Europa 7, Report non dimentica

Storia della televisione italiana. Era il 2005 quando la TV di stato svedese divulgò questo (invero simpatico) spot che sottolinea la professionalità e l’imparzialità dell’emittente grazie a Silvio Berlusconi come testimonial di eccezione – non voluto, certo. Le note di mandolino di O sole Mio completano la già efficace opera. Ricordo che inserii con gusto il video nella presentazione della mia tesi sulla libertà di stampa, che parlava – tra l’altro – del ranking invidiabile del nostro paese in quegli anni in classifiche internazionali come quelle redatte da Freedom House e RSF.

Storia della televisione italiana. Era il 1999. Il dibattito durava da ben 15 anni (ma si sa, l’italiano è pigro) e aveva visto nascere non una, ma due leggi di regolamentazione delle frequenze televisive. Si giunge ad una svolta (teorica): una gara per le concessioni. Report, stasera, ci ricorda che non vinsero, in quel caso, solo i soliti noti – emittenti nazionali già operanti. Con loro, la sconosciuta e coraggiosa rete locale, Europa7.

Ilaria Alpi, 15 anni dopo

Il 20 marzo del 1994 Ilaria Alpi e Miran Hrovatin venivano assassinati a Mogadiscio. Ilaria Alpi era nata a Roma, nel 1961. Lavorava al TG3, Miran era un operatore di un service della Rai. La storia è nota – ne abbiamo parlato già un anno fa. 15 anni senza verità, scrivono oggi.

Nel video la storia di questa strana vicenda. Una storia che non ha ancora individuato i reali mandanti. Sappiamo chi c’era. Sappiamo chi, più o meno, ha fatto parte del commando. Ma non conosciamo il resto. Neppure la Commissione istituita dalla Camera, presieduta da Carlo Taormina, ha spiegato agli italiani e alla famiglia degli assassinati perché sono morti.

Bulgaria, spose in vendita

[Photo|Wikipedia] Mogli in vendita. A proposito di donne. Donne giovani – basta che abbiano più di 15 anni – vestite a festa, con gli abiti migliori e carichi di colori. Orecchini d’oro pesanti e luccicanti, e trucco marcato. Sono le spose in vendita a Tinker, nella Bulgaria meridionale. Qui la comunità gitana ogni anno mette su un vero e proprio mercato, il “mercato delle spose“. Lo fa in occasione della festività di San Teodoro.

Basta aver compiuto i 15 anni. Qui al mercato i genitori presentano le loro figlie, e qui i potenziali futuri mariti scelgono la merce. Pagheranno la più bella diverse migliaia di euro. Per loro non c’è nulla di strano.

8 marzo, festa della donna

Festa della donna. Dalle battaglie per la parità tra i sessi a festa commerciale. La ricorrenza dell’8 marzo ha ancora un senso? Questo il sondaggio di oggi di Repubblica. Al quale, con estrema onestà e certo opinabile punto di vista personalissimo, ho risposto NO. Come me, altre 337 persone. Contro le 290 che hanno risposto di sì, e i 30 indecisi.

Oggi è l’8 marzo. I politici si sono incontrati, cavalcando l’onda dei fatti di cronaca di questi giorni. Fatti, probabilmente, sempre accaduti, ma che di questi tempi hanno trovato magnanimo asilo nel mondo mediatico. Oggi, a Roma, si è tenuto un convegno promosso dal ministero delle Pari opportunità e dal Comune di Roma. C’erano tutti. Mara Carfagna (che è sempre più magra), Giorgia Meloni, Gianni Alemanno, Gianfranco Fini. Fini, appunto.

Non ci dovrebbe essere attribuizione etnica dietro a uno stupro, è un’infamia. Forse è giusto titolare “donna Stuprata da un romeno”, ma poi è altrettanto giusto fare lo stesso quando l’autore della violenza è italiano. E bisogna avere lo stesso identico tipo di trattamento.

