I pm a Berlusconi: “Si presenti o accompagnamento coatto”. Interrogato Ghedini

I pm di Napoli hanno dato un ultimatum al premier Berlusconi: si deve presentare nella procura del capoluogo partenopeo, per essere sentito come testimone e parte offesa nell’ambito del caso Tarantini, tra il 15 e il 18 settembre, tra le 8 e le 20. La Procura ha anche chiesto che il premier faccia sapere entro oggi alle 14 quando intende presentarsi, altrimenti potrebbe essere disposto l’accompagnamento coatto, che dovrebbe essere comunque autorizzato dal Parlamento.
La Digos ha notificato in mattinata al presidente del Consiglio, presso la sua villa di Arcore, la citazione a comparire in procura. Berlusconi si trovava a Bruxelles per incontrare il presidente del Consiglio Ue Herman Von Rompuy.
Il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha precisato: L’accompagnamento coatto è l’ultima ratio per un teste che non si presenta e nel caso dei deputati ci deve essere l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Al momento, per il premier, è un’ipotesi che escludiamo”.
Intanto  i magistrati napoletani Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Francesco Piscitelli si sono recati a Roma per interrogare il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in quanto persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine per tentata estorsione al premier. L’interrogatorio è avvenuto negli uffici della Direzione Nazionale Antimafia (Dna).
I legali del premier avevano già presentato una memoria difensiva scritta da Berlusconi, ma il procuratore Lepore, intervistato in una trasmissione radiofonica, ha spiegato che questa “non basta ad evitare il faccia a faccia con i magistrati“.

I deputati Enrico Costa e Maurizio Contento, del Pdl, hanno depositato un’interrogazione alla Camera per chiedere al ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma di mandare gli ispettori del ministero in Procura, a Napoli. Costa e Contento, oltre a criticare quanto detto dal procuratore Lepore, denunciano anche che i magistrati avrebbero sollevato dal segreto professionale i difensori di uno degli imputati con decreto, cosa che, in base all’articolo 200 del codice penale, il giudice potrebbe fare solo come extrema ratio.
Il Guardasigilli, che già la scorsa settimana aveva avviato accertamenti preliminari su un’eventuale fuga di notizie nell’indagine, ha fatto sapere che deciderà sull’invio degli ispettori dopo aver ricevuto risposte scritte dalla procura di Napoli.
La difesa di Tarantini, invece, aveva sollevato una questione di competenza territoriale, sostenendo che l’inchiesta debba passare alla procura di Roma, e dovrebbe arrivare a breve una risposta in merito dai pm napoletani.
Anche altri esponenti del Pdl hanno attaccato duramente i magistrati napoletani. Per il vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli, i giudici hanno “velleità golpiste” e vogliono “danneggiare l’Italia“,  mentre per il sottosegretario Daniela SantanchèL’unica convocazione coatta che avrebbe senso è quella del procuratore Giandomenico Lepore e del suo socio Woodcock“.

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