Fascisti su Marte

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Non sprecherò una sola parola di questo post per esprimere un qualsivoglia giudizio o semplice opinione sull’orrore del fascismo che – davvero – la storia ha già abbondantemente condannato, e la memoria timbrato indelebilmente come un’infamia. Ciò nonostante – è inutile nascondersi – ancora resistono nella nostra società, seppur in posizione marginale, grumi di nostalgia mischiata al mito dell’uomo forte, in grado di alimentare rigurgiti reazionari preoccupanti.
Proprio il tesoro della memoria ha consentito abbondantemente – a chi lo ha ritenuto necessario – di approfondire e conoscere con chiarezza e senza possibilità di letture alternative, cosa sia successo in Italia negli anni del regime fascista.
Dato per acquisito questo, confesso che non ho saputo resistere. Avevo quasi sperato che la notizia si accartocciasse su se stessa in poche ore. Solo così mi sarebbe passata la voglia di parlarne. Ma le precisazioni di oggi sono state così illuminanti…
I fatti: il Popolo delle Libertà arruola tra i suoi candidati l’editore romano Giuseppe Ciarrapico, con il chiaro intento di sottrarre voti alla Destra di Francesco Storace. Fin qui nulla di strano.

Più salute per tutti. Che il Senato crucci anche Silvio Berlusconi?

Munch
Il Senato, cruccio della modernità. Ne hanno tutti una paura infinita. E a ragione, senza stupore. Prodi non aveva una maggioranza netta. Aveva fatto scorte inimmaginabili di medicinali di ogni sorta, per assicurare più salute per tutti. E longevità. E ora. Aprile 2008 potrebbe rivelare strane sorprese. Inattesi risvolti.
Si vocifera, ma a bassa voce e con discrezione estrema, che Berlusconi potrebbe trovarsi ad affrontare non già la stessa impossibilità gestionale del suo preddecessore, ma quasi. E il punto è sempre lo stesso. Si chiama Porcellum. La fantastica legge elettorale che l’Italia si ritrova – consapevolmente.
La legge elettorale, questo capolavoro legislativo, attribuisce premi di maggioranza su base regionale. E, a peggiorare la percezione della situazione, ci si mette ora anche la faccenda sondaggi. Con buona pace di Silvio, cui tanto piacciono.

Walter, ovvero Santa Maria Goretti

Maria Goretti
Se le cerca. Non c’è che dire. Perchè gesti come quello di oggi del Silvio da Arcore non possono non attirare una critica e una risposta anche abbastanza facile. Insomma. A Uolter gliel’ha servita su un vassoio d’argento.

Noi non stracciamo i programmi degli avversari, li leggiamo e li rispettiamo

Si aggiunga poi che Uolter da Roma ultimamente pare Santa Maria Goretti. Quindi, dal Veneto dove il suo allegro pullmen attualmente fa tappa, risponde a Silvio. A te, o Silvio, che hai distrutto e buttato via il documento dei punti programmatici del Partito Democratico, io Uolter da Treviso dico. Ah, per inciso: Treviso era la prima tappa del viaggio considerata a rischio. Invece il teatro Eden è pieno e i simpatizzanti fuori hanno anche chiesto a Uolti di parlare all’aperto. Santa Maria Goretti, dunque, è pacata/o e positiva/o.

Silvio Berlusconi Show. Il Pd? Carta straccia

Muppet Show
Palalido di Milano, Milano, Italia, Mondo. Il mondo è una splendida location, in effetti. Apertura in gloria e pompa magna per la campagna elettorale di chi conquisterà l’universo. Qui, presso il Palalido di Milano, Milano, Italia, Mondo, parte ufficialmente la campagna elettorale del Popolo della Libertà. Ecco Silvio Berlusconi salire sul palco in gloriosa parata sulle note, naturalmente, dell’inno nazionale. Ed ecco con lui il DelFini Gianfranco. Il gatto e la volpe non comparivano insieme dal lontano 2 dicembre 2006, giorno della nascita del partito in piazza San Giovanni.

In questa primavera bellissima, una primavera di libertà

No, non è l’omino del telefono di Viva Radio 2. E’ l’omino reale. E’ Silvio che esordisce e ringrazia urbi et orbi, scusandoci di non essere al massimo perchè, insomma, ha fatto notte sulle liste. La forza fisica non gli manca, si scoprirà presto. Comunque, insomma, le liste sono a posto, belle che fatte.

