Scuola, dal Pdl proposta di legge contro gli insegnanti “politicizzati”

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Se la riforma della scuola e dell’università del ministro Gelmini aveva fatto segnare momenti di aspra tensione tra il governo, da una parte, e gli studenti e i docenti, dall’altra, e dopo che il premier Berlusconi, tempo fa, aveva attaccato gli insegnanti di sinistra, sostenendo che “inculcano negli studenti valori diversi da quelli della famiglia”, ecco arrivare una proposta di legge contro gli insegnanti “che fanno propaganda politica o ideologica nelle scuole”. E’ stata presentata alla Camera dal deputato del PDL Fabio Garagnani, membro della Commissione Cultura di Montecitorio, e prevede, in tali casi, la sospensione dall’insegnamento “per almeno 1-3 mesi”.
Tale norma andrebbe inserita nel Testo unico sulla scuola, mentre le sanzioni, ha spiegato Garagnani, “dovranno essere contenute poi in dettaglio in un provvedimento attuativo della legge”.
Secondo il deputato del PDL, infatti, La propaganda politica non può trovare tutela nel principio della libertà d’insegnamento enunciato dall’Articolo 33 della Costituzione. Per Garagnani, Un conto è tutelare la libertà di espressione del docente, un altra è quella di consentire che nella scuola si faccia impunemente propaganda politica. E ciò, spiega, avverrebbe in molti casi, “sopratutto in Emilia Romagna, tra i professori della Cgil”.

Università, meno iscritti e più precari

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I due rapporti sulla condizione dell’Università presentati oggi da Almalaurea e dal CUN (Consiglio universitario nazionale) fotografano una situazione che già da tempo mostrava segni di peggioramento, e che viene confermata dai numeri, non certo confortanti: l’ Università italiana, infatti, sta da una parte registrando un calo delle iscrizioni, dall’ altra è sempre meno determinante al fine di trovare lavoro dopo la laurea. Inoltre, aumenta il lavoro nero, diminuiscono gli stipendi ed è sempre più scarso il cosiddettoascensore sociale”, ovvero la possibilità, per gli appartenenti a fasce sociali meno abbienti, di migliorare la propria posizione.
Secondo i dati, nell’ ultimo anno ci sarebbe stato un calo del 5% di iscritti (-9, 2 % negli ultimi quattro anni), calo che avrebbe riguardato in modo particolare le regioni centro-meridionali, e solo il 62 % degli iscritti avrebbe deciso di proseguire gli studi. Quanto, invece, agli sbocchi sul mercato del lavoro, anche se i laureati hanno comunque un tasso di occupazione superiore di oltre l’ 11 per cento rispetto ai diplomati, vi è comunque un incremento della disoccupazione per i giovani freschi di laurea: fra i laureati triennali, si passa infatti dal 15 al 16 % di disoccupati, mentre un incremento anche maggiore, dal 16 al 18 %, vi è per chi ha conseguito la laurea specialistica “biennale”, e dal 14 al 16, 5 % per chi ha una laurea specialistica “a ciclo unico”.

Verso il 13 febbraio: Se non ora quando. Lo spot degli studenti

Nel video trovate la videolettera della Rete della Conoscenza (UdS e Link – Coordinamento Universitario) per la mobilitazione “Se non ora quando” del prossimo 13 febbraio.

Lasciate i vostri commenti e diteci cosa ne pensate. Il dibattito sulla partecipazione alla manifestazione del 13 febbraio è aperto. A chiedersi “Se non ora, quando?” e a provare a rispondere alle domande della contemporaneità tutta italiana.

Nasce il “Centro Internazionale di Studi Storici” tra l’Università La Sapienza e il Cefass

La riforma Gelmini, si sa, è legge. E oggi riportiamo una notizia che è un primo dei suoi effetti, affinché chi legge possa farsi un’opinione al merito. L’Università degli studi La Sapienza di Roma, il più grande ateneo d’Europa per numero di studenti iscritti, si apre al mondo esterno e il primo ente privato a collaborarci, all’indomani dell’approvazione della Riforma Gelmini, è della Tuscia, precisamente di Civita Castellana ed Orte: il Cefass.

