Pd: Rutelli sta con Franceschini, mentre Marino si candida

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Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma – tra le tante – dice che ci sta. Sta con Dario Franceschini, e ne appoggia la candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Ma. C’è un ma, costituito da decise condizioni poste da Rutelli a Franceschini in occasione del suo appoggio esplicitato in chiusura della due giorni dei Liberi Democratici (chi?).

Se stiamo insieme ci sarà un perché... E anche un ma, si potrebbe aggiungere. Ecco il suo aut- aut

Il suo programma deve essere compatibile con i nostri obiettivi e la responsabilità del partito sia a livello centrale che territoriale deve essere improntata sulla condivisione leale e trasparente

Altrimenti, dice, resteremo sì democratici, ma più liberi.

A Rutelli non piace come si sta arrivando a questo benedetto congresso. Dello stesso parere – per ragioni anche assai differenti – c’è buona parte dell’elettorato del Pd. Ecco come lo definisce lui: una sfida che corre il pericolo di essere, in realtà

una resa dei conti iniziata un quarto di secolo fa. Non per questo abbiamo fondato il Pd, ma per un nuovo inizio

Non gli piace neppure lo Statuto, che male interpreterebbe il contesto competitivo molto forte. Una faccenda e una litigiosità che rischiano, insomma, di andare per le lunghe. Mentre il centrodestra e Silvio Berlusconi sembrano continuare a vivere e stravivere nonostante scandali veri o presunti.

Se siamo lontani dal popolo è anche perchè siamo stati troppo inchiodati ad una raffica di politically correct che spesso non aveva ragion d’essere

Prosegue Rutelli. Che dire? La lontananza dal popolo è quanto di più reale il Nostro possa dire. Sul resto, ai posteri l’ardua sentenza. Perchè è arrivato il tempo di fondare davvero il partito. Gli elettori del Pd ringraziano, aggiungendo un “era ora” e anche una buona, assolutamente giustificata dose di scetticismo. Anche perché rimane il cruccio: come mettere insieme tutte stè identità contrastanti? O anche: perché?

Ciò detto, anche Ignazio Marino si candida a leader del Pd. Sfiderà Bersani e Franceschini. Il chirurgo è noto in tutto il mondo, ed è un fermo sostenitore della legge sul testamento biologico.

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