No-Berlusconi Day 2, il popolo viola in piazza a ottobre

La replica del No-B Day, manifestazione per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi e dell’esecutivo dallo stesso presieduto che si è svolta a Piazza San Giovanni (Roma) lo scorso 5 dicembre 2009, potrebbe arrivare entro l’autunno: colorati di viola (colore che identifica gli aderenti), migliaia di persone invasero allora le vie della Capitale dietro a uno striscione dove campeggiava la scritta: “Berlusconi dimissioni“.

Numerosi, in quella circostanza, gli interventi di personalità illustri: da Salvatore Borsellino (fratello di Paolo) a Moni Ovadia, da Ascanio Celestini a Dario Fo e Franca Rame, da Fiorella Mannoia al magistrato Domenico Gallo con chiusura affidata a Roberto Vecchioni, cimentatosi in un concerto. L’evento nacque in seguito a un tam tam in rete: i social network riuscirono, nella circostanza, a farsi strumento necessario per i promotori (organizzazioni e società civile) al fine di convocare a raccolta la popolazione. E’ stato uno dei primi cortei nato spontaneamente dal basso: poi, per carità, vi si infilarono anche partiti ed esponenti politici garantendo la propria adesione.

No-B Day: una giornata intera per dire no a Berlusconi. A tal punto sentito che, in un clima politico assai complesso e con un Governo in evidente difficoltà di tenuta, ci si sta organizzando per ripetere l’esperimento. Il no-B Day 2, da svolgersi con ogni probabilità il prossimo 2 ottobre in un periodo dell’anno che potrebbe precedere di poco le eventuali elezioni anticipate: tramite facebook, il popolo viola ha deciso di rimettere in moto la macchina e, come accadde allora, anche stavolta le adesioni partitiche sono arrivate piuttosto in fretta.

Già in armonia i Verdi e l’Italia dei Valori, ancora in dubbio il Partito Democratico che ha intenzione di leggere bene motivazioni, intenti e obiettivi. “Qualora fossero in assonanza con i nostri – fanno sapere da via del Nazareno – nessun problema a partecipare”. Chissà se, con l’estrema confusione in seno alle coalizioni, ci possa essere spazio per mettere – prima volta, storia – uno di fianco all’altro Bersani, Fini, Casini e Di Pietro. Sembra fantapolitica e con tutta probabilità lo scenario non sarà quello appena enunciato: ma che l’obiettivo di tutti e quattro, alla fin fine, sia lo stesso pare ormai essere il segreto di Pulcinella.

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