Obama’s Team: Il problema delle statue di marmo

Giunge lento ed inesorabile il giorno in cui, storia vorrà, che Barack Obama entri ufficialmente all’interno della Casa Bianca rendendolo il proprio insediamento. La sua città, Chicago, sta letteralmente modificando le proprie abitudini per far fronte alle esigenze del neo-presidente, mentre nel frattempo gli uomini di Obama stanno costruendo la struttura organizzativa che dovrà condurre il paese al traguardo dei 4 anni. Magari 8.


4 anni che Obama dovrà, molto probabilmente e a scanso di crisi interne, con il suo team, ormai già rinominato Obama’s Team. Una squadra composta da grandi tecnici, oltre che naturalmente da grandi personalità con voglia e capacità di fare bene, con lo spirito giusto per poter ottenere dei grandi risultati.

Il tutto con un unico difetto: l’ombra di Obama. No, non preoccupatevi, non mi soffermerò su una battuta sul colore della pelle di Obama che potrebbe risultare simile a quello di un ombra, quanto invece sulla personalità a volte troppo grande anche per le personalità di spicco che fanno parte del team presidenziale. Tutto questo con un unico, solo, immenso problema: non è che magari saranno lì solo per il loro nome, divenendo quindi delle marionette o, per dirla alla pari del titolo, delle statue di marmo?

Dato per scontato che il Signor, pardon Mr.President, Obama sia un personaggio adatto alla sua posizione di numero 1 del mondo, ovviamente ora le preoccupazioni dell’opinione pubblica si spostano sulle capacità di chi Obama dovrà sostenerlo in questo lavoro. Non per altro, ma un presidente non si fa solo su se stesso, ma anche sul lavoro che i suoi collaboratori fanno per conto di lui.

Molte sono le aspettative createsi nei cittadini americani: tra i democratici si spera che l’idea della “novità” abbronzata sia stata la scelta giusta, corrisposta anche a personaggi che nel suo staff lo aiuteranno. Tra i repubblicani c’è voglia di rivalsa, ma anche di curiosità specie dopo le parole di congratulazioni lanciate da McCain a termine delle presidenziali, ultimo vero messaggio repubblicano percepito.

Per Obama comunque esiste sempre una seconda via: se veramente si ritroverà con uno staff di statue di marmo potrà sempre decidere di lanciarsi in un business alternativo: chi non vorrebbe la statua di Hillary in casa?

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