Di intesa con le autorità accademiche alcuni giorni fa la facoltà di Scienze Politiche, di cui è presidente Gianluigi Rossi, noto africanista e docente di Storia dei Trattati e Politica Internazionale, ha deciso di dar vita ad un Centro Internazionale di Studi Storici dell’Università La Sapienza chiedendo l’apporto e ottenendolo di un Ente privato italiano in questo settore, molto apprezzato e stimato a livello mondiale. Si tratta appunto del “Centro Falisco di Studi Storici” ( Cefass) del quale fanno parte numerosi illustri studiosi stranieri e che ha le proprie sedi ad Orte e a Civita Castellana.

Napolitano firma, la riforma Gelmini è legge

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Ed eccoci qui. L’anno Napolitano ha firmato, la riforma Gelmini dell’università è legge.

Nessuna sorpresa, dicono da LINK-Coordinamento Universitario. “Il presidente Napolitano ci ha ricevuto e ascoltato con rispetto, ma non ci aspettavamo che fosse lui a dare battaglia al posto nostro. A bloccare la riforma Gelmini dovranno essere gli studenti, i dottorandi, i precari, i ricercatori, i tecnici-amministrativi, tutti coloro che vivono sulla propria pelle la schiavitù della precarietà e il furto di futuro operato da questa riforma”.

Milano, incidenti e feriti all’ apertura della “Scala” – FOTO

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Si sono vissuti momenti di tensione, a Milano, davanti al teatro della Scala, che oggi apre la sua stagione con “Die Walkirie” di Richard Wagner, per le proteste dei collettivi studenteschi contro la riforma Gelmini e dei lavoratori dello spettacolo contro i tagli alla cultura previsti dalla Finanziaria. Gli studenti, contestando il fatto di essere stati divisi in diverse zone della piazza, hanno cercato di forzare un cordone della polizia, e gli agenti hanno poi risposto con una carica di allegerimento. Verso le 16, si sono sentiti due scoppi, e poco dopo un terzo, probabilmente delle bombe carta. Ci sarebbero stati 3 carabinieri feriti e un funzionario della questura colpito alla testa.

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Il sovrintendente della Scala, Stephane Lissner, ha commentato gli incidenti, dicendo:”E’ così in tutta Europa, è triste”. Quanto all’ assenza del ministro della Cultura, Sandro Bondi, alla Prima di oggi, il sovrintendente ha affermato: “Avrà altro da fare”, aggiungendo poi : Non commento mi dispiace”. Il ministro ha poi replicato, dicendo: “Sentivo come un mio dovere  essere con i miei colleghi senatori a votare la legge finanziaria. Le polemiche su di me ormai sono il pane quotidiano”.

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Università, protesta e incidenti in tutta Italia. FOTO da Milano, Torino e Firenze

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Continua la protesta degli studenti universitari, in tutta Italia, contro la riforma dell’ Università in discussione alla Camera. Questa mattina davanti a Montecitorio si è svolto un sit-in non autorizzato di liceali e universitari, e le forze dell’ ordine hanno rafforzato il presidio dopo  i disordini di ieri. Il centro storico di Roma è blindato. Alcuni studenti sono anche riusciti ad entrare nel Colosseo, dove hanno poi esposto uno striscione,  con la scritta “nessun taglio, nessun profitto”, e hanno acceso alcuni fumogeni rossi.

Ma il mondo accademico è in subbuglio ovunque: a Firenze, vi sono stati disordini davanti all’ Università dove era in programma una tavola rotonda sull’ immigrazione con il sottosegretario Daniela Santanchè, dopo che alcuni studenti hanno tentato di entrare in un’ aula,  ma sono stati respinti da due cariche della polizia.  Uno studente è stato ferito, ma non sembra grave. A Milano alcuni giovani dei Collettivi studenteschi si sono staccati dal corteo per introdursi nel palazzo dell’ Agenzia delle Entrate, ma dopo una decina di minuti sono stati fatti uscire dalla polizia. Tafferugli e cariche delle forze dell’ ordine anche all’ entrata della metropolitana di Loreto e a viale Abruzzi.

