Aiutateci, disse il Dalai Lama

dalai lama
Più che una richiesta, è una vera e propria implorazione, a questo punto. Una Per favore, aiutate il mio popolo a risolvere la crisi del Tibet.

Per favore, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutto il mondo

Il Dalai Lama è in ginocchio. Teso, sembra disperato. E in ginocchio. Le mani giunte sopra la testa. L’appello, implorante, è rivolto a tutta la comunità internazionale. Toccante, drammatico, un culmine. Le mani giunte.

Spesso, il leader spirituale del Tibet compare con le mani giunte. E’ un leader spirituale. Spesso appare con un cipiglio particolare e caratteristico. Che è assolutamente suo, e che nell’immaginario rimane indelebile. Un sorriso, un guizzo. Oggi, a New Dehlik, c’è solo disperazione.
Tragedia, disperazione di fronte a migliaia di persone. persone della provenienza più disparata. Di vari credi.

Che la mafia non voti. Per il Pd

vibovalentia
Yes, we can. Stavolta con una certa enfasi. E spezzando una lancia a favore del Uolter. Sarà retorica. Ma è una retorica questa volta diversa. Cita e parla di cose che normalmente non rientrano – non così – nella campagna elettorale.
Silvio parla di voto utile. E, per carità, anche Veltroni gli fa eco. Arrivati a questo punto, e causa Porcellum, non hanno scelta, in fondo. Ma oggi, da Vibo Valentia, è arrivato anche un altro messaggio. Qualcosa che è andato al di là del voto utile, degli indecisi, degli scontenti, degli scoramenti, dei distacchi.
In Calabria – e non è l’unico luogo, certo – il voto è anche, e soprattutto, altro.

Olanda: Questo “Fitna” non s’ha da fare

Se siete dei cine-amatori e avete prodotto delle pellicole di denuncia su questo o quell’argomento, vi sconsiglio altamente di buttarvi nella politica. Sappiate che verrete solamente criticati per aver esposto quanto molti pensano, ma che in realtà nessuno ha il coraggio di dire.

Così dopo la vicenda “Persepolis” in Libano, ecco a voi l’ennesimo caso di film criticato. Lavorando nel campo cinematografico (non pensate che sia un regista o un attore, sono il semplice macchinista che proietta i film sul telo che voi tutti poi in sala vedete), mi sono sempre fatto l’idea che un film, per quanto sia brutto tecnicamente, avrà sempre un significato di fondo. Questo significato per quanto nascosto possa essere, comunque sarà presente. E come tale va rispettato.

Ed ecco quindi come in Libano un film che va fuori dai canoni islamici, Persepolis appunto, viene bandito completamente dalle sale. Se dal Libano passiamo all’Olanda ecco che il punto di vista cambia radicalmente. In questo caso non si parla di un film diffuso nelle sale, quanto su internet (che potremmo definire, con tutto il rispetto, una grande meretrice alla quale tutti possono attingere). E il regista, Geert Wilders, è un politico di estrema destra appunto olandese.

Cuba, è tutto intorno a te

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Continua la politica di “distensione” di Raul Castro, erede designato ed oggi comandante in jefe di Cuba. Al posto di Fidel. Non deve essere una posizione comoda. I giornali di mezzo mondo ciclostilano in queste settimane il termine “transizione”, mostrando un vero e proprio accanimento terapeutico nei confronti della questione.
Riassunto delle puntate precedenti: il 18 febbraio 2008 Fidel Castro, lidèr maximo della rivoluzione cubana e capo del partito unico per 49 anni, annuncia, a pochi giorni dalla probabile ennesima rielezione, l’inappellabile decisione di lasciare. Dopo 49 anni. Nel bene o nel male, un record di longevità.
Al suo posto, il fratello Raul – anche lui artefice della rivoluzione del 49 e non proprio un giovanotto – che non sembra però volere seguire esattamente la linea di Fidel.

Andiamo tutti a quel paese

manifesto pd quel paese
Questa campagna elettorale fa abbastanza schifo. Per essere fini, e dirla con un giro di parole. L’unica cosa buona, ma veramente buona, e tanto divertente, è costituita dalla creatività di un elettorato che sono nell’ironia può, forse, trovare salvezza. I manifesti? Possono essere assai più comunicativi. Belli. Belli e bravi.

