Salvini eurodeputato

matteo_salvini

Dopo le polemiche di ieri, Matteo Salvini si è dimesso. Il leghista si è dimesso da deputato, con la seguente motivazione:

Le mie dimissioni dalla Camera non c’entrano proprio nulla le polemiche di oggi. Sono legate alla mia scelta di voler fare il parlamentare europeo e il termine per le opzioni scade oggi

Proprio oggi. Il Giornale lo canzona un po’.

Foto|Wikipedia

Salvini, Pontida e i cori da stadio contro i napoletani

Matteo Salvini, qui potete leggere la sua biografia wikipediana. Nel video, invece, potete ammirarlo e ascoltarlo in tutto il suo splendore a Pontida. Canta, l’onorevole, il giorno prima del ritrovo annuale del partito della Lega Nord. L’eurodeputato canta, in compagnia, un coro da stadio contro i napoletani e Napoli tutta.

G8, la Cina e i pochi poteri del Premier Berlusconi

berlusconi

Lo ha sempre detto: il Presidente del Consiglio, in Italia, ha pochi poteri. E lo ricorda, Silvio Berlusconi. Lo fa scherzamndo, in presenza del presidente della Repubblica popolare cinese, Hu Jintao, nel corso di una conferenza stampa congiunta a villa Madama. I due hanno avuto un colloquio in mattinata, poi seguita dall’incontro con i giornalisti. Mentre Giorgio Napolitano pone, invece, alla controparte la questione dei diritti umani, in una giornata in cui arrivano nel mondo le notizie degli scontri e delle violenze a Xinjiang.

Il presidente del Consiglio italiano, quando guarda ai suoi poteri, si trova a mani vuote

I due spiegano ai loro interlocutori – imprenditori dei due paesi – il progetto di produrre insieme materiale per spiegare le potenzialità dei due Paesi. Per il Presidente del Consiglio

Oggi qui abbiamo preso una piccola decisione e dico piccola perché tradizionalmente il potere non appartiene a chi sta al vertice, ma a molti altri. Qui, ad esempio, ci sono molti ministri che hanno il compito di esercitarlo, ma, parlo per me, il presidente del Consiglio quando guarda ai suoi poteri si ritrova a mani vuote

Un pensiero che lo tocca sovente.

Pd: Rutelli sta con Franceschini, mentre Marino si candida

rutelli

Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma – tra le tante – dice che ci sta. Sta con Dario Franceschini, e ne appoggia la candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Ma. C’è un ma, costituito da decise condizioni poste da Rutelli a Franceschini in occasione del suo appoggio esplicitato in chiusura della due giorni dei Liberi Democratici (chi?).

Se stiamo insieme ci sarà un perché... E anche un ma, si potrebbe aggiungere. Ecco il suo aut- aut

Il suo programma deve essere compatibile con i nostri obiettivi e la responsabilità del partito sia a livello centrale che territoriale deve essere improntata sulla condivisione leale e trasparente

Altrimenti, dice, resteremo sì democratici, ma più liberi.

Diritto alla rete, on line l’appello

nuovobanner2Si riceve e si riporta nella sua integrità dalla pagina creata sul social network Ning. L’appello è opera di Alessandro Gilioli, Guido Scorza e Enzo Di Frenna. E’ possibile aderire scrivendo a [email protected]. E’ anceh possibile pubblicare il banner sul proprio sito (foto qui) o postando testi sulla pagina dell’iniziativa.

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere.

Le disposizioni contenute nel Decreto Alfano sulle intercettazioni rientrano all’interno di questa offensiva.

Il cosiddetto obbligo di rettifica imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a …. ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti – in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell’obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti – rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet. Segue.

Intercettazioni, Napolitano convoca Alfano

ministro-angelino-alfano

Giorgio Napolitano ha convocato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Secondo i quotidiani e le agenzie di oggi, durante l’incontro si sarebbe toccato il delicato punto del disegno di legge sulle intercettazioni.

Al Quirinale, Napolitano avrebbe fatto sapere che insomma, se sul suo tavolo dovesse arrivare quel provvedimento intonso, così com’è, senza “differenze”, il Capo dello Stato non firmerebbe. Il ddl intercettazioni è fortemente contestato da magistrati e da giornalisti (la sui attività molto cambierebbe, come si sa), che hanno indetto uno sciopero il 14 luglio.

Honduras, sfida alla comunità internazionale

Honduras: non si è trattato di un colpo di Stato. Questo è il messaggio che continua a pervenire, e che prova a bucare e a squarciare il velo dell’informazione internazionale. A portarlo avanti, nuovi documenti che circolano in Honduras e sulla rete. Come il video che vedete, ad esempio. Un documento nel quale il destituito Manuel Zelaya viene definito “l’antitesi della democrazia” e l’operato e le condanne della comunità internazionale – e in particolar modo degli Stati Uniti e del Presidente Barack Obama – non vengono assolutamente comprese.

La popolazione onduregna è rivoltata dal comportamento di Obama. Non lo comprende, è sconvolta

E ancora:

… rimangono poche ore per informare il mondo… se Zelaya torna in Honduras sarà un bagno di sangue…

Cena coi giudici, Napolitano si smarca

presidente_napolitano

Napolitano non ci sta. Una comunicazione diretta e chiara, senza mezzi termini: giudici a cena con Berlusconi, il Quirinale fa sapere che

un intervento del presidente della Repubblica che interferirebbe nella sfera di insindacabile autonomia della Corte Costituzionale

Il giudice costituzionale Luigi Mazzella ha invitato a cena: Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, un altro giudice costituzionale, Paolo Maria Napolitano, e il senatore Carlo Vizzini. E si è scatenata la polemica: due giudici dell’Alta Corte che incontrano questi rappresentanti proprio a poco tempo di distanza dall’analisi della costituzionalità del Lodo Alfano (a settembre). Al merito, naturalmente, un’interrogazione parlamentare di Antonio Di Pietro, leader dell’Idv che aveva chiesto l’intervento di Napolitano.

