Minacce a Berlusconi, Bossi e Fini in una lettera al Riformista

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Roma, 17 ott. (Apcom)Una lettera con minacce ‘indirette’ di morte al premier Berlusconi, al presidente della Camera Gianfranco Fini e al leader della Lega Umberto Bossi è stata recapitata questa mattina per posta alla redazione del quotidiano Il Riformista. Lo conferma il direttore del giornale, Antonio Polito, spiegando che si tratta di un comunicato firmato con la stella a 5 punte e con la sigla ‘Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente’: nella lettera si chiedevano le dimissioni di Berlusconi, Fini e Bossi entro la mezzanotte di oggi, in particolare si spingeva il premier a consegnarsi alla giustizia comune altrimenti la sentenza della giustizia comunista sarebbe stata “inevitabile”. La missiva è stata consegnata alla Digos ed è stato avvertito anche il prefetto della capitale.

L’ultimatum è scaduto. Il Tg3 la passa come sesta notizia nell’edizione delle 14.20 di oggi. Forse siamo assuefatti anche a questo, e forse in molti se lo aspeettavano. Salvo vedere in questo gesto un “tocco di colore”. Rimane lo stupore su un Paese, l’Italia, che è accartocciata su se stessa da quando si abbia memoria.

La lettera è stata spedita dalla città di Milano, e la data di spedizione è quella dell’8 ottobre scorso. Vale a dire il giorno dopo la bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. Si legge nella missiva, tra l’altro: “Lasciate la politica e il primo (e cioè il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ndr) si consegni alla giustizia comune perché in quella comunista la sentenza sarà inevitabile“.

Come dare forma ai presunti comunisti cui spesso ci si richiama (“sono sempre i soliti comunisti…”). “Comunisti” che parlano non di bombe, ma di una vera e propria rivoluzione armata, pronta ad avanzare. “Berlusconi, Fini e Bossi – capo delle nuove camicie nere – se volete evitare un nuovo 8 settembre dimettetevi entro le 23.59 del 16 ottobre“. Ieri, appunto.

Pacioso e un po’ beffardo Fini: “E’ palesemente il delirio di un folle. Ho letto la lettera e auspico che non si apra un dibattito sul nulla“.

1 commento su “Minacce a Berlusconi, Bossi e Fini in una lettera al Riformista”

  1. Dico a voi Comunisti DOC: datevi una calmata e rispettate el scior Umbert che è d’estrazione comunista e come voi e i (post)comunsti scicche fancazzisti e grassi come maiali con panfili e ville alla faccia dei Lavoratori na nel suo dna un livore antitaliano e razzistico insopprimibili. E poi ad alimentare il suo livore incide assai la macchia indelebile sul suo blasone di trinariciuto analfabeta, una macchia tanto più vistosa nel clima del 150° dell’Italia unita: l’altro Bossi, quello risorgimentale che peccò di ‘accoglienza’ ospitando in casa il Duce delle Camicie Rosse fuggiasco. Il rosso garibaldino combinato col vessillo bianco della peste guelfa meneghina e col verde della sua attuale camicia producono uno sciòc da farlo secco. E lasciate stare Fini che è potenzialmente un prezioso ‘utile idiota’ da mandare in brodo di giuggiole il compianto Baffone.
    Italiani, in alto i cuori: gli sciacalli si azzannano a vicenda. A spiantare l’Italia non sarà davvero questa compagnia malvagia e scempia: e nemmeno la canizza delle Toghe Rosse contro il Puttaniere di Arcore che è quello che è ma sbarra loro il passo.Nel segno di Roma non praevalebunt. -. [email protected]

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