Usa: Anche il Nobel sta con Obama

I consensi nei confronti di Barak Obama, sembrano crescere sempre più con il passare del tempo tanto che ormai è praticamente impossibile che passi un giorno senza un commento favorevole verso il candidato “coloured” per le presidenziali.

Prima furono i Kennedy a decidere di appoggiare con la loro nomea la candidatura di Obama e quindi oggi è Toni Morrison, premio Nobel per la letteratura nel 1998. La presa di posizione da parte della Morrison è molto più importante di quanto in realtà potrebbe pensare se consideriamo che nel suo recente passato arrivò a definire Bill Clinton:

Il Primo presidente nero nella storia d’America


Un’affermazione importante quella rilasciata un tempo dal premio Nobel, oggi naturalmente riproposta verso il giovane Barak, che prevede con la “spinta” mediatica dei Kennedy e appunto della Morrison di lanciare definitivamente la propria candidatura a leader dei democratici per le presidenziali.

Una sfida che comunque continua a non essere semplice. Se la vittoria nel South Carolina, notoriamente uno stato dove l’elettorato afro-americano la fa da padrone, era praticamente scontata così non sembra in Kansas, dove fin dai tempi di J.F.K. Non si vota un deputato democratico. La scelta di Obama, coraggiosa quanto spavalda, di mostrarsi in questa regione ottenendo, tra l’altro, discreto successo, dimostra quanto sia sostenuto da tutti il candidato favorito nel Super Tuesday.

Una situazione che sembra delinearsi quasi con semplicità, se non fosse che Hillary, seppur a riposo mentre si lecca le ferite tra Massachussets e Florida, non ha intenzione di mollare fino alla fine. Purtroppo per lei, la presenza importante del marito, sembra screditarla ai molti facendo credere all’elettorato che si tratterebbe di una co-presidenza che una presidenza “rosa” della Clinton. Le idee iniziali del programma di Hillary hanno avuto una leggera evoluzione, sembra anche a causa dell’intervento del marito.

A spingere a favore della Clinton, un piccolo passo falso da parte di Obama, forse il primo che fa dall’inizio della campagna elettorale. E’notizia di poche ore fa che Tony Rezko, che per anni ha contribuito al sostegno economico con migliaia di dollari nei confronti di Obama, è stato arrestato per corruzione.

Una tegola pesante che potrebbe portare l’elettorato democratico verso la signora Clinton, anche se, a mio parere, allo stato attuale dei fatti, gli americani si sentirebbero più pronti ad un candidato di colore che ad una presidentessa sostenuta dal marito troppo invadente.

Naturalmente starà ai posteri la sentenza finale.

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