2020, Odissea nella Grande Città



E tu, dove vai a ballare? Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù


Un po’ di ricordi strappalacrime, prego.


I miei genitori, ormai più di 30 anni fa, decisero di trasferirsi a Milano dal lontano Salento. Pacchi di cartone, provviste a profusione, caffè Quarta in scorte elefantiache. A studiare, poi a lavorare. Economia il corso di laurea che avevano scelto. Però poi i tempi hanno cominciato a dilatarsi. I soldi a mancare, e il lavoro a diventare sempre più necessario e a tempo pieno. Aggiungiamo poi che, con il tempismo che mi è proprio, sono nata io ed ecco saltato il progetto di conquista del mondo. Loro sono contenti così. Non si sono mai neanche lasciati scappare una remora.


Più di 30 anni dopo, sono partita anche io dal lontano Salento. Pacchi di cartone, provviste a profusione, caffè Quarta in scorte elefantiache. Ogni categoria di emigrati ha il proprio must, e per i leccesi è proprio quel caffè. Roma è stata la mia destinazione. Mentre mio fratello e mia sorella ci riprovano, con Milano.

Oggi l’articolo di Repubblica. Mi ha colpita, mi ha scalfita.


Spopolamento delle grandi città: questo il fenomeno che si era osservato nel decennio tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000. E’ durata poco: Centro e Nord vedono una nuova crescita dei centri urbani, in particolar modo le metropoli. Questo quanto afferma il rapporto Cittalia, pubblicato dalla Fondazione Ricerche dell’Anci (l’associazione dei comuni italiani).


Destinazione: 2020. Entro 12 anni la popolazione residente delle 11 città metropolitane crescerà del 3,2 per cento. Con moti, naturalmente, differenti.


Indovinate un po’ quali saranno le città che si spopoleranno? Le tre grandi del Sud: Bari, Napoli e Palermo. Con loro, Genova. Il Nord attrae meridionali e stranieri.



Oltre al classico cercare fortuna – nel quale noi meridionali siamo affiancati dall’immigrazione -, un’altra delle ragioni della nuova grande fuga risiederebbe nella ripresa del tasso di natalità. Cioè: ci si può permettere di essere mamma e lavoratrice praticamente solo al Nord. Altrove, lo Stato Sociale non lo permetterebbe.


Italia, di tutto di più. Emigrazione intellettuale, fuga dei cervelli, tentativi di ricerca di un’alternativa. Prima in patria. Poi, chissà, altrove. Lontano. Valigia o cartone che sia, sembra così banale consigliare: preparate e tenete sempre pronto all’uso.


Tra gli ospiti di un ballo mascherato, io mi son mascherato…


1 commento su “2020, Odissea nella Grande Città”

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