Berlusconi disse a Lavitola: “Non tornare”, è bufera

E’ di nuovo bufera sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il caso Lavitola. Stando a quanto riportato dal settimanale l’Espresso, infatti, il 24 agosto il premier avrebbe consigliato al faccendiere, che allora si trovava in Bulgaria, di non rientrare in Italia, visto che già il settimanale Panorama aveva anticipato di un possibile coinvolgimento dell’ex direttore dell‘Avanti nell’inchiesta sui presunti ricatti al premier fatti dall’imprenditore Giampaolo Tarantini e della moglie.
Il faccendiere, quel giorno, avrebbe telefonato preoccupato a Berlusconi, chiedendogli: “Che devo fare? Torno e chiarisco tutto?” Il premier avrebbe risposto: “Resta dove sei“. Lavitola, infatti, si trova ancora all’estero, a Panama, “per lavoro”, spiega, nonostante sia stata emessa nei suoi confronti un’ordinanza di arresto dalla Procura di Napoli, e dopo che si sono già aperte le porte del carcere per Giampaolo Tarantini e per la moglie Angela Devenuto.
Berlusconi avrebbe detto inoltre a Lavitola di “stare tranquillo“, e pensato anche ad una strategia difensiva: gli 850 mila euro versati ai coniugi Tarantini, dei quali 400mila trattenuti da Lavitola, sarebbero stati semplicemente un aiuto per una famiglia “in gravissime difficoltà economiche”.

Immediata la smentita del legale del premier, l’avvocato Niccolò Ghedini, che bolla come “assurda e infondata” la notizia riportata dall’Espresso, e spiega inoltre: “Il presidente Berlusconi si sarebbe limitato a ribadire al Lavitola la sua totale tranquillità ed estraneità ad ogni vicenda”. Martedì, intanto, il capo del governo sarà ascoltato dai magistrati, come parte lesa, nell’inchiesta sulla presunta estorsione di 500 mila euro da lui fatti avere a Tarantini e a Lavitola.
L’opposizione, però, non sembra voler credere alla versione di Ghedini, e incalza il premier. La capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Donatella Ferranti, ha affermato: “La difesa d’ufficio dell’avvocato del premier non fa alcuna chiarezza e non dà quelle certezze sulla trasparenza e la non ricattabilità richiesta ad un capo di governo“. Sempre dal Pd, invece, per Massimo D’Alema “Le vicende del premier sono ormai incommentabili“.
Duro anche Leoluca Orlando, portavoce dell’Idv, che ha affermato: “E’ indegno che un presidente del consiglio, invece che incoraggiare i cittadini ad andare dai giudici, ostacoli così manifestamente il corso della giustizia“.
Intanto, l’imprenditore pugliese Giampaolo Tarantini è stato nuovamente interrogato per tre ore e mezzo nel carcere di Poggioreale, dai pm Francesco Curcio, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli. Durante l’interrogatorio, Tarantini ha nuovamente parlato dei soldi elargiti dal premier tramite Walter Lavitola. Già nel precedente interrogatorio del 3 settembre scorso, l’imprenditore aveva dichiarato: “Nelle intercettazioni di Bari ci sono cose che compromettono Berlusconi“.

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