Congresso Pdl, parla Fini

Congresso del Pdl, seconda giornata. Live dalla Fiera di Roma Edoardo Colombo in missione emozionata, entusiasta e un po’ commossa laggiù. Oggi interverranno i Ministri del Governo Berlusconi, accompagnati da quelli dei leader dei gruppi parlamentari di quello che è, dopotutto, un nuovo partito sulla carta.

E sta arrivando l’attesissimo intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Mi permetto di riportare alcuni commenti al merito sul profilo di Facebook di Edoardo.

A me preoccupa di più Fini quando si rimangia di aver detto che Mussolini è stato un grande statista.. Fortunatamente il duce non l’ha conosciuto, altrimenti chissà cos’abrebbe potuto dire di lui!! Va bene evolversi, va bene smarcarsi dal passato, ma un zichinin di coerenza non sarebbe fuori luogo!!

Ed ecco il discorso di Fini.

Sicurezza, si cambia

Il Consiglio dei ministri dà il via libera al decreto legislativo con le disposizioni integrative e correttive al testo unico attualmente in vigore sulla sicurezza. Un testo datato 1994. Il Governo, inoltre, fa sapere – quasi fosse una credenziale positiva, il che politicamente fa riflettere – che il provvedimento è all’interno della delega decisa dal governo Prodi. Prodi, che in effetti non aveva fatto in tempo.

Un testo che, però, non piace affatto alla Cgil. Una norma che, per Guglielmo Epifani, è incomprensibile.

Saviano, per chi se lo fosse perso

Per chi non ha potuto vederlo, per chi non lo sapeva, per chi lo vuole rivedere. Su Rai.tv è possibile vedere Roberto Saviano a Che tempo che fa. Cronache di guerra quotidiana che arriva alle cronache nazionali solo in nera, nelle flash, e solo se il sangue versato è tanto. Veramente tanto.

L’hanno definita operazione civile.

15 anni è un’età che non bussa alle coscienze con le nocche. Ma con le unghie.

Giustizia, l’UE bacchetta l’Italia

Giustizia, ovvero: siamo pessimi. Sappiamo già di essere peggio di Angola e Gabon. E oggi, il Consiglio d’Europa ci manda l’ennesimo richiamo sulla durata dei processi. Elefantiaca, come noto a tutti.

Una bella risoluzione per noi, in esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Le autorità italiane dovrebbero, si dice, fare degli “sforzini” per mettere in campo (finalmente…) dei provvedimenti  per adottare misure già studiate (ci sono già, volendo) per il magico mondo della giustizia penale e civile. Postilla: sarebbe urgente.

[Via|Repubblica]

Testamento biologico? Ma de che

Testamento biologico, non s’ha da fare. Alla fine, il risultato è stato quello perfetto, l’unico possibile nel giardino del Papa. E’ brutale? E’ vero. Perché a me sembra, in onesta onestà, una colossale presa in giro. ancora scontro in aula.

E’ passato oggi, infatti, un emendamento che rende sostanzialmente la dichiarazione anticipata, la volontà del paziente, più o meno inutile. La Dichiarazione anticipata di trattamento, l’ormai celeberrima Dat, non sarà vincolante. Se volete usiamo degli eufemismi. Se non volete, diciamo che il testamento biologico è stato affossato.

Quindi, perdonate, che la si farà a fare?

Piano casa, il no delle Regioni. Home sweet home

Piano casa? No grazie. Salta per venerdì la presentazione del decreto al Consiglio dei Ministri del famosissimo piano. Il Governo era deciso, avviato, praticamente certo. Meno decise, come si sa, le Regioni e i Comuni. La Conferenza degli enti locali ha fino a martedì prossimo per trovare un accordo sui contenuti del progetto.

Un’altra chicca, dopo la notizia data dal Ministro Fitto, (un tavolo tecnico per trovare una soluzione condivisa) è la spiegazione di Silvio Berlusconi di questa che è stata la sua più grande idea dei tempi recenti (e che chissà da quali altre azioni politiche sta distogliendo, in fondo, l’italico posto). Il suo piano di rinascita nazionale in salsa edile non varrà per i palazzi dei centri cittadini e i condomini.

Ma guarda un po’.

Berlusconi e l’antidoto alla crisi. “Lavorate di più”

C’è la crisi? Lavorate, lavorate, lavorate. Parola del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nell’ondata di ottimismo che da ormai una vita tenta di attivare, in Italia e nel mondo, Silvio consiglia la sua ricetta infallibile e imperdibile. Siete pronti?

Voglia di reagire, di impegnarsi e magari lavorare anche di più, reagendo a questa influenza americana, a questo virus che viene dall’America

Lo dice mentre inaugura la linea alta velocità sulla tratta Bologna-Firenze. E aggiunge la sua personalissima versione della crisi. E cioè: viene da lontano e non dipende, fondamentalmente, da noi.