Gabriella Carlucci, genio informatico

La proposta di legge per regolamentare Internet dell’Onorevole Gabriella Carlucci? Scaltrezza di questi giorni. Potevano fare un .pdf, potevano farlo su un altro pc, potevano inventarsi l’account Pippo Pippo. Ma no, perché? La democrazia parte da Internet, ma è necessaria la tracciabilità dell’utente, dice l’Onorevola. Sul blog di Stafano Quintarelli un interessante dibattito sui contenuti della proposta. Nel fattempo, invece, quanto Massimo Mantellini riporta sul suo weblog ha dell’esilarante.

Era nell’aria da un po’ l’intenzione dell’ex showgirl di proporre un disegno di legge (Atto Camera n. 2195) “per assicurare la tutela della legalità nella rete internet e delega al Governo per l’istituzione di un apposito comitato presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”. Il titolo è: Proposta di legge per “Internet territorio della libertà, dei diritti e dei doveri”. Provate a scaricare dal sito della Carlucci il .doc, e banalmente a verificarne le “proprietà”.

RaiUno, i “cittadini” qualunque

Questa è simpatica. Fa parte delle “leggende metropolitane” (e affatto metropolitane) all’italiana. Ecco, l’italica televisione. Di più: la televisione pubblica (più o meno). Ecco. Domenica in. In uno di quelli che un tempo potevano essere definiti i programmi “cult” della televisione italiana, ecco il gustoso intermezzo.

Nell’affrontare con scottante pregnanza scottanti aspetti della quotidianità del Paese, a Domenica in si parla di ronde. Ecco allora che si tenta l’approfondimento. Ed ecco che un politico di destra viene presentato come un esponente di un comitato di quartiere, in quel dell’Arena di Massimo Giletti, quello stinco di italianità che non è altro.

CRI, tra Storaciani e censura

Croce Rossa Italiana. Stefano Schiavi è il nuovo responsabile Ufficio Comunicazione per il Comitato provinciale di Roma. Potete leggere la notizia su L’Unico, quotidiano web di Roma diretto da Riccardo Corsetto, del Movimento per l’Italia di Daniela Santanché.

Cornetto notte Roma? No grazie

Cornetto notte Roma, niente più. Almeno di notte, almeno nella Capitale. Ecco la notizia. Era una tradizione, un’allegria della città, una certezza. Ci sono posti come via Cernaia o Piazza Sempione, e tanti altri.

Esci, fai tardi, e a seconda dei gusti consumi alle 5 di mattina un pezzo di pizza o un cornetto e cappuccino. Ppppppppppppper carità. Poi la gente si compra anche l’alcol. Pppppppppppppper carità, poi il coprifuoco delle 2 non viene rispettato (perché il divieto di vendere alcolici dopo le nove di sera, dopo due mesi di “lezione”, viene ora ritirato) e ppppppppppppppper carità, gli abitanti hanno tutte le ragioni, spesso a lamentarsi. E poi, diciamoci la verità, a mangiare alle cinque del mattino sono quei giovini ubriaconi che provano a riprendersi (…).

Ma possibile che questo popolo e questa città possa andare avanti solo a colpi di “proibizionismo”? Non credevo che sarebbe caduto anche il cornetto romano. Non lo avevo immaginato.

Forza nuova, Roma e Current. Sui muri della città (e non)

Roma e la sfida della libertà di espressione. E’ bello, perché è vero, l’intro di questo articolo de l’Unità. Quelli descritti sono davvero i muri della Capitale, quotidianamente teatri e campo di battaglia delle schermaglie tra partiti e associazioni di ogni estrazione politica. Il mezzo è ovviamente il manifesto, quasi sempre abusivo e soprattutto portatore di slogan vuoti, retorici, offensivi, a volte surreali al limite dell’ilarità. Le autorità da anni non fanno nulla – se fanno, fanno poco: la città è irresolubilmente tappezzata di manifesti di ogni sorta, come se si trovasse sospesa in una campagna elettorale eterna.

L’articolo è scritto per segnalare quello che da giorni tutti i romani vedono semplicemente camminando. Si tratta del manifesto nell’immagine, che Forza Nuova ha affisso per la città per segnalare la manifestazione del 21 febbraio scorso: “Stupri e violenze su donne e anziani. Il Governo fallisce sull’immigrazione”. Manifestazione che viene spiegata così sul sito: per contrastare la piaga che sta colpendo gli Italiani ledendone la dignità e l’ onore:le violenze contro le donne perpetrate da stranieri e rom. Se però la manifestazione è denuncia di stupri e violenze, cavalcare il binomio immigrazione – nei termini qui proposti – ha la sua criticabilità. Fate una manifestazione contro l’immigrazione, e dite perchè. Non il contrario.

