Governo Marini: Basta con la solita minestra!

Dopo “Il Calvario del Premier” e quindi “La Caduta: Una storia già scritta” non possiamo che prepararci al nuovo “film” che il nostro governo ha in serbo per noi, ovvero “A volte ritornano”. Il titolo da chiari risvolti horror-psicologici parlerà di un certo genere di essere viventi che non si sa per quale strano motivo non si riesce mai ad eliminare. Vi premetto che si tratta solo di un “trailer” per ora, quindi aspettate non è ancora arrivato nelle sale di tutta Italia.

Quegli “esseri viventi” Gianfranco Fini sicuramente li definirebbe in maniera più precisa come un:

Insieme più o meno raccogliticcio di qualche disperato.


Ormai la “nuova via”, che non so perchè ma già mi ricorda la vecchia, sembra essere imboccata e quindi è tempo, per i vari leader dei partiti mostrare il proprio appoggio o la propria opposizione nei confronti di chi, per l’ennesima volta, sta cercando di proporci la zuppa che già due volte abbiamo respinto.

La minestra riscaldata, si sa, non è mai buona, anzi. Alla fine stufa. Perchè se all’inizio ti prende con il suo sapore originale, alla seconda volta già inizia un po a stancare. Se poi la minestra riscaldata la terza volta ti viene proposta come una zuppa di verdure, all’inizio pensi di stare mangiando qualcosa di nuovo, ma poi ti rendi conto che in realtà è sempre la solita minestra.

Quando accade questo viene da pensare che i nostri governanti credano che noi siamo un agglomerato di fessi (per i più giovani utilizzeremo il termine “bamboccioni”). Siamo in una situazione che credo mai si sia vista, una situazione tale che gli stessi governanti che dovrebbero salvaguardare i diritti dei lavoratori dei ceti bassi si ritrovano a scioperare contro le stesse normative che propongono. Come si può pensare di poter continuare, pure proponendoci la zuppa di verdure ovviamente, in questa direzione?

Fortunatamente, la probabilità che il governo “Marini” ottenga i numeri per governare sono piuttosto basse. Questo sempre secondo il leader di AN, che tra l’altro afferma, con particolare sicurezza, che si voterà quasi certamente il 6 o il 13 aprile. Un Fini, che dal canto suo, ne ha soprattutto contro D’Alema, colpevole, a suo modo di vedere, di volere spingere per fare subito il referendum:

Non è accettabile che chi diceva ‘referendum mai’ oggi dica pur di non sciogliere le Camere è meglio il referendum

Un po’ come dire che la zuppa di verdure ora voglia diventare un bel piatto fumante di spaghetti allo scoglio.

Buon Appetito!

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