Le nuove strategie del Popolo della Libertà

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Lavorare di problema in problema, cittadino dopo cittadino. Il Popolo della libertà affina le sue migliori armi elettorali: continuerà a
scendere in piazza, a montare i gazebo, a raccogliere consensi uno ad uno; ad ascoltare le esigenze delle persone, magari limando il programma e «seducendo» nuovi elettori.
La novità è che non farà di tutta un’erba un fascio. Silvio Berlusconi decide di dedicare ogni fine settimana a una particolare sezione del suo elettorato. E da qui al 13 aprile i suoi gazebo saranno aperti tutti i week-end.
L’idea è maturata proprio in questi giorni, quando negli uffici di via dell’Umiltà sono arrivati i dati definitivi dell’ultima iniziativa nazionale. Nei diecimila stand sparsi per le piazze della Penisola hanno espresso la preferenza sulle priorità del programma ben 2 milioni e 500 mila italiani (1.100.000 sabato, 1.400.000 domenica). I risultati evidenziano che sul tema della sicurezza i cittadini chiedono più di ogni altra cosa certezza della pena, e subito dopo la lotta all’immigrazione clandestina.

Berlusconi: mentire è il suo mestiere e io ho 30 senatori in più

Senato
Siccome l’uomo dei media è rimasto un tantino allibito dalle performance mediatiche del suo avversario – Porta a Porta, ad esempio – e siccome questa cosa non s’ha da fare perchè i media li ha inventati lui, mica questo comunista piddemocratizzato, ecco il rombo di tuono:

Veltroni? Bugiardo e abile comunicatore

Quando si dice da quale pulpito. Per l’abile comunicatore, eh, beninteso. Mica per altro.

E poi. Il Porcellum. Non è così male. O comunque lui è così forte da poterne contrastare eventuali controindicazioni o effetti indesiderati – maggioranze in Senato attaccate all’augurio di non prendere mai neppure una lieve costipazione.

Sono assolutamente convinto che questa legge elettorale ci porterà ad avere oltre 70 deputati in più alla Camera e almeno 30 senatori di maggioranza al Senato

Non ha dubbi. I dubbi, nella vita, non servono a nulla. E poi non c’è da avere dubbi, fondamentalmente. La rimonta del Pd, quella di cui va ciarlando Uolter sul suo Pullmann in gita, non esiste.

Veltroni? Supercalifragilistichespiralidoso!

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Veltroni uguale Barack, lo si è già detto, lo si è mille volte ripetuto. Deliziosa la parodia del Pullmann di Veltroni di Viva Radio 2. Iessuiken, Iessuiken. Anche se, insomma, l’omino con la voce del Silvio ceh chiama in radio – il Fioraio delle Libertà, Lo Strozzino della Libertà, L’Immobiliare delle Libertà – è forse impareggiabile. Ma Fiorello è Fiorello.
Walter uguale Barack.

Vi chiedo di aver fiducia. Non solo nella mia capacità di cambiare la politica americana. Vi chiedo di aver fiducia in voi stessi

Dice Barack Obama, nella speranza di diventare il primo afroamericano alla Casa Bianca.

Berlusconi: Malpensa, mi consenta, ci penso io

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Ci pensa lui. Malpensa soffre? Malpensa in pericolo? Hub da salvare? Non c’è problema. Lo si salva.

L’Italia non deve e non può privarsi di una compagnia di volo nazionale quale l’Alitalia; gli imprenditori dovrebbero organizzarsi

Il fu imprenditore, tuttora tale nell’anima, non ha dubbi. Malpensa va salvata. E lancia l’appello.

Penso che non sia assolutamente possibile che un hub come Malpensa venga privato del 72% dei voli; sarebbe il tracollo per l’industria del Nord, che da sempre è il motore del Paese che trascina l’Italia. I guadagni per la risoluzione dei problemi dell’Alitalia potrebbero portare fino a 200-300 milioni di risparmio, ma ne perderemmo oltre 1000 dalla rinuncia a Malpensa

Sussurri e grida nei corridoi del Viminale

Cece
Fa un caldo irreale a Roma. Il sole è alto nel cielo, il Circeo sarebbe anche a due passi, insomma, tutto viene in mente tranne che il fatto nei corridi e tra quattro mura, quelle del Palazzo del Viminale, si stia decidendo il destino dell’Italia. In 187 simpatici disegnini.
Assolata domenica romana. Sembra già primavera. In fondo siamo quasi arrivati. Il Ministero dell’Interno, silenzioso e discreto, vive di vita propria in una stradina non trafficata, traversa che collega l’affollata via Nazionale all’Esquilino. Poca gente entra ed esce dal Palazzo. L’aria è un po’ strana.
La deadline era fino alle 16 di ieri: fino a quell’ora sono stati presentati la bellezza di 187 contrassegni. Da partiti o gruppi politici organizzati e ammessi dal Ministeso stesso.

Salvate il soldato Bassolino

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Si fa un gran dire da qualche mese a questa parte di quanto l’immagine del paese sia danneggiata dall’emergenza rifiuti della Campania. E non si può certo dare torto a coloro i quali indicano la giunta regionale Bassolino, quando interpellati sulle responsabilità del disastro. Sembrano infatti fuori discussione – quand’anche emergesse nella fase dibattimentale l’estraneità del Governatore della Campania ai fatti a lui contestati nello svolgimento del suo incarico istituzionale – le responsabilità di natura politica del suo gruppo dirigente.
Gruppo dirigente che da quindici anni a questa parte ha saputo consolidare una vera e propria egemonia in Campania. Ma anche in grado di allargare la base del consenso costruendo un sistema di clientele, da un lato devastante per il dinamismo economico e sociale della regione, dall’altro capace di consegnare a Veltroni il 60% di preferenze, blindando progressivamente una regione divenuta stabilmente di sinistra – pardon – riformista.
Chapeau.

