Libia, i ribelli a Gheddafi: lasci entro 72 ore e non sarà processato

In Libia, il Presidente del Consiglio nazionale dell’ opposizione, Mustafa Abdel Jalil, ha lanciato un ultimatum al Colonnello:Se Muhammar Gheddafi lascerà il Paese entro le prossime 72 ore, non sarà processato per i crimini che ha commesso” ha dichiarato. La proposta comprendeva anche la fine dei bombardamenti aerei e le dimissioni del rais.
Al momento, Gheddafi non ha replicato a tale proposta: secondo alcune indiscrezioni, sarebbero infatti in corso contatti tra gli insorti e i fedelissimi del rais, per arrivare ad una mediazione. Jalil ha comunque escluso che “siano in corso trattative dirette con Gheddafi”, spiegando di aver parlato ora perchè “è necessario arrivare ad una soluzione che eviti ulteriori spargimenti di sangue”.
In un’ intervista alla tv Al Arabya, Jalil ha precisato di voler “trattare con Muhammar Gheddafi ma solo con lui e direttamente e solo se assicura che intende dimettersi”. Jalil avrebbe comunque rivelato ad Al Jazeera che sarebbe in corso una mediazione anche con la partecipazione di rappresentanti stranieri per risolvere la crisi libica. Secondo un giornale arabo, l’ ex premier sudanese Sadiq al-Mahdi avrebbe cercato di condurre questa trattativa con Abdel Jalil per conto di Gheddafi.

Anche la diplomazia internazionale starebbe iniziando a muoversi, anche se lentamente: la proposta di istituire una “no fly zone” sulla Libia, per il momento, non sembra avere molte possibilità di andare in porto, per la contrarietà di Cina e Russia. Giovedì e venerdì si terrà, comunque, il vertice della NATO, e sempre tra giovedì e venerdì si discuterà della Libia anche in sede di Unione Europea e, venerdì, fra i ministri degli Esteri della Lega Araba. L’ Unione Europea avrebbe comunque trovato un accordo su un ampliamento delle sanzioni al regime libico.
Quanto alla posizione italiana, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha spiegato: “Non escludiamo un’ intervento militare, ma sicuramente non sarà una decisione unilaterale”.
Sul fronte di guerra, invece, le truppe del rais starebbero avanzando, anche se ancora non avrebbero conquistato il centro petrolifero di Las Ranuf, mentre, secondo quanto riferito da un testimone, sarebbero riuscite a riprendere Al Zawiya, città nelle vicinanze di Tripoli, che era stata conquistata dai ribelli già all’ inizio della rivolta, e ciò fa presupporre che i tempi per rovesciare militarmente Gheddafi possano essere ancora lunghi. Altri due testimoni hanno riferito che comunque gli insorti ancora controllano il centro della città.
Intanto, la situazione al confine tra Libia e Tunisia rimane critica, per l’  arrivo dei profughi dalla Libia: un volontario che si trova nella città di Ras Jadir ha spiegato: “Le emergenze ora sono la pulizia e l’ igiene del campo e la costruzione di latrine e docce, oltre all’ immediato rimpatrio dei profughi verso i loro paesi”.

2 commenti su “Libia, i ribelli a Gheddafi: lasci entro 72 ore e non sarà processato”

  1. GHEDDAFI LASCI ENTRO 72 ORE
    Certo, per trovare l’impunità potrebbe venire in Italia, dove potrebbe godere di una legge ad personam che nel nostro paese ormai da tempo non scandalizza nessuno! – si potrebbe fare ad esempio un lodo Gheddafi, tanto c’è una maggioranza che tutto può! Nessuno si scandalizzerà, non correrà neanche il rischio di un mandato di arresto internazionale, perché presto la polizia giudiziaria non dipenderà dalla magistratura ma da un ministro della Repubblica, stanno lavorando proprio per questo . . . coraggio Gheddafi puoi venire tranquillamente! Stiamo lavorando per gente come te, non sarai più intercettato e se vuoi potrai tranquillamente continuare a ordinare bombardamenti contro i tuoi nemici e poi a infangare i dissidenti ci penseranno i giornali italiani che hanno un’esperienza consolidata, in Italia ti hanno pure baciato le mani, hai buoni amici vieni tranquillo!

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