Governo Marini: Basta con la solita minestra!

Dopo “Il Calvario del Premier” e quindi “La Caduta: Una storia già scritta” non possiamo che prepararci al nuovo “film” che il nostro governo ha in serbo per noi, ovvero “A volte ritornano”. Il titolo da chiari risvolti horror-psicologici parlerà di un certo genere di essere viventi che non si sa per quale strano motivo non si riesce mai ad eliminare. Vi premetto che si tratta solo di un “trailer” per ora, quindi aspettate non è ancora arrivato nelle sale di tutta Italia.

Quegli “esseri viventi” Gianfranco Fini sicuramente li definirebbe in maniera più precisa come un:

Insieme più o meno raccogliticcio di qualche disperato.

Kenya: E’aperta la caccia al Kikuyu

Da alcuni giorni ormai in Kenya è aperta la caccia al Kikuyu. Non si tratta di una specie animale particolarmente preziosa o in via d’estinzione ma di un’etnia tribale del paese. Un’etnia che da ormai un mese è presa di mira da tutte le altre per i sospetti di broglio elettorale, per le presidenziali che hanno visto vincere il leader uscente Mwai Kibaki.

Scontri sempre più sanguinosi e violenti, di qualsiasi genere e specie dalle lapidazioni ai roghi, si stanno svolgendo in questi giorni nella regione di Nakuru, capoluogo della provincia della Rift Valley. Una situazione che, fino a questo momento in cui scriviamo, ha portato circa 70 cadaveri causati dagli scontri, ma con una stima sempre pronta a salire.

Le morti ormai avvengono in entrambe le fazioni. Da una parte c’è tutto un paese contro i Kikuyu, colpevoli di aver vinto “rubando” durante le ultime elezioni e presi di mira da assalti e violenze senza esclusione di colpi dalle tribù avversarie. Dall’altra c’è il calvario della tribù Luo, guidata dal leader dell’ODM Raila Odinga, presa di mira dalla polizia, che non mostra problemi a utilizzare il machete per sedare e disperdere le manifestazioni che nascono per le strade.

Napolitano e la grossa gatta da pelare

Gatta
Napolitano ci prova, ma la gatta è grossa e ardua a pelarsi. Avesse ancora un numero idoneo di capelli, le mani sarebbero lì. Le consultazioni al Quirinale, in corso da ieri, proseguono, per trovare una soluzione alla crisi di governo.
Il Presidente della Repubblica ha cominciato in modo soft, se vogliamo: ha incontrato tutti i piccoli partiti di maggioranza e opposizione. La sua è una strada in salita. Difficile.
Al termine delle consultazioni di oggi ha affermato, serafico stanco e probabilmente con il buio più totale sul da farsi – che avrebbe chiunque, al suo posto: Per ora è impossibile fare anticipazioni.

Serbia: Europa, Addio?

In un epoca come la nostra dove tutti sembrano aver voglia di “globalizzarsi” in qualche cosa di più grande, si veda ad esempio gli stati europei con la UE oppure anche solo i partiti italiani con la possibile riforma elettorale, la situazione della Serbia sembra davvero troppo antitetica.

Giorni di elezioni presidenziali in Serbia quelli appena passati e quindi giorni di spogli ci aspettano, sperando di non incorrere in un nuovo broglio elettorale stile kenyota. Sette i possibili candidati, ma solo due si presenteranno al ballottaggio ad inizio febbraio. I loro nomi sono già stati scritti.

Il primo è Tomislav Nikolic. Con i suoi 38,26% delle preferenze si è aggiudicato il primo turno delle elezioni. Leader del partito radicale Serbo (SRS), Nikolic è un leader ultra-nazionalista. La sua eventuale vittoria al ballottaggio porterebbe il paese a richiudersi su stesso, allontanando l’eventuale integrazione europea.

Uno x tutti e tutti con nessuno!

Le legge elettorale è stata definita da molti, il punto che deve unire il centrosinistra per mantenere in vita il governo. Considerando che le parole “mantenere in vita” fanno già capire quanto un governo in quelle condizioni non possa continuare, almeno a mio parere, da questa bozza Bianco stanno apparendo le vere intenzioni dei diversi leader.

