Elezioni politiche 2013 – risultati definitivi: Italia ingovernabile

Le elezioni politiche 2013 si sono concluse nella maniera peggiore possibile. Al di là della preferenza espressa, infatti, la situazione definitiva parla di un Paese ingovernabile, con la maggioranza alla Camera attribuibile al Centro Sinistra grazie al premio di maggioranza, e con un Senato ben lungi dal poter disporre di una coalizione in grado di potersi presentare come prevalente. Cosa accadrà allora all’Italia? Chi avrà la responsabilità di guidare il Paese?

Elezioni 2013 – Camera

Partiamo dalla Camera dove, grazie al premio di maggioranza, del 55%, il Centro Sinistra è riuscito a ottenere 340 seggi pur disponendo di una prevalenza di soli 0,4 punti percentuali nei confronti del Centro Destra (29,5 per cento per la coalizione di Bersani, 29,1 per cento per quella di Berlusconi). La sorpresa è determinata ancora una volta dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, affermatosi come primo partito con il 25,5 per cento delle preferenze. Delusione per la lista Monti, che ottiene 45 seggi con il suo 10,5 per cento, e per gli altri due candidati, fuori dal Parlamento: Antonio Ingroia e Oscar Giannino ottengono rispettivamente il 2,2 per cento e l’1,1 per cento, terminando la propria corsa all’esterno della Camera.

Elezioni 2013 – Senato

Il vero problema è determinato nel Senato. L’attuale legge elettorale attribuisce infatti i seggi su base regionale: ne consegue c he chi vince nelle regioni più popolose ottiene più seggi, al di là delle preferenze su scala nazionale.

Di fatti, la situazione attuale prevede una maggioranza delle preferenze nazionali per il Centro Sinistra, e un numero di seggi in lieve favore del Centro Destra. A Pd / Sel andrebbero 113 seggi, al Pdl / Lega andrebbero 116 seggi. Al Movimento Cinque Stelle andrebbero invece 54 seggi, mentre a Monti rimarrebbero 18 poltrone.

L’ingovernabilità è servita. I mercati finanziari, fiutando il caos, hanno reagito molto negativamente, prevedendo scenari bui per il territorio tricolore, con spread impennati e Piazza Affari in declino. Chi cercherà di sbrogliare la matassa?

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