Fli perde altri senatori. Fini: “E’ il potere finanziario del premier”.

Foto: AP/LaPresse

Il partito di Futuro e Libertà starebbe per perdere altri tre senatori, dopo la fuoriscita di ieri di Giuseppe Menardi: si tratterebbe di Franco Pontone, Mauro Baldassarri e Maurizio Saia (anche se quest’ ultimo, in proposito, starebbe ancora “valutando la situazione”), mentre alla Camera tornerebbe nel PDL Roberto Rosso. Il leader del partito, il presidente della Camera Gianfranco Fini, in un’ intervista che verrà pubblicata domani sul “Secolo”, parla della situazione della sua formazione, ammettendo: ” Sarebbe davvero inutile negare l’ evidenza: il progetto di Futuro e Libertà vive un momento difficile, sta attraversando la fase più negativa da quando, con la manifestazione di Mirabello, ha mosso i primi passi”.
Per Fini, ciò è dovuto principalmente alle “Polemiche e divisioni esplose dopo l’ Assemblea Costituente di Milano”.
Quanto, invece, ad un possibile allargamento della maggioranza facente capo a Berlusconi, per Fini si tratta di una “ipotesi verosimile, vista l’ aria che tira nel Palazzo e le tante armi seduttive di chi governa disponendo di un potere economico e finanziario che è prudente non avversare direttamente”. Fini ha comunque ribadito di voler rimanere Nell’ ambito dei valori e della cultura politica del centrodestra”.
Le parole del leader di FLI hanno provocato indignazione nel PDL, con Gaetano Quagliarello che parla di “Giudizi e insinuazioni sulla libera determinazione di alcuni membri del Parlamento che il presidente della Camera non dovrebbe permettersi per alcuna  ragione”.

Franco Pontone, ex amministratore di An, starebbe per formalizzare fra poche ore l’ addio definitivo a Fli, anche se gli è stato chiesto un rinvio di qualche giorno, per poi tornare nel PDL. Stessa decisione per il deputato Roberto Rosso, che ha incontrato oggi il premier e che verrebbe destinato a “nuovi ruoli di responsabilità nell’ ambito dell’ attività politica nella provincia di Vercelli”. Mario Baldassarri, invece, ha dichiarato di essere “in profonda riflessione”.
Anche il senatore Maurizio Saia, quanto ad una sua possibile uscita dal partito, dice: “Sto valutando la situazione”, e poi spiega: “Si sono sminuite le posizioni del partito più moderate: un chiaro segnale verso una nuova rotta non concordata”. Il riferimento, probabilmente, è anche alla decisione di Fini di affidare a Italo Bocchino la guida del partito, che avrebbe scontentato molti.
Al Senato, invece, dovrebbe nascere in tempi brevi un nuovo gruppo che si chiamerà “Per le autonomie” e che deriverebbe ” da una scissione dell’ UDC”, come ha spiegato Olga Thaler, una delle promotrici dell’ iniziativa, che ha precisato: “Non saremo l’ equivalente del gruppo dei “Responsabili” che si è creato a Montecitorio, come pensa qualcuno. Vogliamo restare dove siamo e cioè in difesa delle autonomie senza schierarci nè con la maggioranza, nè con il terzo polo, nè con la destra, nè con la sinistra”.
Intanto, Paolo Guzzanti, che a dicembre aveva votato la sfiducia al governo Berlusconi, ha aderito al gruppo dei Responsabili alla Camera.

Foto: AP/LaPresse

Roma: trovato un cadavere nel Tevere

Foto: Ap/LaPresse

Il cadavere di uomo è stato trovato poco prima delle 8 di questa mattina nel Tevere, nei pressi del ponte di Mezzocamino, all’altezza di Tor di Valle. I vigili del fuoco di Roma sono impegnati nel recupero del corpo, che è stato notato dal personale di un ristorante galleggiante ormeggiato nella zona.

I primi esami hanno rivelato che sarebbe in acqua già da diversi giorni. Il corpo, impigliato fra rovi e arbusti e incastrato sotto il barcone di un ristorante, potrebbe essere di una persona scomparsa tre settimane fa nel quartiere San Paolo.

Foto esplosione casa a Milano

Foto: Ap/LaPresse

Una donna di circa 50 anni, si è suicidata nella giornata di Martedì scorso a Sesto San Giovanni, Milano, facendo esplodere la propria abitazione. L’esplosione ha distrutto un totale di due appartamenti. La donna prima di compiere l’estremo gesto, ha lasciato un biglietto vicino il suo corpo con poche parole d’addio e le indicazioni per la sepoltura. Ancora ignote le cause che hanno portato la donna a compiere l’estremo gesto.