A Pisa alcune decine di ragazzi si sono staccati dal corteo e sono saliti sulla Torre, fotografati dai turisti. A Siena, una quindicina di studenti volevano salire sulla Torre del Mangia, per srotolare uno striscione, ma sono stati bloccati da agenti della Digos. A Torino, i manifestanti, dopo aver presidiato a lungo la Regione Piemonte, hanno bloccato la stazione ferroviaria di Porta Susa.

Università, protesta degli studenti e disordini davanti al Senato – FOTO

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Continua la protesta degli studenti e degli insegnanti contro la riforma dell’ Università: a Roma, alcuni di loro hanno cercato di entrare a Palazzo Madama, sede del Senato, superando le barriere di sicurezza, ma le forze dell’ ordine li hanno respinti, chiudendo il portone. Una persona ha avuto un malore, mentre uno studente è stato fermato;le forze dell’ ordine si sono schierate in tenuta antisommossa, dopo che c’ è stato anche un lancio di uova e fumogeni al grido” Dimissioni.”
Altri studenti diretti verso Montecitorio hanno cercato di forzare un cordone delle forze dell’ ordine ma sono stati respinti con i manganelli, mentre veniva lanciato un petardo. Alcuni manifestanti sarebbero rimasti contusi durante gli scontri.

Davanti a Montecitorio, si è svolto invece un sit-in di protesta contro il ddl Gelmini, con slogan, striscioni, bandiere e palloncini della Flc Cgil. La protesta contro la riforma universitaria in discussione in Parlamento già va avanti da diversi giorni in numerose città d’ Italia, con l’ occupazione di scuole e facoltà, e studenti e ricercatori sui tetti.
” Il ddl Gelmini è una pietra tombale sull’ università italiana che si inserisce in un’ ottica generale di riforma della scuola basata su tagli e privatizzazioni. Noi studenti non possiamo permettere che si giochi sul nostro futuro” hanno dichiarato dalla Rete degli Studenti.

Roma in piazza: ieri Cobas, oggi Fiom – FOTO

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Lo sciopero dei Cobas a cui fa seguito la manifestazione della Fiom. Roma torna a ospitare il malcontento della società civile e dai 15 mila professionisti del contesto scolastico alle migliaia di aderenti a quello che viene considerato, sempre più, il sindacato intransigente e determinato gli anfratti capitolini hanno dato spazio alla protesta. A esternare la protesta nei confronti della riforma Gelmini, dietro uno striscione con la scritta “Riforme, tagli, precarietà: ci rubano il futuro, ci tolgono la dignita” hanno aderito al corteo anche diverse migliaia di studenti delle scuole superiori.

La Fiom Cigl, per la mattina di sabato, ha chiamato a raccolta i lavoratori in difesa dei diritti, della democrazia, della legalità, del lavoro e del contratto: una grande manifestazione nazionale con due cortei a sfilare per le vie della Capitale. Un corteo in partenza alle 14 da piazza della Repubblica e piazzale dei Partigiani per arrivare a piazza San Giovanni, lì interverranno il segretario generale della Fiom Cgil, Maurizio Landini e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Numerose le adesioni: Anpi, Associazione Articolo 21, Popolo Viola, Precari della Scuola, Ricerca e Università, da Emergency a Un Ponte per, dall’Unione degli studenti a MicroMega, Sinistra e libertà, Federazione della sinistra, Italia dei valori e alcuni circoli del Pd.

Report, come tu m’insegni

Report. Oggi, cari ragazzi, si parla di scuola. La puntata di stasera, infatti, porta il titolo: “Come tu m’insegni” e il servizio è firmato da Stefania Rimini. Protagonista: la scuola. Un mondo dove sopravvivere, in termini di strutture e di fabbisogni economici, non è sempre agevole. Soprattutto di questi tempi. Un mondo dove molto si è sprecato, certo, soprattutto in Italia.