Expo 2015. Quando la politica immobilizza un’Esposizione Universale

Era il 31 marzo 2008. Milano si aggiudicò gloriosamente l’Expo 2015. E giù tutti a fare festa.Un evento storico, che si terrà dal 1 maggio al 31 ottobre di quell’anno ancora lontano. Dalla festa dell’anno scorso, però, si passa alle beghe di un anno dopo. Perché si è trattato di un anno difficile, per Milano.

Il punto, però, come segnala un articolo odierno di Repubblica, è che tra risse più o meno esplicite e nomine saltate, per l’Expo, ad oggi – dopo, cioè, ben 12 mesi – nulla si è fatto.

Il problema è che non si organizza un’Esposizione Universale così, come una qualsiasi fiera.

La vignetta di Le Monde – Parte II: il Papa in Africa

Non ho potuto fare a meno – nuovamente – pubblicare questa nuova vignetta, odierna, di Le Monde.

Plantu, il disegnatore satirico del grande giornale francese, non si smentisce e continua sul filone “Il Papa in Africa“. E oggi vediamo un Benedetto XVI con espressione smarrita ma con tra le mani le “Tavole dei diritti dell’uomo“. Di fronte a lui, esponenti di rilievo della platea locale non si mostrano esattamente convinti.

Mah. Preferisco quando parla di aborto o di preservativi…

Fini spegne la fiamma di An e dice qualcosa di sinistra

An non esiste più. Gianfranco Fini l’ha salutata oggi, tra reazioni decisamente contrastanti. L’hanno applaudito, certo. Ma solo, ed esclusivamente quando approccia temi di destra. Ignazio La Russa a un certo punto arriva addirittura a fomentare il pubblico per farlo smuovere, come accade negli studi televisivi. Certo, c’è emozione. Certo, c’è affetto. Certo, non c’è Almirante.

Il discorso non ha infuocato. Ha lasciato probabilmente perplessi. Così lo raccontano. Non che ci si sia stupiti della fusione nel Pdl. La faccenda è metabolizzata, più o meno. C’è chi ricorda che sono 15 anni che si fanno “battaglie in comune“.

Solo che poi Gianfranco Fini (colui che, per gli ambieneti parlamentari, potrebbe essere ottimo segretario del Partito Democatico) si è messo a dire qualcosa di sinistra.

Europa 7, Report non dimentica

Storia della televisione italiana. Era il 2005 quando la TV di stato svedese divulgò questo (invero simpatico) spot che sottolinea la professionalità e l’imparzialità dell’emittente grazie a Silvio Berlusconi come testimonial di eccezione – non voluto, certo. Le note di mandolino di O sole Mio completano la già efficace opera. Ricordo che inserii con gusto il video nella presentazione della mia tesi sulla libertà di stampa, che parlava – tra l’altro – del ranking invidiabile del nostro paese in quegli anni in classifiche internazionali come quelle redatte da Freedom House e RSF.

Storia della televisione italiana. Era il 1999. Il dibattito durava da ben 15 anni (ma si sa, l’italiano è pigro) e aveva visto nascere non una, ma due leggi di regolamentazione delle frequenze televisive. Si giunge ad una svolta (teorica): una gara per le concessioni. Report, stasera, ci ricorda che non vinsero, in quel caso, solo i soliti noti – emittenti nazionali già operanti. Con loro, la sconosciuta e coraggiosa rete locale, Europa7.

21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia

Oggi si celebra la XIV edizione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. L’incontro è organizzato dalle associazioni Libera e Avviso pubblico. L’appuntamento è a Napoli, e la partecipazione prevista ruota intorno all’ordine delle 100mila persone da tutta Italia. Da Ercolano, da Torino, dalla Toscana, dalla Sicilia.

Da sempre una battaglia di giustizia che vede in prima linea il presidente e fondatore don Luigi Ciotti, ma anche tanti protagonisti del mondo della magistratura, delle istituzioni, dell’associazionismo.

I cento passi, per il primo giorno di primavera.

Ilaria Alpi, 15 anni dopo

Il 20 marzo del 1994 Ilaria Alpi e Miran Hrovatin venivano assassinati a Mogadiscio. Ilaria Alpi era nata a Roma, nel 1961. Lavorava al TG3, Miran era un operatore di un service della Rai. La storia è nota – ne abbiamo parlato già un anno fa. 15 anni senza verità, scrivono oggi.

Nel video la storia di questa strana vicenda. Una storia che non ha ancora individuato i reali mandanti. Sappiamo chi c’era. Sappiamo chi, più o meno, ha fatto parte del commando. Ma non conosciamo il resto. Neppure la Commissione istituita dalla Camera, presieduta da Carlo Taormina, ha spiegato agli italiani e alla famiglia degli assassinati perché sono morti.