L’allarme dato dai condomini del palazzo dove risiedeva la donna, inizialmente segnalavano la presenza di una seconda persona nell’abitazione, la figlia. I vigili del fuoco, una volta giunti sul posto, hanno segnalato la non presenza della seconda persona nell’abitazione, contando solamente una vitta. Concluse le operazioni dei vigili del fuoco, tutti gli abitanti dello stabile, sono potuti rientrare nelle loro rispettive abitazioni.

Foto speronamento auto della polizia

Foto: Ap/LaPresse

Si concluso con un bilancio di tre auto distrutte e tre carabinieri feriti, l’inseguimento che nella notata ha portato alla distruzione di due gazzelle dei carabinieri e una Ford Fiesta. Il tutto è accaduto sulle strade di Ravenna. Un uomo che non fermandosi all’Alt intimato dalle pattuglie della polizia ha innescato questo lungo inseguimento che dopo pochi minuti lo ha portato a schiantarsi contro il guardrail della strada.

I Militari si trovavano intenti in un classico pattugliamento con annesso posto di blocco per le strade di Ravenna, intimato l’Alt l’uomo ha accelerato ed è fuggito. Prima dell’impatto che ha concluso la corsa folle dell’uomo, quest’ultimo ha speronato un’auto dei carabinieri, successivamente si è scagliato anche sulla seconda macchina dei carabinieri che si era messa davanti loro per sbarrargli la strada.

Berlusconi: vado avanti tranquillo. Ma Bossi: senza i numeri si vada al voto

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo il rinvio a giudizio di ieri per concussione e prostituzione minorile, chiesto dalla Procura di Milano, è intervenuto oggi in una conferenza stampa con il ministro dell’ economia Tremonti per presentare alcune inziative in campo economico, ma non ha affrontato direttamente il “caso Ruby“, limitandosi a dichiarare: “Per amor di patria io di questo non parlo. Posso dire soltanto che non sono per niente preoccupato”. In seguito, ha spiegato di non avere neanche timori per la tenuta del governo, affermando: “Federalismo? Non c’ è problema e ieri sera Bossi mi ha assicurato la sua volontà di tenere la maggioranza coesa: arriveremo a fine legislatura”. Inoltre, lancia una “frecciatina” all’ ex alleato, il presidente della Camera Fini: “Ora che non c’ è più Fini che frenava l’ azione di governo, ci sentiamo sgravati dalle difficoltà e possiamo lavorare in direzioni che prima ci erano precluse”. E assicura: “Arriveremo ad una maggioranza di 325 deputati alla Camera”.
Il leader della Lega Bossi, però, dopo aver ribadito, ieri, il suo sostegno al premier, a condizione che si portino a termine le riforme, a cominciare da quella federalista, oggi si mostra comunque meno sicuro riguardo alla tenuta del governo, affermando: “Se ha i numeri va avanti, se non ci sono cade da solo”.

Le opposizioni, intanto, ribadiscono la richiesta di dimissioni del premier. Dal PD, Massimo D’ Alema, intervistato al TG 3, parla di “falllimento politico di Berlusconi“, facendo inoltre notare che “In nessun Paese civile un premier rinviato a giudizio per reati così turpi e vergognosi resterebbe al suo posto”.
Della stessa opinione anche Anna Finocchiaro, sempre del Partito Democratico, che dice: “Chiediamo che Berlusconi si dimetta, che non faccia il coniglio dentro la tana e affronti il suo giudice naturale. ”
Il leader dell’ Italia dei Valori Antonio Di Pietro, invece, in una conferenza stampa, ha “intimato” al ministro dell’ Interno Roberto Maroni di non cercare di rinviare a giugno i 4 referendum, tra cui quello sul legittimo impedimento, chiedendo invece che vengano svolti semmai il 29 maggio, insieme al ballottaggio per le elezioni amministrative.
Per Di Pietro,  “Non scegliere quella data sarebbe una rapina ai danni di tutti per finanziare una truffa della democrazia”, poichè, ha aggiunto, “I referendum sono l’ unica via per mandare a casa Berlusconi“.
Intanto, è da registrare, nel voto di oggi al Senato sul “decreto milleproroghe”, l’ abbandono del gruppo di FLI a Palazzo Madama da parte di Giuseppe Menardi, da giorni critico nei confronti di Gianfranco Fini e di Italo Bocchino. Il partito di Futuro e Libertà al Senato ha solo dieci rappresentianti, e se Menardi dovesse andarsene senza essere “rimpiazzato” da altri senatori in arrivo, rischierebbe di sciogliersi. A causare malumori nel partito, probabilmente, anche il recente congresso di Milano, che ha creato un organigramma non gradito alle cosiddette “colombe”.

