Mappa del potere all’italiana

Marco Travaglio ad Annozero nell’ultima puntata. Un intervento che ha visto concordi – o comunque interessati – anche coloro che, nei confronti del giornalista, sono sempre critici. Perché qui sembra essere tornato a fare il giornalista.

Viaggio attraverso i poteri d’Italia, insomma. Una mappa del potere che due anni fa Beppe Grillo sparò sul suo blog. Viaggio nell’apoteosi Cai-Alitalia, la scelta di Roma, l’abbandono di Malpensa a Lufthansa.

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.

Di Pietro e il Giornale: parenti e bugie

Antonio Di Pietro sotto attacco. Oggi Il Giornale, cartaceo e on line, pubblica quelle che ritiene essere le prove delle sue bugie. Ascoltate l’audio che inchioderebbe Di Pietro.
L’attacco è cominciato ieri: Così Di Pietro sistema le mogli e i parenti nel partito-famiglia: Antonio Di Pietro sceglie i suoi, secondo l’accusa, nel modo più certo possibile: i suoi parenti. Più fidati di così
Parentela di sangue o acquisita poco importa: i cari di Tonino troverebbero, per Il Giornale, corsia preferenziale per accedere alle cariche nei consigli dei vari enti, in Parlamento o nelle strutture del partito. Un’accusa pesante, direte voi, soprattutto per un parlamentare che, nel suo appoggio al Parlamento pulito di Beppe Grillo, aveva dato un messaggio diverso ad alcuni.

La discesa in campo di Beppe Grillo



Scusate, quando si parla di discesa in campo mi viene in mente quel momento inserito nella storia di You Tube e Wikipedia.


Comunque oggi c’è un’altra discesa in campo. Quella di Beppe Grillo. Lui non la mette esattamente così, ma la faccenda in qualche modo somiglia ad una discesa in campo alternativa. Indiretto, ma concreto e reale: lui ci mette il blog e la faccia.


Appoggerà, con un apposito simbolo, tutte le liste civiche che lo chiederanno e che soddisferanno particolari requisiti. Per la presentazione di un programma politico comune, probabilmente ispirato a legalità ed ambientalismo, è stato fissato il 31 gennaio. Le cinque stelle stanno arrivando. A noi gli interrogativi di cosa cambia – se cambia – nella politica italiana.


E a chi toglieranno voti…


Grillo, i referendum non s’hanno da fà



Gasparri gongola.


Dice che se è vero che Grillo non ha raggiunto le firme per il Referendum, trova la faccenda davvero comica. Però la notizia, al momento, è questa: Firme insufficienti: la Cassazione boccia tre referendum di Beppe Grillo.


Le firme raccolte durante i Vaffa-Day non sarebbero sufficienti. Staremo a vedere: l’udienza è fissata per il prossimo 25 novembre. Funziona così: i promotori del referendum potranno utilizzare, in quella sede, il diritto di replica.


Presidenziali USA 08: Obama, vorrei la pelle nera per la sua insopportabile pesantezza



Yes, we can. Antonio Di Bella racconta a Caterpillar che a New York si abbracciano tutti, neri, bianchi, rossi, blu. In Italia, non succede una cosa del genere neppure quando vince la Nazionale.


Yes, we can. E noi? Obama ha vinto, anche con il voto dei bianchi. McCain ha fatto il signore. La gente si abbraccia e festeggia. La campagna elettorale è stata giocata sulla Rete. Barack Obama farà comunque i suoi interessi?


L’unica cosa certa è che l’Italia è ferma. A voi il post di Grillo, che sarà quel che sarà, ma le sue parole hanno del vero. Yes, we can.


Le accuse di oggi, per non dimenticare le stragi di ieri

Beppe Grillo comincia così il post di ieri:

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone

Un post dal titolo:

Uomini e mezz’uomini, ominicchi, piglianculo e quaquaraquà

E riecheggiano le parole.

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone

Non c’è un solo modo al mondo per confutarle. Per tutti quagli italiani che, forse, Falcone lo hanno anche meritato, o continuano a meritarlo, in proporzione ce ne sono almeno altri dieci che cancellano e disintegrano quei meriti.

Delle intercettazioni

Volevate sapere davvero tutto questo? Da Silvio, veniamo a a conoscenza del fatto che 789 Pubblici Ministeri e Magistrati si sono interessati all’uomo di Arcore nella loro attività lavorativa dalla di lui discesa in campo. Prima domanda. Abbiamo 789 comunisti nella nazione e non lo sapevamo? Una bella media, sui 9000 magistrati sparsi sul territorio nazionale (e considerando che la Sinistra è, ad esempio – ma è solo un esempio – scomparsa dal Parlamento). Direte voi: non ha mica detto comunisti. Parla di accanimento giudiziario. Giusto. Dal 1994, 789 tra Pubblici Ministeri e Magistrati non avevano, evidentemente, nessun criminale di meglio da perseguire. Questa non se la perde neppure Beppe Grillo.
Volevate sapere davvero tutto questo? Seconda domanda. Perchè Silvio Berlusconi è andato alla Confesercenti? Certe voci dicono: visto che la Confesercenti si dichiara bipartisan, ma neutra poi non lo è del tutto, è andato volontariamente a prendersi i fischi, per dimostrare che così non è. Terza domanda. Le intercettazioni. Ma voi. Volevate sapere davvero tutto questo?