Quando parliamo di competitività e di futuro del sistema paese bisogna assolutamente trovare la strada per alcune fondamentali scelte condivise

E’ il richiamo che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha fatto oggi. Con malizia, uno ci potrebbe vedere il messaggio di un altro fantastico manifesto ritoccato: sotto Veltroni, sorridente, la frase

Non cambierete Governo…. Faremo l’inciucio

Senato, l’ammissione di Berlusconi. Solo il Porcellum sa

senato
Eppur si muove. Si staglia in pieno centro, a Roma. Pacifico, austero, discreto. A un passo da piazza Navona, a due dal Pantheon. Il cruccio del Cavaliere è qui. A tre passi dal suo Palazzo Grazioli.
Per la verità,

e pur si muove

La prima volta di Silviuccio non fa molto scalpore. Fa parte della gestione politica.

Per la prima volta, oggi, Silvio Berlusconi fa un’ammissione. E’ divertente. Dice che non è poi così remota o impossibile la sconfitta – o il non trionfo, decidete un po’ voi – a Palazzo Madama per il Popolo della Libertà.

[Candidati Politiche 2008]: Giuliano Ferrara

In un periodo in cui le vicissitudini tipiche delle ultime campagne elettorali si ripresentano, ecco che politicalive vi presenta gli ultimi tre candidati alle elezioni politiche del prossimo aprile.

Molti altri potrebbero venire analizzati, si consideri che il documento presentato con tutte le liste elettorali presentate a queste elezioni è di 60 pagine circa.

Ogi parleremo di uno dei più chiacchierati candidati “minori”, Giuliano Ferrara e la sua lista sull’aborto

Berlusconi vs Veltroni, ovvero tv contro web

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Il Cavaliere sembra avere dissotterrato l’ascia di guerra per ricominciare a combattere da par suo contro il nemico che avanza (forse). E da par suo nel caso di Berlusconi vuole dire la Rai in mano ai comunisti, par condicio liberticida, Stalin, un pò di insider trading – ipotesi circolante in alcune procure italiane sull’affaire Alitalia e la boutade sulla cordata italiana – l’orrore e gli sfottò riservati a Di Pietro in quanto ex magistrato e quant’altro; insomma, tutto il repertorio dei bei tempi andati.
Tralasciando i commenti sulla strategia mediatica del cavaliere, ed aldilà della banale ma insindacabile considerazione sui tempi che passano per tutti – cavalieri compresi – non è comunque possibile trascurare il fatto che Berlusconi, sempre con i medesimi argomenti, sia candidato per la quinta volta consecutiva alla guida del paese: fatto unico in europa e nel mondo cosiddetto democratico. Così come non è possibile nascondere che il suo principale competitor se proprio nuovo di pacca non è, avrebbe potuto essere suo figlio, o quasi.
Il vecchio ed il nuovo. O forse il troppo vecchio e il non troppo nuovo.

Libano: Persepolis, no grazie.

Le candidature all’Oscar sono ormai passate da un pezzo, con le statuette ormai consegnate e pronte a fare da ferma porta nelle case dei vincitori. Ma non è di un vincitore degli Oscar che mi trovo, mio malgrado, a parlare quanto invece di uno dei candidati. Il film in questione è addirittura una pellicola di animazione, ma che nonostante il suo genere, ha fatto parlare molto anche nel mondo occidentale per la sua visione del mondo islamico; la pellicola in questione è Persepolis.

Persepolis, film di produzione franco-americana (ma con regista iraniana), narra la storia di Marjane, una bambina di 8 anni, che vive la propria esistenza a Teheran. Il periodo storico che vive Marjane è uno dei più tormentati. Ci troviamo infatti in quel periodo di trepidazione dovuto alla Rivoluzione in Iran che porterà alla caduta dello Scià e l’instaurazione dei “pasdaran” con il controllo di comportamenti e costumi. Costretta a causa della guerra che vive il suo paese a fuggire a Vienna, Marjane vive la sua seconda rivoluzione, questa volta intima, con i suoi amori adolescenziali, ma allo stesso tempo vive la solitudine e l’esilio dal suo paese natio.

