8 marzo: 194 vs pro life, senza dimenticare il lavoro


Donne


8 marzo festa della donna. Già, esiste ancora. Stasera grupponi migranti di donne a caccia si riuniranno per sortire in nuclei armati e assortiti. Bando agli uomini. E per popolare discoteche e affini, ognuna probabilmente con una mimosa di ordinanza.


Oltre qualsiasi ritualità, giacchè si è in tempi difficili di campagna elettorale, oltre alle mimose, e più dei polverosi fiorellini gialli, la fanno oggi da padrone cortei, presidi, sit in. Non solo a Roma, ma un po’ dappertutto, in ogni città. Iniziative e manifestazioni che parlano di lavoro e di legge 194. Le donne dei sindacati confederali manifestano a Roma. E lo fanno a distanza di 20 anni dall’ultimo appuntamento unitario.


Le nostre parole d’ordine saranno sviluppo, lavoro, qualità della vita, libertà di scelta

Parola di Aitanga Giraldi, responsabile per le politiche femminili della Cgil.

Oggi, insieme alla questione che non fa dormire ormai la notte il buon Giuliano Ferrara – che, lo si noti, non è una donna – quindi l’aborto, protagonista della manifestazione di Roma sarà il lavoro: precarietà, differenze salariali, cura della famiglia, orari.


Temi che, soprattutto caratterizzati dal taglio femminile, sono stati rimossi dal dibattito elettorale e dalla scena mediatica. Non ci sono, non se ne parla, è chiero che l’aborto, i feti, le ideologie, facciano assai più presa sul sentire comune della pubblica opinione e dei media.

A sentire i discorsi degli ultimi tempi sembra che alle donne interessi solo abortire, non è così, non siamo delle sconsiderate

Sembra banale ricordarlo o esplicitarlo. E invece è quanto mai necessario. Davvero ci sono critiche e descrizioni che riportano una donna standard che, per capriccio o per invividualismo, vuole preservare la possibilità di aborto indiscriminato in caso di feto che si frapponga tra lei e la carriera o anche semplicemente la libertà. Che il discorso sia un tantino più complesso, e multiplo, viene troppo spesso dimenticato.


Alle 14, comunque, tutte, Cgil, Cisl e Uil, ma non solo, in piazza Bocca della Verità. Qui partirà il corteo diretto a piazza Navona. Testimonianze di precarietà, studentesse, lavoratrici e pensionate, saliranno infine su un palco messo su appositam,ente per loro. Attese anche una sindacalista indiana e una birmana. E siccome, però, il sindacalismo è macho, gli unici uomini a intervenire saranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti.


Contemporaneamente però, dato che non si può essere da meno, a Piazza Farnese (nota: a un tiro di schioppo da Piazza Navona) si terrà la manifestazione indetta dalla lista pro-life voluta da Giuliano Ferrara a favore della moratoria per l’aborto. Siccome quelli della pro-life sono onesti, hanno ammessoi che la faccenda costituisce

una provocazione forte

Ma. C’è sempre un ma.

Ma noi vogliamo fare una grande festa per ricordare le donne che vivono nel silenzio questo dramma e che oggi hanno l’occasione di celebrare la vita

Festa e musica. Chi canta? Giovanni Lindo Ferretti. Che ormai i suoi tempi di leader della band di estrema sinistra Cccp se li è dimenticati e vive con gioia estrema la sua crisi mistica acuta. Partenza ufficiale della campagna elettorale della lista Aborto? No grazie. Per la moratoria con Giuliano Ferrara.

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