Current, la scure della censura dell’ATAC

L’Atac censura Current. Dopo il salto, le immagini, pubblicate dalla stessa Current, che l’ATAC, l’azienda trasporti pubblici di Roma, ha deciso di censurare. La campagna pubblicitaria di Current, prevista per lanciare la nuova stagione, sarebbe stata affissa nelle stazioni della metropolitana della capitale. E non, specifica con forza il network, sugli autobus, come invece sostiene il Presidente dell’azienda. Tabacchiera, infatti, ci aveva tenuto a sottolineare che quelle immagini, su un autobus, sarebbero state non “opportune”, perché la gente non può fermarsi a guardare e comprendere il messaggio.

Questa è l’immagine che Tommaso Tessarolo, General Manager di Current Tv Italia, ha messo sul suo profilo di Facebook. La sensazione potrebbe anche essere che con Current, in fondo, si attendesse solo il momento giusto, l’alibi, la giustificazione. Con l’ATAC sarebbero entrati nella vita della gente comune: faccenda che potrebbe essere preoccupante per i più. Si trattava, in questo caso, del lancio di due puntate di giornalismo d’inchiesta: racconti di giornalismo, tra cui anche un’inchiesta sull’uccisione di un sacerdote da parte della camorra.

Franceschini, nuovo segretario PD. Il giuramento sulla Costituzione

Dario Franceschini è stato eletto segretario del Partito Democratico. Il che significa che il gruppo dirigente del partito, ad oggi, non è stato TOTALMENTE bocciato dalla sua base. Le primarie avrebbero voluto dire ciò, e le primarie non sono arrivate. Il che lascia molti interrogativi aperti.

Debole, reggente, dilettante, signor Nessuno, scelto dalla nomenklatura. A Dario Franceschini ne hanno dette di tutti i colori. Ma lui sembra avere le idee chiare: ricorda Walter Veltroni, la sua azione, i suoi errori (che sono anche i miei), promette e fa. L’ha detto ieri alla Fiera di Roma, nel discorso con cui ha lanciato la sua candidatura alla leadership del partito. E oggi lo farà: andrò a Ferrara, la mia città, a giurare sulla Costituzione.

PD, Franceschini o primarie? That is the question

Il Pd e la resa dei conti. Bocciate le primarie, si vota il segretario. Dieci interventi (per mee, posson bastareeeee…) dal palco: 5 a favore del reggente che non sarà reggente ma segretario a tutti gli effetti, l’ormai ex vice Dario Franceschini, e 5 per le primarie.

Anna Finocchiaro ha poi fatto votare la mozione che chiede di votare oggi stesso il segretario. Segretario che sarà alla guida del Partito Democratico fino al prossimo congresso. Il tutto, senza passare dalle primarie. Una mozione che ha vinto. Anzi: stravinto

Stupri, dall’emergenza alla castrazione chimica

[Photo| Casa di Marta]

Stupri. Di nuovo stupri. A Roma, a Bologna, a Milano. Fanno un po’ specie, e certo impressione, qui nella Capitale, queste notizie. L’ultimo abominio ha del terrificante. Erano le sei del pomeriggio. Era un parco. E ce ne sono tanti di parchi in questa città, che è bella anche per questo. Le sei del pomeriggio. E il parco è relativamente in centro. La zona è residenziale. Due ragazzini – lei non era neppure da sola. 14 anni. Ma che vita vivi dopo che ti hanno usato una violenza del genere?

La vicenda di cronaca ha tanti di quegli elementi preoccuppanti per qualsiasi vita ordinaria. Per qualsiasi donna che cammini per le strade di Roma. Per qualsiasi persona forse. Scrivendo questo mi inserisco mio malgrado nel filone dell’allarmismo, forse anche della psicosi, che tanto fa anche in termini di razzismo. Commetteremo errori gravissimi e utilizzeremo la cronaca in maniera aberrante. E’ il destino dell’Italia.

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.