Dio non esiste, anzi sì. Scopritelo in autobus

Dio è morto, Marx pure e neanche io mi sento tanto bene, disse il buon Woody Allen.Ci sono delle pubblicità che stanno letteralmente scatenando un putiferio. Dopo Barcellona e gli Stati Uniti, anche a Londra, durante le feste natalizie, ha visto comparire sugli autobus della città una pubblicità certo “originale” e indubbiamente insolita. There’s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life. Ovvero:

Forse Dio non esiste. Adesso smetti di preoccuparti e goditi la vita!

Fulmini e saette! Si è scatenato – come immaginerete – di tutto. Una nuova guerra santa, condotta a colpi di autobus… Negli Stati Uniti non è stata accolta benissimo. In Australia è stata bandita. A Madrid e Barcellona si sono fatti sentire i no.

2008, un anno in Politica Live – Secondo tempo

2008, anno bisestile. Parte seconda. La prima ci aveva lasciato con Barack Obama sfidante, per i Democrats, nella corsa alla Casa Bianca. Luglio è un mese intenso: il primo luglio la Francia assume la presidenza di turno dell’Unione europea, e il giorno dopo, dopo più di 6 anni di prigionia, viene liberata la giornalista e politica francocolombiana Ingrid Betancourt, dal 2002 in Colombia prigioniera della FARC.

Natale in Sicilia

La battaglia è lunga e secolare, e abbiamo avuto modo, recentemeente, di ricordarlo:

Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province

Mentre il Sole 24 Ore ricordava che nella prima fase di riordino della Pubblica Amministrazione erano sopravvissuti magicamente tutti gli enti messi sotto osservazione dal Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella famosa Legge 6 agosto 2008, n. 133 – la stessa della Riforma Gelmini.
Modernizzare significa sempre calpestare i piedi di qualcuno, leggevo oggi. E in Italia non c’è posto né modo né fantasia per poter affermare il contrario.

Partito Democratico, ovvero: una squadra compatta



Parlare del Pd è come sparare sulla Croce Rossa. E fa male, in fondo. Per la grande delusione che c’è nel leggere quello che accade. Per la grande delusione di aver sperato in qualcosa di nuovo, in qualcosa di decisivo, in qualcosa di SOCIALE E RIFORMATORE. E poi.


Scrive oggi Enzo Di Frenna, riepilogando lo stato dell’arte del Partito Democratico:

• due assessori Pd arrestati a Napoli.
• stessa inchiesta a Napoli: parlamentari Pd coinvolti.
• Del Turco (Pd) arrestato in Abruzzo, si candida nel Pdl.
• Bassolino (Pd) sotto processo, non si dimette.
• D’Alema (caso Unipol) sega le gambe a Veltroni
• La Torre (caso Unipol) lascia pizzini anti-Di Pietro
• Villari (Pd) cacciato dal partito, non lascia la Vigilanza
• Napolitano presidente (Pd) firma il lodo Alfano
Alla faccia del nuovo partito…


E poi. Il Sindaco di Pescara, D’Alfonso, ai domiciliari.


Thailandia: E pace fu

Passano mesi solitamente dal momento in cui si viene a scoprire che vi è accaduto un broglio in una determinata elezione ed il momento in cui il paese, preso da spirito di iniziativa decide che è il momento di cambiare e di provare a lanciare una nuova elezione, che solitamente avviene molto, e quando dico intendo proprio molto, tranquillamente riportando nel frattempo lo stato nella situazione di crisi. Fortunatamente così non è stato in Thailandia dove, quasi a sorpresa, si è risolto tutto in tempi difficilmente pronosticabili a inizio protesta.

Il governo, dichiarato ufficialmente fuori legge il 4 dicembre, è stato così sostituito nel giro di 2 settimane dando al mondo un’immagine della Thailandia che difficilmente, specie dopo gli avvenimenti che avevano portato all’allontanamento di molti turisti da questa nazione, si sarebbe potuto auspicare.