Come era chiaro aspettarsi dai piccoli partiti, le loro posizioni sono più che altro di disturbo. Sembrano quegli insetti estivi che, quando si prende il sole tranquilli in mezzo ad un prato in un caldo pomeriggio di luglio, arrivano e iniziano a punzecchiarti in ogni qual dove. Lo fanno per sopravvivere ovviamente, per salvaguardare i loro elettori.

Dalla parte opposta sta invece Silvio Berlusconi, che con il suo FI non ha nessun problema di sbarramento anzi. Vuole mostrare a tutti i partiti, siano questi di centro-destra o di centro-sinistra che il bipartitismo è la soluzione giusta per questo paese. E che uno di quei due partiti sarà il suo.

5 anni a Cuffaro. Esclusa l’aggravante mafia

Mafia
Grida di vittoria, sospiri di sollievo. Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, è stato condannato a 5 anni nel processo per le ‘talpe’ alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Ed è contento. Baci, abbracci, sorrisi. E soprattutto la decisione di restare al suo posto. Questo Paese continua ad essere così bizzarro.
La terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, … condanna Cuffaro Salvatore alla pena di anni 5 di reclusione. Visti gli articoli 28, 29, 31 e 32 del Codice Penale dichiara Aiello Michele, Riolo Giorgio e Cuffaro Salvatore interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’espiazione della pena. Quello che però fa tanto gioire il suddetto Cuffaro è l’esclusione, da parte del Tribunale, dell’aggravante di aver favorito la mafia. Cuffaro, come scritto, è stato interdetto dai pubblici uffici.
Uno dei capi d’accusa imputati a Salvatore Cuffaro, dunque, al processo per le ‘talpe’ alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, era: favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto. I Pubblici Ministeri avevano chiesto per lui un periodo di reclusione di 8 anni.

Kenya: Si va verso la guerra civile

La notizia da darsi è triste e personalmente mai mi sarei aspettato di dirla. Certo la situazione nel Kenya non era di certo tra le piu rosee o tra le più felici. Gli scontri c’erano e ci sono tuttora ma mai avrei pensato che sarebbero degenerati in maniera così definitiva. Perchè nonostante tutto sembrava che sia i due leader in “conflitto” sia i mediatori internazionali non volessero lasciare arrivare il paese in una situazione del genere.

Eppure così è e sembra sarà nei prossimi giorni. E notizia di poche ore fa che a Kisimu, città natale di Raila Odinga, leader dell’ Orange Democratic Movement, due manifestanti sono stati uccisi durante la loro protesta colpiti dalle forze dell’ordine. Il tutto è stato fatto in maniera “legale”, in quanto è stato ordinato agli agenti e all’esercito, se necessario, di sparare sui manifestanti.

Prospettare uno scenario da guerra civile diviene così un ovvietà. Un inasprimento delle violenze dovuto anche al fatto che, in concomitanza con la manifestazione di Kisimu, il Commonwealth ha giudicato irregolari le elezioni in Kenya.

Metalmeccanici, per le trattative, semplicemente, non ci sono spiragli

Altan
Rottura annunciata, attesa, quasi banale. E così è stato. La trattativa odierna, tra Sindacati e industrie, non ha trovato, come prevedibile, alcun punto di accordo.
E dopo la rottura, il Governo si interroga. E’ un bel grattacapo, invero. A placare gli animi si impelaga il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Provando a riallacciare la trattativa tra imprese metalmeccaniche e sindacati di categoria, cercando di capire come arrivare finalmente – e se, a questo punto – ad un complesso accordo per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da ormai oltre sei mesi.
Al Ministro, infatti, non è rimasta altra scelta: ha convocato le parti per domani mattina. Sottolineando il suo augurio ad una ripresa del negoziato. Damiano si è definito interessato e disponibile all’eventuale istituzione di un un tavolo di contrattazione. Un aut-aut: il Ministro non aveva altra scelta, dopo l’odierna apparentemente insanabile rottura di Cgil, Cisl e Uil con Federmeccanica.