“Premio Leonardo Sciascia per una giustizia giusta” a Silvio Berlusconi?

Foto: Ap/LaPresse

Il sindaco di Racalmuto (Agrigento) vuole assegnare il “Premio Leonardo Sciascia per una giustizia giusta” a Silvio Berlusconi. Il sindaco in questione è Salvatore Petrotta, eletto con una lista civica sostenuta dal Pd, che in passato è stato coordinatore provinciale agrigentino di Italia dei valori. E, sfruttando le sue vecchie amicizie, ha contattato l’ex dipietrista Domenico Scilipoti per chiedergli di parlare della sua proposta al premier.

Proposta che non è piaciuta né alla famiglia Sciascia e né Fondazione che porta il nome dello scrittore. La figlia di Sciascia, Annamaria, ha spiegato a Repubblica che “l’idea non è condivisa dalla nostra famiglia”, e il marito aggiunge che “questo tipo di attività non è nei programmi previsti dallo statuto della fondazione”, a cui non è giunta alcuna proposta formale.

Sbarco clandestini in Italia: a Lampedusa c’è chi sorride

Foto: Ap/LaPresse

Continua lo sbarco di clandestini in Italia. Ieri tre egiziani sono stati fermarti con l’accusa di essere gli scafisti dello sbarco dei 63 loro connazionali tra Capo Scalambri e Caucana, nel Ragusano e sono stati rinchiusi in carcere dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri della compagnia di Modica.

Le Fiamme gialle, inoltre, hanno rintracciato 80 immigrati clandestini (afgani, iraniani, iracheni e pachistani), che erano sbarcati sulla costa di Leuca, nel sud Salento, alcuni dei quali sono stati bloccati sulle coste, altri nell’entroterra.

Foto del turista trovato impiccato a San Pietro

Foto: AP/LaPresse

Avrebbe circa 35 anni, l’uomo ritrovato ieri mattina a pochi metri da san Pietro, impiccato ad un albero. Secondo le prime indagini della polizia, si tratterebbe di un turista che si è suicidato, impiccandosi, nella mattina di ieri, come dicevamo, a pochi passi da san pietro, più precisamente in via di Porta Pertusa. A fare la scoperta è stato un passante che ha subito avvertito il 112 che è intervenuto insieme ai vigili del fuoco per rimuovere il corpo, prima che la strada si popolasse come ogni giorno.

Sul caso, stanno indagando il nucleo operativo della compagnia di San Pietro. Nelle foto che vi mostriamo oggi, potete vedere la polizia che interviene per rimuovere il corpo. Queste sono le prime foto che sono state scattate subito dopo l’allarme dato dal passante.

Bersani: il premier si dimetta, elezioni. E “tenta” la Lega sul federalismo.

Il segretario del PD Bersani, dopo la richiesta di giudizio immediato per il premier Berlusconi, ritorna  a chiederne le dimissioni e che si vada ad elezioni anticipate: “Noi chiediamo le dimissioni perchè è una situazione insostenibile” ha affermato Bersani, aggiungendo: “Io chiedo le elezioni anticipate. Non ci occupiamo di reati perchè questo è il lavoro della magistratura nè ci occupiamo di peccati perchè di questo se ne occupa la Chiesa. Noi ci occupiamo dell’ Italia e non vogliamo che l’ Italia sia allo sbando”.”Vada a difendersi davanti ai giudici” ha affermato invece Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del PD, aggiungendo: “La giustizia è uguale per tutti. Ma per la dignità sua e del suo paese prima si dimetta: non è bene per l’ Italia che un premier si faccia processare per concussione e prostituzione minorile”. Duro anche il commento di Ignazio Marino, sempre del PD, che ha dichiarato: “Temo che il presidente del Consiglio, che ritengo sia ammalato, e lo dico da medico, non si renda conto della gravità della situazione.”

Caso Ruby: giudizio immediato per Berlusconi

Foto: AP/LaPresse

Giudizio immediato per Berlusconi. Il gip di Milano Cristina Di Censo l’ha disposto per i presunti reati del premier: concussione e prostituzione minorile nell’ambito del caso Ruby. L’udienza è fissata per il prossimo 6 aprile alle ore 9 e 30 e si terrà davanti alla quarta sezione penale. A comporre il collegio che giudicherà il presidente del Consiglio saranno i magistrati Carmen D’Elia, Orsolina De Cristofaro e Giulia Turri.