Grazie soprattutto all’ausilio dell’esercito sarà quindi il leader dell’opposizione del governo precedente, il 44enne Abhisit Vejjajiva, a prendere le redini di una nazione che ha dimostrato di saper utilizzare il dialogo, per quanto possibile, ancora prima dei fucili, delle molotov e dei razzi. A differenza di paesi che, magari, si definiscono maggiormente civilizzati di lei.

Scarpe su Bush: dall’Iraq con amore



Da un lato fa ridere. Dall’altro, la prima domanda che mi è venuta in mente – e della cui eventuale risposta non si trova traccia, almeno sui giornali on line italiani – è stata: che faranno al franco tiratore di scarpe?


A George W. Bush (che io amo italianizzare, chiamandolo Giorgio Passeggiatore Cespuglio) è venuta una geniale idea. Invece di uscire di scena discretamente, ha voluto fare una bella visita a sorpresa in Iraq.


Già che c’era, ha svelato un paio di segretucci del mestiere, sottolineando che la guerra non è mica finita.


è il bacio dell’addio, sei un cane

(cane, nella cultura islamica, è uno tra i più pesanti insulti, perché l’animale in questione è considerato impuro. E anche le scarpe non vogliono certo comunicare stima). Gli ha urlato a un certo punto un giornalista iracheno, Muntazer al-Zaidi, della rete tv sunnita e antiamericana al-Bagdadia che trasmette dal Cairo, in Egitto. Letteralmente inferocito. E lanciandogli le scarpe.


Accusava – pensate – l’ormai ex Presidente USA di essere responsabile della morte di migliaia di iracheni.


Abruzzo al voto




Le elezioni arrivano con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato. Perché? Nel 2005 aveva vinto, per il centrosinistra, un nome ormai a tutti noto: Ottaviano Del Turco. Poi però il suddetto è stato arrestato lo scorso luglio per presunte tangenti nella sanità privata. Del Turco, in questi giorni, sta facendo nuovamente parlare di sé per la prospettiva paventata di correre con il Pdl alle prossime europee.


6 candidati per una poltrona, quella della Presidenza della Regione: Carlo Costantini, deputato dell’Idv che corre anche per il Pd, Gianni Chiodi per il Pdl, Rodolfo De Laurentiis per l’Udc, Teodoro Buontempo per La Destra, Ilaria Del Biondo per il Partito comunista dei lavoratori e Angelo di Prospero per la lista «Per il bene Comune» (inizialmente esclusa, poi riammessa dal Tar).


Don’t touch my Costituzione



[Foto | Quirinale] Costituzione sì, Costituzione no, Costituzione forse. Fa pure 60 anni, non scordiamolo. Interviene Napolitano:

Non modificabili
le fondamenta della Costituzione


Il Presidente della Repubblica interviene così. La questione è annosa e recentemente fomentata anche da Nostro. Il lodo Alfano potrebbe essere incostituzionale? Nessun problema, cambiamo la Costituzione. Perchè lo scontro, il punto, ciò attorno cui tutto ruota, è proprio la Giustizia.


Nel mentre, gli stadi confusionari del Premier non deludono mai: attacca Murdoch, e nel frattempo ci entra in società, acquistando il 3,1% di Premiere la Pay Tv tedesca.


Continuo a sognare un bel giornalista che vada lì, magari in una pomatata conferenza stampa, a fare la lecita domanda del come concilia i vari, contrastanti aspetti della vicenda? Certo, la risposta sarebbe edificante per tutti. Ma tanto, quel giornalista non si vede all’orizzonte.


La Conferenza (vacanza) dei giovani italiani nel mondo

We are young, we are free… Per una volta, quoto Libero.

Quattrocento e rotti ragazzi italiani che normalmente vivono all’estero sono in “gita” in Italia, gentilmente ospitati da tutti noi

Quella di cui Libero parla è la Conferenza dei giovani italiani nel mondo, aperta ieri dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha già visto passare molte celebrities: Gianfranco Fini, la Meloni, Frattini.