Alitalia-Air France, luci della ribalta

Alitalia-Air France, luci della ribalta
Il Tesoro, venerdì scorso, ha dato il via libera. Comunicazione fatta pervenire al presidente di Alitalia, Maurizio Prato. E nelle prossime ore dovrebbe finalmente arrivare la tanto controversa firma con Air France-Klm della lettera con la quale le due compagnie di volo avvieranno una trattativa in esclusiva.
Da quel momento, passeranno un paio di mesi per la definizione dei dettagli e per giungere al coronamento del passaggio del controllo di Alitalia dal Tesoro. Il quale possiede ad oggi il 49,9% delle azioni. Il gruzzolo della discordia dovrebbe a quel punto passare finalmente al gruppo franco-olandese.

Kenya: Dialogo tra tutti, tranne che tra Kibaki e Odinga

Sono ormai 15 giorni che il Kenya sta vivendo giorni di terrore, a causa della crisi creatasi al termine delle elezioni presidenziali e i suoi contestatissimi voti. Personalità da tutto il mondo stanno cercando di intervenire per placare gli animi che sembrano non volersi raffreddare, anzi danno l’impressione di continuare a scaldarsi.

Dopo gli interventi di John Kufour prima e di Kofi Annan poi, ora è arrivato il momento di Ban Ki-Moon, segretario generale dell’ONU. Il messaggio di Ki-Moon è chiaro e semplice:

Ho invitato i leader politici keniani a trovare con urgenza e attraverso il dialogo una soluzione accettabile per risolvere la crisi politica e perché il paese ritrovi il cammino della pace e della democrazia. Inoltre ho lanciato un appello perchè i dirigenti keniani, il governo come l’opposizione, evitino misure o azioni suscettibili di compromettere la ricerca di una soluzione amichevole della crisi nel paese.

Casini sulla Bozza Bianco: Noi ci stiamo

Se dovessimo segnare un appunto sulla data del 9 gennaio, per quanto riguarda l’Italia e la sua politica, potremmo appuntarla come il Casini-Day. Non tanto per il gioco di parole che ne nasce (casini = disordini, che tra l’altro potrebbero riportarci benissimo alla situazione di Napoli) quanto dal cognome del leader dell’UDC.

Il fatto che sia il suo giorno è dovuto alla posizione che ha preso, in maniera pare definitiva, riguardo la “bozza Bianco”, ovvero la riforma sulla legge elettorale, che attualmente vedono alleati i “nemici-amici” Walter Veltroni, leader del PD e Silvio Berlusconi, leader di FI.

Israele: Sale la tensione per l’arrivo di Bush

E’finalmente arrivata l’ora X. In queste ore George Bush, presidente degli Stati Uniti d’America, si trova in Medio Oriente per discutere delle problematiche degli stati arabi. Tra i punti principali della visita la questione Iran e l’incontro a “sei occhi” tra Bush, Olmert e Abbas.

I media sono già pronti a non lasciarsi scappare nemmeno un istante di questa visita, che vedrà Bush prima in Israele. La situazione è tutt’altro che tranquilla nello Stato ebraico. Nemmeno di 24 ore fa due razzi lanciati dal Libano si sono abbattuti su Shlomi senza causare vittime. A tal proposito, il governo israeliano ha deciso di chiudere i confini con i territori palestinesi fino a sabato, al fine di prevenire eventuali attentati nella zona in concomitanza con le discussioni sulla pace.

Omicidio Bhutto: Scotland Yard sulle tracce dell’assassino

E’passata ormai una settimana dall’omicidio a Benazir Bhutto, avvenuto il 27 dicembre scorso, a Rawalpindi. Molti sono i fatti che si sono susseguiti, sia politici, come la salita a leader del PPP del figlio di Benazir, Bilawal, sia di costume, con lo stesso figlio definito dai media un politico “very cool”.

Ma non è questo che il Pakistan sta cercando di scoprire. E lo si evince dalle parole del presidente del paese, Pervez Musharraf che con un sintetico

Non sono del tutto soddisfatto