Il PD e il caso Serracchiani

debora

Debora Serracchiani, la nuova promessa del PD che nel Nord-Est ha preso più preferenze di Berlusconi, è sotto attacco. A dirgliene quattro non sono i soliti ceffi della maggioranza, ma l’establishment del suo stesso partito, al quale probabilmente non va già che un volto nuovo si stia facendo strada fra le cariatidi. La colpa di Debora? Aver detto, in un’intervista a Curzio Maltese pubblicata ieri da Repubblica, che lei sta con Franceschini perché è il più simpatico. Una semplice battutina nel complesso di un’intervista interessante, non scevra di risposte ben più profonde e ragionate.

Honduras, colpo di Stato. O no?

hondurasColpo di Stato in Honduras. Spinoza scrive, con la consueta lungimiranza

Colpo di stato in Honduras. Fortunelli. Honduras, l’Onu si riunisce. Per cercarlo sulla cartina.

Già, ma la situazione non è lineare o netta come appare oggi alla stampa internazionale. Secondo le ricontruzioni prese per buone dal mainstreaming e amplificate monotonamente anche in Italia, il presidente Manuel Zelaya è stato destituito in seguito ad un intervento dell’esercito, e trasferito con la forza in Costa Rica (“mi hanno prelevato in pigiama. Un vero e proprio sequestro”, dice). Otto membri del governo sarebbero stati arrestati, e le forze parlamentari hanno dichiarato legittimo il golpe portato avanti dalla Corte Suprema. E Roberto Micheletti – sìsì, è di origini assolutamente italiane – è stato nominato nuovo presidente. C’è, però, chi non ricostruisce i fatti esattamente in questo modo. Guardate qui.

Viareggio, treno gas esplode in stazione. E’ strage

guido_bertolaso

E’ un incidente grave e scolvolgente. Tra poco vado a Viareggio a prendere personalmente in mano la situazione. Ecco, arriva Silvio. Silvio Berlusconi parla da Napoli e assicura: è in partenza per i luoghi della tragedia. Una tragedia annunciata, rispondono i sindacati, che da tempo segnalano che la rottura di un carrello può ormai da troppo tempo causare tragedie del genere. E questa è davvero una catastrofe. Per Guglielmo Epifani, segretario Cgil, la faccenda era “annunciata”.

Un’altra tragedia, grande tragedia, assurda tragedia. Sono stato al telefono fino ad adesso con Bertolaso. E’ grave, anzi sconvolgente.

Guido Bertolaso, appunto. Direttore del dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri. E’ lui l’uomo di Napoli e dei rifiuti, quello del terremoto d’Abruzzo e, oggi, anche della tragedia di Viareggio. Dà l’ultimo bilancio delle vittime al tg1: 13 morti, 30 feriti (alcuni molto gravi) e 4 dispersi. Repubblica parla di 17 morti, invece.

Veltroni, a volte ritornano

veltroni

Gira voce – lo hanno anche già scritto molti giornali nella loro edizione cartacea di oggi, mentre il mondo piange Mickael Jackson più o meno sonoramente e sinceramente – che Walter Veltroni possa essere candidato alla presidenza del Lazio. A volte ritornano – scrivono anche, perchè è una frase che viene automatica.

Una notizia

troppo ghiotta per essere vera. Finalmente, dopo le chiacchere a vuoto sui debiti fasulli della regione si potrebbe parlare di quelli veri del comune… Magari ci rimette l’Udc che sognava la presidenza ma non sarà una poltrona mancata a farli desistere dalla lotta

Riassume con la consueta ironia Francesco Storace, segretario nazionale e capogruppo in Campidoglio de La Destra. Come commenteranno i seguaci e non? Cosa accadrà al Pd dopo la discesa in campo di Franceschini e la sfida con Bersani?

Attenti al Berluscane

berluscane

La storia sta girando in rete da un po’ di giorni, rilanciata da giornali e blog. Ed è, in verità, molto graziosa. Di lui dicono che è vecchio, ma che è ancora energico e arzillo. E’ un cane lupo, e ha un nome un po’ particolare: Berluscane. Il proprietario si chiama Imerio Mariotto, ed è  di Verona. Tutti lo conoscono come eccentrico.

Si vede che il nome del cane ha urtato la sensibilità di qualche cittadino vicino di casa dell’eccentrico… Il/la sensibile ha dunque prontamente informato la forza pubblica della minaccia: perché il buon Mariotto, invece che scrivere Attenti al cane davanti a casa, ci ha scritto: Attenti al Berluscane. E i vigili urbani, ligi e pronti, hanno “punito” il “pericolosissimo” Mariotto con una salata multa.

PDmenoL e Dario F. Berlusconi su YouTube

Il video è di Enrico Ghezzi. Parla di un vero e proprio varco spazio-temporale fra il 1994 e il 2009, un discorso alla nazione, un’identità che si confonde, una politica che va alla deriva, una nazione che osserva e si disinteressa. Dario Franceschini, Silvio Berlusconi, il fu Walter Veltroni, la (le) discesa (discese) in campo.

E strappa una risata – anche amara. Un grazie a Camillo per la segnalazione.