Medioriente: Isreale non si fermerà

Oggi, leggendo un po le notizie qua e là sul web prima di iniziare a scrivere il mio post, mi sono reso conto di una cosa; la situazione nella striscia di Gaza non ci fa sentire più come degli uomini. Non so perchè ma la naturalezza con cui mi sono ritrovato a leggere degli ennesimi morti in Israele, 60 di parte palestinese e 2 da parte israeliana, mi ha fatto sentire meno umano. 62 persone, 62 uomini prima di tutto, prima ancora che israeliani e palestinesi. Che lottano per conquistare la terra che, a loro modo di vedere, gli spetta, ma che lottano soprattutto per non perdere la vita e la libertà.

Nella Striscia di Gaza la situazione è attaccata ad un sottile filo. Basta la minima brezza che potrebbe portare all’offensiva israeliana definitiva. Certo, pensare che 60 morti di parte palestinese non siano un offensiva definitiva fa un po rabbrividire, ma è così. La lotta di Israele al terrorismo è iniziata secondo Olmert, primo ministro israeliano:

Israele non ha nessuna intenzione di fermare la guerra al terrore neanche per un secondo. Rivendichiamo il diritto di difendere i nostri concittadini nel sud del Paese.

Dalla Russia con amore. Vostro Medvedev

Russia
Il titolo, in realtà, poteva anche essere: Elezioni? No, grazie, non fumo. Oppure: campagna elettorale? E perchè? Diciamolo: quest’uomo fa e ha fatto l’invidia dei potenti e dei politici del mondo. Almeno un paio, in Italia, ad esempio, lo stanno invidiando oggettivamente.
Qui, insomma, ci si sbatte tanto per una manciata di voti in più. E comizia, e gira in pullman, e fai il gazebo, e fai la conferenza stampa, e presenta il programma, e inventati dei nomi originali per i punti del programma. Missioni, punti-polari, punti semplici, titoli, mozioni, elenchi, chi più ne ha più si sbizzarrisca. Pure fantasia ci vuole. E poi componi i candidati, componi gli alleati, ma non li chiamare alleati, armonizza, fai scoppiare coppie, crea strategie, cerca i giovani e candidali, tieni a bada Bossi e Fini. Un lavoro difficile. L’invidia è quasi spontanea. Perchè lui, per essere eletto. Lui, per essere, pardon, per essere designato.

La dignità non ha prezzo. Per tutto il resto… c’è Mastelcard

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Il dado è tratto. Con la dichiarazione di ieri, Berlusconi sembra avere definitivamente chiuso la porta in faccia a Mastella.

“Non c’è sincronia tra l’immagine rappresentata da un certo modo di rappresentare la politica e quello che è il sentimento del popolo delle libertà”

Si dirà: Ma non aveva già rotto lo stesso Mastella, alcune ore prima? Si risponderà: Vuoi mettere?
Questi i fatti.

Il programma di Silvio, il programma… delle libertà! Anche i ricchi piangono

rICCHI
All’Auditorium di Santa Cecilia, a due passi da Piazza San Pietro, sono arrivati tutti. Gli alleati del Popolo delle Libertà. Un’unica lista. Maroni, Calderoli, Lombardo – candidato in Sicilia. Naturalmente Fini, naturalmente Tremonti. Il responsabile dell’officina del programma. Che dovrebbe essere l’oggetto dela conferenza stampa convocata da Silvio Berlusconi. Programma ridotto. Prima si era parlato di 12 punti. Poi si è parlato di decalogo. Poi si è pensato ad una riduzione a 6-7 punti. Imprenditori, aziende, lavoratori, grandi opere da rilanciare.
E 8000 gazebo nei Comuni italiani, nei quali i simpatizzanti potranno esprimersi sulle priorità, individuando un ordine ai punti essenziali definiti. Foto di rito, con i giovani con tanto di maglietta Silvio Presidente. Esordisce.

Sono arrivato in ritardo perchè ho soccorso due giornalisti che hanno avuto un malore fuori dalla mia residenza, uno di Libero e uno di Repubblica

E subito: il programma del Pd?

Ne parleremo poco, ma i cittadini si ricordino che, per le forze di sinistra, il programma non conta nulla. Non l’hanno mai rispettato

Perchè alle ultime elezioni avevano un programma corposissimo, 281 pagine.

Lasciato nel cassetto prima, gettato nel cestino dopo, Riassunto infine nei 12 punti di Caserta. Nessuna promessa è stata rispettata