La regista, Marjane Satrapi, è una illustratrice e fumettista iraniana che ha passato la sua infanzia a Teheran, come la protagonista del film, che vuole essere appunto lei (da qui il nome Marjane). Il film è stato elogiato dalle critiche di tutto il mondo, perchè in grado di dare una visione molto realistica di un preciso periodo storico.

Libertà. Dal Tibet, il potere in una parola

libertà
Libertà. Parola preziosa. Mi è stata ripetuta recentemente, mi è capitato di fermarmi a pensare alle sue forme e ai suoi valori. E al modo per curarla.

Libertà, libertà

Gridavano i monaci tibetani, manifestando davanti ai giornalisti stranieri portati dal ministero degli Esteri cinese in visita a Lhasa. Gli stessi che poi ne hanno riferito, in parte, le gesta.

Pensioni, sondaggi, duelli tv. Berlusconi-Veltroni, guerra aperta

porta a porta
E’ scontro. A questo punto, a dirla tutta, è scontro un po’ su tutto. E’ cominciata una settimana fa la lotta sulle pensioni, tema caldo e difficile, nonché naturalmente sentito da presenti e futuri. E’ stato condito con l’esplosione del problema del duello tv e della par condicio. Mai è terminato o si è placato quello sui sondaggi,. così cari al Silvio nazionale.
Scontro sulle pensioni, sui benedetti programmi, soprattutto TV, la madre di tutte le polemiche, perchè no. Silvio Berlusconi e Walter Veltroni sono sul piede di guerra. L’uno dice all’altro di essere inaffidabile. L’altro dice all’uno di contare balle.
E quella che tanto sembrerebbe una provocazione. Walter che dà forfait a una puntata di Porta a Porta e la Rai costretta, per la par condicio, sempre lei, ad annullare anche l’invito all’uomo di Arcore.

Spagna: Independenza Basca MAI! Però, forse…

Il messaggio iniziale era stato chiaro, specie dopo l’attentato terroristico che ha sporcato di sangue la campagna elettorale spagnola. Per tutti i candidati premier non era possibile, in alcun modo sostenere l’idea di dover permettere ai paesi baschi l’indipendenza. All’interno del governo spagnolo, esiste un partito che sostiene fortemente le ideologie di indipendenza basca, il partito nazionalista basco appunto.

Il partito nazionalista basco, a distanza di 15 giorni dalle elezioni che hanno visto vittorioso il premier uscente Zapatero, vede improvvisamente la sua importanza cambiare, fino a divenire quasi indispensabile al premier vincente.

I risultati parlano chiaro. Zapatero ha vinto le elezioni ma non riesce a raggiungere la maggioranza assoluta al governo e ha quindi bisogno il sostegno dei piccoli partiti regionali e soprattutto della Izquierda Unita.

[Candidati Politiche 2008]: Bruno De Vita

Buongiorno a tutti. In questa luminosa giornata di sole (almeno qui a Milano è così, da voi come è?) ecco a voi una nuova puntata alla scoperta dei candidati 2008

Molti ne sono passati fino ad ora, tra famosi e meno famosi, tra favoriti e sfavoriti, Tra i vincenti e i possibili, anche se potremmo definirli molto perdenti, perdenti.

Ma basta con le chiacchiere, è tempo della scheda. Oggi vi presenteremo Bruno De Vita.

Ardeatine, 64 anni dopo

ardeatine
64 anni fa la strage: i nazisti, per rappresaglia all’attentato di via Rasella, uccisero 335 persone.
Oggi le commemorazioni. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona sotto la lapide che ricorda l’eccidio delle 335 vittime alle Fosse Ardeatine.

Qui è accaduto qualcosa che non dimenticheremo mai, come non dimenticheremo mai coloro che hanno sacrificato la loro vita. Il martirio delle Fosse Ardeatine è il fatto più rappresentativo di una vicenda terribile di persecuzione e di ricorso al crimine più efferato da parte dei nazisti occupanti e di chi li aiutava in questa tristissima impresa