Il buco di Roma

Ma il buco c’è o non c’è? Il debito di Prodi c’era o non c’era? Da una settimana è balzato a copertura mediatica – sui dorsi locali de Il Messaggero e dei quotidiani nazionali, per poi passare al nazionale nel giro di pochi istanti. Roma è tappezzata da manifesti de Il Popolo della Libertà – Berlusconi per Alemanno, che recitano:

Veltroni ha lasciato un buco stratosfereico nel bilancio del Comune. Noi lo risolveremo

Il punto? Partiamo da un paio di considerazioni. Il buco c’è, è in corso l’avvio di un’indagine della magistratura. Il buco c’è, è pesante – il Comune di Roma è praticamente fallito – anche se le ricostruzioni dello stesso sono, naturalmente, assai diversi a seconda del punto di vista dal quale si guardi il subddetto benedetto buco di bilancio.
Ricordo nitidamente. Immediatamente post-elezioni, vinte da Gianni Alemanno, il neo-sindaco, finalmente ospite a Viva Radio 2, con Fiorello e Baldini, in verità dall’alto di un apprezzabile umorismo, aveva aggiunto a mozzichi e bocconi che stava verificando la presenza di un possibile ebuco nel bilancio del Comune.
Lo si sa da allora, lo si sa da sempre. Ma prima, forse, un tacito patto di apparente strumentale armonia delle parti – quella grandissima presa in giro che il Veltrusconi ha chiamato dialogo – prevedeva in agenda un’uscita del BUCO assai più soft di quella poi avvenuta.

Europa Militare. Beppe Grillo, Mentana e gli Americani

Giorni addietro Beppe Grillo richiamava alla memoria dell’Italia sopita, sul suo blog, l’occupazione americana su territorio italiano. Ne parlava Mentana a Matrix il 6 maggio. RaiNews24, oggi, a Macro Sfera, tratta proprio l’esplosiva faccenda.
Quanti soldatini americani circolano su territorio italico? Durante la Guerra Fredda erano circa 450.000, i soldati americani presenti qui. Ora hanno una funzione di appoggio, di retrovia, e sono nettamente diminuiti.
Le basi? In Germania, paese – sapete com’è, la storia, a più forte presenza militare statunitense – ci sono 670 chilometri quadrati di basi. In Italia 7, ufficialmente. Beppe Grillo dà un numero differente: dice 113.

Piazza del Dissenso. E dissenso sia

Notizia da Articolo 21 Liberi di. Furio Colombo, del Partito Democratico, Giuseppe Giulietti, Italia dei Valori, e Francesco Pancho Pardi, sempre Italia dei Valori.
I tre, in fondo, devono aver capito l’inghippo di massa che sta alla fonte del fenomeno Beppe Grillo. Il Pancho è bello agguerrito. Faccia decisamente gioconda. Giuseppe Giulietti è stato capo del sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai) prima di Giorgio Balzoni, Roberto Natale e Carlo Verna. Mettono su Piazza del Dissenso.

Chi tifa per Europa 7?

A me vien molto da ridere. Tocca ora al governo decidere sull’istanza di Centro Europa7 per l’assegnazione delle frequenze televisive nazionali analogiche.
A parlare è il Consiglio di Stato. Ha respinto il ricorso in appello proposto da Rti Spa – leggi: Mediaset – contro l’emittente, con il quale si chiedeva l’annullamento della sentenza del Tar del Lazio del settembre 2004.

Se i politici danno la caccia al comico

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Ho ricevuto questo comunicato stampa. Che mi ha fatto riflettere. ANCHE LA D.C. ADERISCE ALLA PROPOSTA DI BEPPE GRILLO: BENZINA A META’ PREZZO! .
Anche la Democrazia Cristiana aderisce ad una delle ultime iniziative di Grillo Super Star. Quella contro il caro benzina. Ripeto, mi ha fatto riflettere.
Sarò ingenua, ma il flusso non funziona, in genere, al contrario? Vero, la politica dovrebbe essere voce e specchio della società civile. Ma in questo caso Grillo rappresenta una società civile assai più – e meeglio – strutturata – della politica stessa.

Chi ha paura di Beppe Grillo parte II

Signor Presidente della Repubblica Italiana,
permettetemi, grato, per la benevola accoglienza che un giorno avete fatto, di inviarmi la vostra approvazione per mia la raccolta di testimonianze sul precariato, di dirvi che la Vostra stella, se felice fino ad ora, è minacciata dalla più offensiva ed inqualificabile delle macchie. Ma quale macchia di fango sul Vostro nome, stavo per dire sulla Repubblica che rappresentate, soltanto quell’abominevole affare della Campania!

Comincia così la libera interpretazione del j’accuse di Emile Zola in chiave moderna e grillante. Tutta italiana.