I guai per Berlusconi non finirebbe qui. Si profila, infatti, una nuova inchiesta sulle feste nelle residenze romane del premier, in particolare quelle svoltesi nel Castello di Tor Crescenza.

Emergenza immigrazione: Maroni lancia l’allarme

Foto: Ap/LaPresse

Emergenza immigrazione. Il ministro degli Interni Roberto Maroni rilancia l’allarme e si attende “l’arrivo di 80 mila tunisini in Sicilia”.

L’esponente della Lega è dell’idea che gli sbarchi di nordafricani sulle coste italiane potrebbero avere un effetto catastrofico e per questo ha aggiunto “di chiedere al governo un contingente di 200 militari in più che potrebbero servire a controllare le strutture in cui sono ospitati i cinquemila clandestini arrivati nell’ultimo mese a Lampedusa”.

Sarah Scazzi, nuovo sopralluogo in casa Misseri

Foto: AP/LaPresse

Si è tenuto ieri ad Avetrana l’ennesimo sopralluogo nella casa della famiglia Misseri, la casa degli unici due sospettati dell’omicidio della giovane Sarah Scazza la ragazza uccisa lo scorso 26 Agosto. Gli avvocati della famiglia Scazzi, hanno passato l’intera mattina dentro la casa dello zio della ragazza, con l’aiuto della stessa Cosima Misseri e degli avvocati Biscotti e Nicodemo Gentile.

L’avvocato della famiglia Scazzi ha dichiarato: ”Abbiamo apprezzato la serena disponibilità di Cosima Misseri – ha aggiunto – e dell’avvocato De Jaco (legale della donna ndr) che ci hanno consentito riprese video e fotografie. Uno degli elementi che abbiamo verificato è che l’accesso interno tra casa e garage esiste e che il suo utilizzo è possibile. Tutto ciò sarà molto utile e costituirà oggetto di un nostro analitico approfondimento per consentire alla persona offesa di dare il suo contributo alle indagini”.

Scontri a Teheran, anche l’ Iran in rivolta

Le proteste che stanno infiammando da giorni l’ Egitto e la Tunisia sembrano aver “contagiato” anche l’ Iran: pesanti scontri si sarebbero infatti verificati oggi nella capitale, Teheran, durante una marcia di protesta organizzata dall’ opposizione in sostegno alle altre rivolte in corso nei paesi arabi. Secondo fonti locali, la polizia avrebbe fatto uso di lacrimogeni, sparando anche vernice sulla folla per disperderla e per poi identificare i manifestanti. I siti di opposizione parlano di un manifestante morto, diversi feriti e 250 persone arrestate nella capitale. Gli scontri più violenti, con gli spari della polizia, si sarebbero verificati tra piazza Engelab e piazza Tohi, mentre il corteo, inizialmente pacifico e silenzioso, si sarebbe riunito dapprima nei pressi di piazza Azad, sempre a Teheran.
In seguito, però, alcuni oppositori avrebbero cominciato ad incendiare bidoni della spazzatura, innegiando slogan contro il governo.
Anche un producer della BBC inglese ha parlato di “pesanti scontri e caos totale”.

La protesta nella capitale iraniana è la prima dopo la manifestazione del dicembre dello scorso anno, nel corso della quale furono uccise otto persone. La manifestazione di oggi era stata convocata dall’ opposizione “verde” al governo di Ahmanidejad, in segno di solidarietà alle rivolte divampate in Egitto e in Tunisia, ma il governo l’ aveva vietata. Ci sono state proteste anche in altre città iraniane, e Isfahan sono stati arrestati numerosi manifestanti.

Sbarchi e governi, Segre denuncia: abbiamo appaltato l’immigrazione a quelle dittature

Dal blog di Riccardo Staglianò su Repubblica.it, l’analisi impetosa e sulla quale riflettere di Andre Segre, che nel documentario-choc “Come un uomo sulla terra” aveva denunciato gli accordi Italia-Libia con Riccardo Biadene e Dagmawi Yimer. Pubblichiamo la lettera inviata a Staglianò: una denuncia, scrive il giornalista, sull’ipocrisia “della risposta del governo rispetto alla nuova “invasione biblica” di immigrati in fuga dai regimi in rotta. Se appaltiamo loro la gestione delle politiche di immigrazione, è il senso, non dovremmo sorprenderci che le cose si mettano male quando quelle dittature crollano”.

La lettera di Segre si trova subito dopo il salto, mentre si infiamma il dibattuto sugli sbarchi.