Napoli, tra roghi, rifiuti e Governo



Napulè. Come Parigi. La rivolta delle banlieue, e quella della monnezza.


Napoli è una splendida città E’ una meraviglia. Sarà difficile spiegarlo ai posteri, o agli stranieri contemporanei. Sarà difficile combattere quella che è ormai la storia di Napoli, la storia della monnezza, sarà difficile farla dimenticare e non è detto che sia solo una lunga parentesi, che un giorno si chiuderà, chissà se mai del tutto. Ma Napoli è davverro bella. Me l’hanno fatta girare in vespa, la prima volta che l’ho vista. Dalle alture del Vomero e di Posillipo già, a picco sul maree, verso Castel dell’Ovo, Castrum Ovi, in latino. Secondo un’antica leggenda, Virgilio – nel Medioevo considerato anche un mago – nascose nelle segrete dell’edificio un uovo che mantenesse in piedi l’intera fortezza. La sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di rovinose catastrofi alla città di Napoli. Anche la monnezza, chissà.


Napoli ha passato la notte tra roghi e tensione. Di nuovo. I vigili del fuoco sono stati chiamati per spegnere ottantaquattro mucchi di rifiuti dati alle fiamme tra città e provincia. Inizia tra un’ora a Napoli la riunione straordinaria per l’ordine e la sicurezza del comitato provinciale convocata dal preefetto.

L’unica possibilità che abbiamo è legata alla collaborazione con il governo

Bassolino interviene intervistato da Repubblica. Napoli è allo stremo, la popolazione butta la spazzatura per strada e caccia i rom, ma Antonio Bassolino rilancia la sua strategia di collaborazione con Berlusconi.


Per le strade si stanno accumulando circa cinquemila tonnellate di spazzatura. L’unica discarica funzionante e gli impianti Cdr che producono le “ecoballe” non ce la fanno a smaltire i rifiuti. Tornano i roghi. Torna la diossina. A Napoli c’è aria di sommossa. E, tornando a Saviano, la camorra starà certo sguazzando.


Tra tre giorni, dulcis in fundo, Napoli si prepara a ricevere Berlusconi e il suo governo, per il primo Consiglio dei Ministri. Come ripetuto molte volte in campagna elettorale. Una mossa di immagine e anche, in qualche modo necessaria, che però potrebbe – così sarà – attirarsi ulteriormente l’ira dei napoletani e dei campani esasperati. La seduta, certo, è fortemente simbolica, è però dedicata ufficialmente solo a sicurezza e pacchetto fiscale. I rifiuti potrebbero essere trattati – non presenti nell’ordine del giorno – parlando di sicurezza. Il manifesto, evocativo come di consueto, titola

Il cassonetto dei ministri


Bassolino si dichiara pronto a collaborare. Con una frase che è un sunto drammatico:

Deve riuscirci, altrimenti affondiamo


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