Gheddafi, tenda e amazzoni per il Colonnello

gheddafi1

Gheddafi sta per approdare a Roma con la sua tenda. Sarà nella Capitale il 10 giugno prossimo, e tornerà in Italia a luglio tra polemiche e dibattiti. Ma non tutti sanno che il leader libico viene vegliato tutto il giorno, tutti i giorni non da semplici e banali guardie del corpo. A curare la sua sicurezza, 40 pretoriane. Sono addestratissime, pronte a tutto e molto belle. Verranno sistemate in una caserma situata nel centro della città: sul viale Omar el Mockhtar. Il mondo vide per la prima volta queste donne in azione e protezione di Gheddafi nel lontano 1981 in Siria.

Le amazzoni del Colonnello Muammar Gheddafi, attuale presidente dell’Unione africana, sono agenti donne, addette alla sua protezione personale. Alcuni interpretano questa speciale guardia del corpo come un’eredità della Guerra fredda: erano i tempi in cui la Germania Est inviava in Libia i suoi uomini.

Gheddafi, tenda a Villa Pamphili tra le polemiche

gheddafi

Gheddafi a Roma il 10 giugno. Il leader libico pianterà la sua tenda da beduino nella Capitale, nel parco di villa Doria Pamphili al Gianicolo. Qui rimarrà per due giorni, e qui riceverà i suoi ospiti, come fa a Tripoli e coma già ha fatto in molti altri paesi – salvo il pernottare nello splendido palazzo Pamphili. La seicentesca villa, infatti, ha una zona riservata come sede di rappresentanza del governo italiano. E proprio a Tripoli, mesi fa, il leader libico aveva ricevuto nella famosa tenda beduina giornalisti e studiosi italiani. In quell’occasione li aveva ringraziati per il loro operato nell’ambito del processo di riavvicinamento tra Libia e Italia.

Gheddafi viene a Roma con tenda a carico su invito ufficiale del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Già, perchè l’anno scorso il governo ha ufficialmente presentato le sue scuse al popolo libico per l’occupazione coloniale. Un viaggio che ha dello storico, e che il leader ripeterà tra un mese, quando sarà di nuovo in Italia a luglio per partecipare al G8 in qualità di presidente di turno dell’Unione africana. Tra polemiche: da Storace, alle comunità ebraiche, ai Verdi.

Euroma 2, falso allarme

euroma2

Era un tranquillo pomeriggio di shopping come tanti altri. Fino all’esplosione del panico: Evacuazione immediata, pericolo. Famigliole, coppie, bambini. Un sabato pomeriggio classico: e l’ Euroma 2, uno dei più grandi e nuovi centri commerciali della Capitale, all’Eur, ha sentito quelle parole tutte insieme. All’interno del centro commerciale, più di cinquemila persone.

Un allarme che si è poi rivelato essere falso. Poca collaborazione da parte della vigilanza presente, ma le forze dell’ordine sono accorse immediatamente. C’è chi, naturalmente – gli sciacalli sono una delle poche certezze della vita – ha approfittato del oanico creato da quelle parole che venivano ripetute dall’altoparlante per proseguire nel fare la spesa. Gratis.

Allarme bomba all’Euroma 2

euroma-2-allarme-bomba1

Momenti di panico in un normale pomeriggio di shopping, è stato appena evacuato il centro commerciale Euroma 2, per un allarme bomba. La notizia a cui non siamo assolutamente abituati non viene dalle zone calde del Medio Oriente, ma da Roma. Il pubblico presente come gli operatori del centro commerciale Euroma 2, in maniera ordinata si sono mossi in pochi minuti verso le uscite di sicurezza. Il centro commerciale in questione è l’ultimo tra le cattedrali dello shopping della capitale. Dopo l’intervento delle Forze di Pubblica Sicurezza, l’allarme è finalmente rientrato e l’attività all’interno del centro commerciale Euroma 2 è tornata nella normalità. Photo credit: Daniele Cametti Aspri

Turisti pentiti restituiscono il “souvenir” del Colosseo

img_5469

Una bella notizia, che sta già facendo il giro del mondo: quella dell’anonima turista “pentita” che dagli Stati Uniti ha riconsegnato all’Urbe il frammento raccolto nell’area archeologica di Roma del Colosseo. E Regione Lazio e Comune di Roma rilanciano insieme il messaggio rivolto ai visitatori della Capitale, affinché contribuiscano alla tutela del suo patrimonio artistico, rispettandone i monumenti. Dice l’assessore al Turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini

Questa vicenda, grazie anche all’interesse della stampa internazionale può aiutarci a rilanciare il legamene con i turisti stranieri e in particolare con quelli americani. E ci piacerebbe riprodurre vicino ai monumenti romani il testo della lettera scritta da questa turista del North Carolina, che riconsegnando il frammento raccolto 25 anni fa può essere di certo un esempio per sensibilizzare tutti al rispetto del prezioso patrimonio culturale della città

Dopo solo 25 anni!

I treni della speranza

treno

Un breve racconto di cronaca, che mi è stato narrato. Storie di ordinaria follia, e soprattutto spiccatamente italiane. Il figliolo è venuto in quel di Roma da quel di Milano per il lungo weekend testè trascorso. Il figliolo narrante è giovane, e poco prevenuto. Ma di fronte a quanto accaduto, neppure la prevenzione avrebbe potuto molto. Niente di che, ma molto di edificante.