Siate buoni cittadini nei Paesi che vi ospitano perchè anche così fate onore all’Italia e siate buoni italiani seguendo l’evoluzione del nostro Paese, i suoi progressi e le sue difficoltà

Ha detto loro Napolitano. E qui si apre la questione della lobby italica.

Obama? Non deluderà l’America



[Foto | Flickr]


Non deluderà l’America. Possiamo aggiungerci anche il Mondo? (Vorremmo).


Ne parla, il Presidente eletto, in una lunga intervista a un mese dal suo insediamento alla Casa Bianca che Repubblica pubblica oggi.


Ho deciso che il 2009 sarà l’anno del cambiamento. In positivo, spero. E nel piccolo, e nel grande. Una sensazione che spero tanto si riveli corretta, e non perché abbia velleità da sensitiva. Anzi.


Una frase mi ha colpita.

Con l’Islam serve un gesto di riconciliazione, ma con i terroristi saremo inflessibili


Con l’Islam serve un gesto di riconciliazione. Con l’Islam, e non solo. Riconciliazione potrebbe essere la parola chiave, in un mondo completamente impazzito. Chissà, forse sono solo sdolcinati pensieri pre-natalizi (aborro!!!)…


Pakistan, India e gli scherzi telefonici

Ormai siamo arrivati veramente alla frutta. L’incapacità di alcuni paesi che, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non sono in grado di sostenere la politica nazionale in momenti critici e di “terrore” come quelli vissuti da India e Pakistan durante le ultime due settimane dimostrano come, forse, ci sia bisogno di una maggiore capacità di controllo sia a livello nazionale sia a livello di organizzazioni internazionali che hanno il dovere di aiutare un paese, palesemente in difficoltà, a rialzarsi o comunque a mantenere uno stile di vita decente.

Good Morning, Mezzogiorno!



Paisani… e paisane…. Qui si direbbe proprio necessario un risveglio.


Giorgio Napolitano, undicesimo Presidente della Repubblica, in carica dal 15 maggio 2006, di Napoli, laureatosi in Giurisprudenza nel 1947 con una tesi di economia politica dal titolo: Il mancato sviluppo industriale del Mezzogiorno dopo l’unità e la legge speciale per Napoli del 1904, ci ritorna su.


Il Sud faccia autocritica. Rialzati, Meridione. Nella gestione della cosa pubblica. Nessun panico, ma, insomma, la questione meridionale è tutt’altro che accantonata. Alcuni dati lo hanno ricordato anche recentemente.


Condizioni preoccupanti, e non eclatanti. Certo, ci sono settori di eccellenza. Ci sono coraggiose denunce. La cultura? C’è pure quella. La gestione ordinaria? Da Vietnam?


Obama’s Team: La compagnia multicolore

Maligni voi che leggete! So che qualcuno di voi, alla lettura del titolo e all’accostamento del nome Obama e il termine multicolore avrà sicuramente pensato ad una sua nuova abbronzatura. Non preoccupatevi, tranquillizzatevi, fortunatamente questa volta non parleremo di queste doti “naturali” date al neo-presidente degli Stati Uniti d’America quanto invece alle tinte che ha preso la nuova squadra di governo creata da Barack Obama e che è stata presentata ufficialmente al popolo americano. Una squadra che dimostra, una volta di più, l’idea di cambiamento tanto annunciata dal coloured candidate, quanto effettivamente messa poi in pratica.

Obama’s Team: Il problema delle statue di marmo

Giunge lento ed inesorabile il giorno in cui, storia vorrà, che Barack Obama entri ufficialmente all’interno della Casa Bianca rendendolo il proprio insediamento. La sua città, Chicago, sta letteralmente modificando le proprie abitudini per far fronte alle esigenze del neo-presidente, mentre nel frattempo gli uomini di Obama stanno costruendo la struttura organizzativa che dovrà condurre il paese al traguardo dei 4 anni. Magari 8.