La riforma Gelmini torna in scena. Risparmio e merito sono stati dichiarati il grande target della famosa riforma, ma, scrive Report, per il momento i lavativi e gli incapaci non corrono grandi rischi, basta che siano di ruolo. Invece 18 mila precari, anche i più bravi, rischiano di rimanere a casa.

Gelmini, marcia indietro sul maestro unico. O no?



Lei dice che non è mica una marcia indietro.


I sindacati esultano, lei non si lascia intimidire, Il Foglio di Ferrara la difende e lo chiama realismo. I giornali tutti ci hanno marciato – sull’incontro tra Governo e Sindacati sulla scuola, gridando alla vittoria suprema.


Per dirla con Spinoza:

Scuola, cambia la riforma: il maestro unico sarà attivato solo su esplicita richiesta dei genitori. Dei suoi genitori


C’è chi fa notare che, in realtà, non molto sarebbe cambiato. La faccenda non deve trapelare – tant’è vero che anche i giornali destrorsi titolano La protesta paga, il Governo fa slittare la riforma sulla scuola.


Che sia proprio la Gelmini l’unica a dire come stanno effettivamente le cose?

Non c’è nessuna retromarcia. E’ tutto confermato. Un unico maestro sarà il punto di riferimento educativo del bambino e viene abolito il modello a più maestri degli anni 90


E, rincarando la dose: E’ la sinistra che oggi fa retromarcia dopo una fallimentare campagna di disinformazione.


Qui il verbale della riunione. Staremo a vedere.


Roma, occupato il Ministero della Pubblica Istruzione. Anna Adamolo Ministro Onda

Anna Adamolo è l’Onda Anomala. E’ anche il Ministro Onda dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il suo compito è quello di tutelare l’istruzione e l’università italiana.

Il mio primo impegno sarà il ritiro della Legge 133 e della legge Gelmini

Il Ministero occupato. E’ geniale. Pacificamente e virtualmente.

Dopo il Ministro standard e quello ombra, è la volta del Ministro Onda. Un’onda che sta inondando, non c’è che dire. Un’onda che fa parlare di sè. Un’onda che non si arrende, e che sta utilizzando quello che ha – la Rete, la Rete, la Rete – per cambiare la realtà. Non è dato sapere quanto tempo ci vorrà.
Ma la cambierà, perchè la Rete è assai difficile da fermare e, potete scommetterci, stanno freneticamente studiando – senza aver trovato ancora modo efficace – come metterla a tacere. Voglio conoscere il genio di questa faccenda. Naturalmente non si sono impossessati del Sito istituzionale del Ministero. Hanno aperto un nuovo dominio.

L’Onda è live! In piazza contro la Gelmini

UPDATE h. 16.30. Dietro di loro, una bara. E’ terminato il sit-in degli studenti delle Accademie di Belle Arti di Roma davanti al Senato. Come simbolo, hanno lasciato una bara in mezzo alla piazza.
Nel frattempo, di fronte al Ministero dell’Istruzione a Trastevere sono arrivati i ragazzi di Air, area identitaria romana, sigla vicina alla destra. Sono stati anche accesi alcuni fumogeni, al grido di Daje Gelmini. Accesi alcuni fumogeni.
La manifestazione ha sfilato nel pomeriggio davanti al Colosseo, senza incidenti. Quattro scuole medie superiori, occupate nelle settimane scorse, sono state messe sotto inchiesta dalla Procura di Roma, per invasione di edifici, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento, con sedici studenti iscritti nel registro degli indagati. Si tratta del liceo classico Giulio Cesare, dell’istituto alberghiero Pellegrino Artusi, e dei licei scientifici Azzarita e John Fitzgerald Kennedy.

Studenti: ma cos’è la destra, cos’è la sinistra

Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito

Blocco Studentesco accanto alle organizzazioni studentesche di sinistra. Nel bel mezzo di Roma, lo strano, l’improbabile. Forse l’esatto contrario di quello che alcuni si aspetterebbero. Nel bel mezzo della Capitale, da Piazza della Repubblica fino a piazza Navona. Minimo comune denominatore: l’essere iscritti alle scuole superiori.
Come al solito, le cifrone degli organizzatori: 20mila ragazzi.