Lavoro, Cgil, Cisl e Uil contro la manovra economica. Monti apre il dialogo

Segretario dell CGIL Susanna Camusso

Un 2012 che si apre sicuramente in maniera negativa per gli italiani e soprattutto sotto il piano del lavoro. La manovra economica del governo Monti, attualmente, secondo i sindacati e secondo il leader della Cgil Susanna Camusso, andrà ad indebolire un mercato, quello del lavoro, attualmente in forte pericolo e sicuramente andrà a creare nuove perdite di posti di lavoro. Nella giornata di ieri, tramite Twitter la Camusso ha fatto il suo personale augurio “Lavoro, il vero augurio per il 2012, buon anno!”.

La Camusso poi avvisa, che c’è un rischio reale di tensioni socialiC’e’ un rischio reale di tensioni sociali crescenti nei prossimi mesi. Un rischio da contrastare con un piano per il lavoro, la vera emergenza”. Susanna Camusso, parla dei vari aspetti che la recessione potrà avere sul mondo lavorativo italiano: “La recessione avra’ un impatto duro su occupazione e redditi. C’e’ quindi il rischio che cresca il conflitto sociale con l’aumento delle disuguaglianze. I binari per la crescita sono la coesione sociale e territoriale, ma c’e’ bisogno di strategia e di politica. Non basta il mercato”.

Tremonti: “Riforma fiscale con 5 imposte e 3 aliquote”

Foto: AP/LaPresse

Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è intervenuto all’assemblea di Confartigianato e ha toccato il tema della riforma fiscale, spiegando che questa non può essere fatta in deficit, e pertanto andrebbero recuperate risorse riducendo la spesa assistenziale a chi non ha diritto, poichè, ha affermato, “Molti assegni assistenziali ce li hanno quelli che hanno i Suv”. Il ministro, comunque, si mostra favorevole anche a tagliare i costi della politica: “Anche la politica deve fare la sua parte,dando l’esempio e portando le proprie remunerazioni nella media europea” ha detto, sintetizzando poi il concetto nello slogan “Meno aerei blu e più Alitalia”. Per la sua riforma fiscale, Tremonti pensa ad un sistema con cinque imposte, nel quale,dice, “molti tributi minori possono essere concentrati”, e tre sole aliquote Irpef, “le più basse possibili”. Il prelievo fiscale, per il ministro, deve seguire tre principi base: “figli e natalità, lavoro e giovani“, combinando, aggiunge, “l’etica delle intenzioni con l’etica della responsabilità”.
Il ministro ha fatto anche dei riferimenti più strettamente politici: “Siamo in una fase storica marcata da una grandissima discontinuità, la parola giusta per definirla è crisi, intesa come cambio di paradigma” ha detto dopo aver esordito con una citazione storica sulla Rivoluzione francese.

8 marzo: 194 vs pro life, senza dimenticare il lavoro

Donne
8 marzo festa della donna. Già, esiste ancora. Stasera grupponi migranti di donne a caccia si riuniranno per sortire in nuclei armati e assortiti. Bando agli uomini. E per popolare discoteche e affini, ognuna probabilmente con una mimosa di ordinanza.
Oltre qualsiasi ritualità, giacchè si è in tempi difficili di campagna elettorale, oltre alle mimose, e più dei polverosi fiorellini gialli, la fanno oggi da padrone cortei, presidi, sit in. Non solo a Roma, ma un po’ dappertutto, in ogni città. Iniziative e manifestazioni che parlano di lavoro e di legge 194. Le donne dei sindacati confederali manifestano a Roma. E lo fanno a distanza di 20 anni dall’ultimo appuntamento unitario.

Le nostre parole d’ordine saranno sviluppo, lavoro, qualità della vita, libertà di scelta

Parola di Aitanga Giraldi, responsabile per le politiche femminili della Cgil.

Quel tesoro di tesoretto Redux

sindacato
Sul tesoretto si avvelenano i sindacati. Un po’ evidentemente risentiti con Padoa Schioppa e compari. Sindacati e Bertinotti. Che per torna a sentire velleità di contrattazione collettiva.
Ad aprire le danze è il dimissionario Presidente della Camera. Non si possono opporre vincoli di bilancio a chi guadagna appena mille euro e fa fatica da arrivare alla fine del mese. Semplice considerazione di Fausto Bertinotti, che ha dato il via alle polemiche, in verità serrata e con scarso spiraglio si composizione, di ieri da parte delle forze sociali – i sindacati in prima linea – con l’a sua volta dimissionario Ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa.
Il suddetto Ministro, solo ieri, aveva laconicamente avvisato un’Italia che, in fondo, ci sperava, che il tesoretto non esiste. Non c’è nessun pozzo dal quale attingere per provare a risanare qualcosa. Ma i sindacati non ci stanno.

Sciopero generale! Una sorpresa su sette è una famiglia che non arriva a fine mese

Salari
Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, lo annuncia chiaramente: Si va verso lo sciopero generale tra il 15 ed il 20 febbraio. Poco tempo, dunque, per tentare di ricucire uno strappo che sembra insanabile. Alla riunione dei direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil, Bonanni specifica che la mobilitazione avrà luogo nel caso non proceda la discussione sulla vertenza dei salari.
I ministri Damiano e Letta avrebbero concordato un calendario di incontri. Bonanni è critico: E’ bene che lo dicano per non creare confusione. Sono giorni che cerchiamo di rassicurare le persone su redditi e salari. Non siamo disponibili ad assecondare il solito teatrino. I sindacati sono sul piede di guerra. Se non avremo risposte, ci sarà una giornata di mobilitazione a metà febbraio. Ogni giorno qualcuno ci ricorda il problema dei redditi, vuol dire quindi che è vero per questo bisogna dare risposte, penso a iniziative di carattere fiscale. Anche la posizione del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, manifesta coerenza nel fronte sindacale.
Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, fa anche di più. Fissa al 15 febbraio la data della mobilitazione generale. Entro gennaio – ha rincarato – vogliamo avere risposte serie da parte del governo. Se le risposte dovessero essere fumose è ovvio che dobbiamo dichiarare sciopero generale il 15 febbraio.

Giù le mani da Malpensa. Parola di Umberto

Bossi

Giù le mani da Alitalia, francesi. Ancor più, giù le mani da Malpensa. La Lega annuncia rivolta, e da quando il Governo, per voce di Tommaso Padoa Schioppa, ha fatto ufficialmente sapere il suo mood positivo nei confronti della vendita della compagnia di bandiera ad Air France/Klm, un po’ tutto il Nord Italia protesta. E la Lega trova preziosi alleati in Cisl e Uil. Più diplomatica la Cgil, che per ora si schiera, ma solo con la sua rappresentanza regionale. Il partito del sì, invece, vede il Governo circontato da una sorta di silenzio-assenso: unica voce esplicita l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che, attraverso il suo presidente, Vito Riggio, esprime “viva soddisfazione per l’orientamento espresso dal Governo rispetto all’avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France-KLM“.