Renzi punta sulla scuola mentre c’è guerra tra criterio del merito e di anzianità

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Nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha rinnovato il suo impegno per la scuola affermando che quanto promesso sarà mantenuto. Il riferimento di Renzi è al piano per l’edilizia scolastica che inizierà a breve e concerne diverse scuole di cui è stata realizzata la cartina.

 

La situazione delle scuole italiane è grave a livello strutturale e non solo. In alcuni casi la situazione degli edifici ha il carattere di urgenza e il altri casi di necessità di ristrutturazione. Per Renzi l’educazione è l’elemento più importante per fare ripartire l’Italia. Rifare gli edifici vecchi fatiscenti, con molti casi al limite dell’agibilità e il primo passo.

Da non dimenticare però la situazione globale della scuola. Il precariato e le difficoltà ad accedere al ruolo è una situazione drammatica per molti insegnanti e tipica dell’Italia, con anche l’Europa che richiama a meno precari. Prendiamo ad esempio la situazione dell’ultimo concorso per mostrare la guerra che c’è tra le varie categorie di insegnanti nella scuola. I vincitori dell’ultimo concorso non sono ancora stati assunti in molte regioni.

Il ministero della Pubblica Istruzione ha fatto un giusto decreto legge per assumere anche gli idonei, cioè coloro che hanno superato tutte le prove del concorso e hanno mostrato competenza. Il principio del merito sarebbe da rispettare per una scuola più formativa e giovane, ma i precari delle graduatorie ad esaurimento non ci stanno parlando del diritto di anzianità. Di certo anche i precari storici inseriti da anni delle gae hanno diritto al ruolo ma fare la lotta contro chi ha meritato di insegnare superando uno dei concorsi più difficili fatti dalla scuola sembra un’assurdità. Tante leggi e tanta sovrapposizione di programmi per la formazione e l’inserimento degli insegnanti hanno reato una situazione complicata sulla quale sarebbe bene stabilire delle regole più certe. Già fare rispettare il Testo Unico, la legge in materia scolastica che prevede anche lo scorrimento delle graduatorie di merito del concorso, sarebbe un buon punti di inizio.