Milano Centrale, notte di giovedì 30 aprile. Il figliolo decide la partenza all’ultimo. Non ha il biglietto (e infatti non si lamenterà per quanto accaduto dopo). Decide di partire con un amico, che invece il biglietto ce l’ha. L’ha acquistato due giorni prima, e non ha trovato la prenotazione (naturalmente). Neanche lui, proprio per questo si lamenterà.

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

Abruzzo, nuova scossa

La terra trema ancora. Terremoto Abruzzo. Il bilancio ufficiale, ad ora, è di 230 persone. Cinquanta i dispersi, oltre 150 le persone salvate. Il numero dei feriti supera di poco le 1000 persone, delle quali 500 già ospedalizzati. Silvio Berlusconi ha parlato oggi di 100 di loro in condizioni difficili. Per altre 48 ore si continuerà a scavare e ad estrarre corpi, sperando di trovare ancora vivi i dispersi. E io, a Roma, mi giro ogni cinque minuti a guardare il lampadario, dopo la scossa delle 19.47.

20 tendopoli dotate di 16 cucine da campo sono state allestite o sono in corso di allestimento. Una delle notizie di queste ore riguarda la grande solidarietà giunta da ogni parte del ondo. Silvio Berlusconi ringrazia sentitamente. Prima assicura: l’Italia farà da sè. Salvo poi aprirsi alla telefonata dell’abbronzato Obama.

Il terremoto nell’oscurità della Capitale addormentata

“Che facciamo? Copriti, forse c’è da scappare via. Che ne so come sono messe queste mura…”. Un rumore incredibile nella notte serena della città. Un boato sordo, e poi la terra ha cominciato a tremare. Urla dalle case, dove la gente corre: “Svegliati, alzati, c’è il terremoto”.

“Sentivo tutte le porte cigolare. Io ho paura. E mò chi dorme più….”. Sono attimi dalla durata infinita per tutti. La signora, capelli bianchi e viso smarrito, si affaccia preoccupata dal quinto piano di un enorme palazzo in via Tripoli. L’edificio è il più alto della zona. La sua voce è un fremito. Continua a parlare, sperando che i vicini continuino a rimanere affacciati, forse a farle compagnia. Anche tante altre teste sbucano fuori dalle finestre e dai balconi. Sono anziani, nella maggior parte dei casi. Vivono da soli, e passeranno il resto della nottata in bianco.

Terremoto in Abruzzo

3.32. Non c’è nulla da aggiungere. Stanotte anche Roma ha sentito quella scossa. La parola d’ordine diventa solidarietà e aiuto. Se possibile, e il più possibile. I giornali e le agenzie parlano di oltre 100 morti ad ora, le 17.10.
Su IoChatto una lista di primi gruppi che si sono spontaneamente formati su Facebook. All’appello a donare sangue hanno risposto in molti, tanto che un paio di ore fa il presidente della Regione, Gianni Chiodi ha fatto sapere che non serve più sangue.

Manifestazione CGIL a Roma

Ecco alcune foto della manifestazione di Roma di oggi della CGIL. La solita lotta dei numeri. Siamo due milioni e 700 mila. Per la questura: Solo 200mila. Berlusconi risponde: Con i sordi non si può parlare. Dopo il salto.

Londra contro il G20

Il mondo si sta svegliando. Anzi: il mondo si sta svegliando? 8.000 manifestanti hanno occupato la City londinese. Assedio agli istituti di credito. Manager e impiegati sotto ciave. E non solo in Inghilterra. Avete seguito tutti la vicenda dei quattro manager della Caterpillar, sequestrati per protesta e nutriti la mattina con croissant a colazione. Il G20 aprirà i battenti tra meno di 24 ore. E come sovente accade in questi casi, la città che ospita il summit, Londra, è una vera e propria fortezza sotto assedio.

E leggendo queste notizie mi viene in mente: uno spettro si aggira per Europa.

Congresso Pdl, parla Fini

Congresso del Pdl, seconda giornata. Live dalla Fiera di Roma Edoardo Colombo in missione emozionata, entusiasta e un po’ commossa laggiù. Oggi interverranno i Ministri del Governo Berlusconi, accompagnati da quelli dei leader dei gruppi parlamentari di quello che è, dopotutto, un nuovo partito sulla carta.

E sta arrivando l’attesissimo intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Mi permetto di riportare alcuni commenti al merito sul profilo di Facebook di Edoardo.

A me preoccupa di più Fini quando si rimangia di aver detto che Mussolini è stato un grande statista.. Fortunatamente il duce non l’ha conosciuto, altrimenti chissà cos’abrebbe potuto dire di lui!! Va bene evolversi, va bene smarcarsi dal passato, ma un zichinin di coerenza non sarebbe fuori luogo!!

Ed ecco il discorso di Fini.

Fini spegne la fiamma di An e dice qualcosa di sinistra

An non esiste più. Gianfranco Fini l’ha salutata oggi, tra reazioni decisamente contrastanti. L’hanno applaudito, certo. Ma solo, ed esclusivamente quando approccia temi di destra. Ignazio La Russa a un certo punto arriva addirittura a fomentare il pubblico per farlo smuovere, come accade negli studi televisivi. Certo, c’è emozione. Certo, c’è affetto. Certo, non c’è Almirante.

Il discorso non ha infuocato. Ha lasciato probabilmente perplessi. Così lo raccontano. Non che ci si sia stupiti della fusione nel Pdl. La faccenda è metabolizzata, più o meno. C’è chi ricorda che sono 15 anni che si fanno “battaglie in comune“.

Solo che poi Gianfranco Fini (colui che, per gli ambieneti parlamentari, potrebbe essere ottimo segretario del Partito Democatico) si è messo a dire qualcosa di sinistra.