Mondadori, arriva la fine della guerra di Segrate

Ne parlano in pochi. Ne parla il blog di Beppe Grillo, nella persona di Marco Travaglio a Passaparola. Approfittando del “vento d’estate” per ricostruire grandi storie d’Italia. Qui si racconta la vicenda Mondadori, che sta per arrivare a sentenza, prima o dopo la pausa di agosto. Sentenza che potrebbe segnare la parola fine alla famosa guerra di Segrate, che, tra il 1989 e il 1990, contrappose De Benedetti a Berlusconi per il possesso della Mondadori. Travaglio la racconta.

Escort, l’inchiesta punta sulla Began

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Si chiama Sabina Began, ha 35 anni, ed è già definita dai giornali – il solito Repubblica – l’ape regina. Si tratterebbe del nuovo personaggio chiave nell’ambito degli accertamenti in corso della procura di Bari nell’inchiesta sul presunto giro di escort, organizzato da Gianpaolo Tarantini. I testimoni, tutti, hanno risposto alla stessa domanda: siete a conoscenza dei rapporti tra l’imprenditore barese, Sabina Began e Silvio Berlusconi? In caso affermativo, di che tipo di frequentazioni si tratta?

Ma chi è Sabina Began? Al secolo Sabina Beganovic, è un’attrice, è apparsa qualche volta in televisione. E’, si dice, amica del Premier. Si narra che abbia organizzato lei la grande festa di Capodanno nel 2008.

Crisi della stampa, dove porterà?

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La presunta crisi del Messaggero, l’incombente crisi della libertà di stampa è il titolo di un articolo pubblicato da Articolo 21, a firma Fabio Morabito,
Presidente dell’Associazione Stampa Romana.

Alcuni estratti del pezzo sono interessanti per una riflessione e un dibattito sul concetto di libertà di stampa. Quando il costruttore Francesco Gaetano Caltagirone acquistò il Messaggero, nel 1996, dal gruppo Ferruzzi, sembrò a molti che l’avesse pagato caro. Trecentocinquantasei miliardi di lire fu la cifra pattuita, ma da pagare a rate. In realtà fu un affare strepitoso. C’erano in cassaforte 50 miliardi di liquidità. E solo il palazzo della sede, e gli altri immobili di proprietà, valevano 60 miliardi di allora. Poi, gli immobili furono girati a un’altra società dell’imprenditore. Così come avvenne con il Mattino, comprato lo stesso anno per una cifra attorno ai cento miliardi di lire, e anch’esso “liberato” dagli immobili.

Afghanistan, che fare?

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Umberto Bossi: “Io risporterei a casa tutti. La missione costa molto”.

Roberto Calderoli: “Polemiche strumentali. Sull’Afghanistan la stragrande maggioranza degli italiani la pensa come Umberto Bossi. Prima o poi il mondo occidentale dovrà fare autocritica perché la democrazia non si esporta e non si impone”.

Dario Franceschini, segretario del Pd: “Non è il momento di far rientrare i ragazzi italiani dall’Afghanistan: è il momento di completare quel lavoro”.

“La missione in Afghanistan è irrinunciabile”, ha ribadito il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

E voi, che ne pensate?

Politica, questione di stile

Eravamo adolescenti, in una città nè troppo piccola, nè troppo grande. Una città del sud, pulita a tratti, arricchita per alcuni, povera allo stesso modo per molti. Andavamo in giro su motorini Sì bordò, verdi, blu. O su una Sfera Piaggio dal colore improbabile. A scoprire e a non riuscire a osservare veramente parti di quella città.

Una città divisa tra fazioni, fazioni non di spessore, ma di stile. O appartenevi ad uno stile, oppure ad un altro. Si sceglieva per vocazione, simpatia, fato o discendenza famigliare. Solo in un caso abbiamo assistito allo sviluppo di una persona che di fasi le ha passate tutte. Stile anarchico, stile salopette, stile femme fatale, stile vita da banca. Gli altri hanno conservato (purtroppo, forse) la loro monotonia della scelta iniziale. Forse oggi qualcuno, insospettabilmente, ha trovato passioni (ma sempre e solo di stile e immagine) in stili e immagini che fino ad allora aveva denigrato. Ma non c’è nulla di reale. Men che mai ci sono personalità.

Volevamo parlare di politica. Leggevamo libri, ascoltavamo canzoni. Ci perdevamo in elucubrazioni mentali. C’era chi osservava, e chi agiva. Chi osservava lo faceva con un misto di orgoglio, timidezza, interesse, scarsa fiducia in sé.

Università, la pagella agli atenei

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L’aveva detto e l’ha fatto: soldi solo a chi fa istruzione di qualità. E allora ecco le pagelle agli atenei italiani, con un risultato alla pari: 27 università promosse e 27 bocciate.

E via libera all’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, che comprende il Cnvsu, Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario e il Civr, Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca. Gli atenei che hanno fatto i bravi, e che hanno contenuto costi e soprattutto sprechi – gli atenei virtuosi, insomma – già quest’anno riceveranno un finanziamento più consistente. Gli altri, i non virtuosi, riceveranno minori risorse.

Che ne pensate? Una spinta al miglioramento, o un colpo al sistema? Gestione imprenditoriale, comunque.

Pd, lettera a Repubblica

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Rita Borsellino, Gianrico Carofiglio, Sergio Cofferati, David Sassoli, Debora Serracchiani e Luigi Zanda hanno scritto una lettera a Repubblica. Fanno un appello a tutti, chiedendo uno scatto d’orgoglio di tutti gli italiani. Per che cosa? Per reagire di fronte ai gravi comportamenti e alle menzogne di Silvio Berlusconi.

E invitano il Pd, il loro partito a “rilanciare nel paese una profonda riflessione sui danni che sta provocando il presidente del Consiglio“.

Certo, dovrebbero invitare il Pd a rilanciare una riflessione prima su molte altre cose.

Berlusconi, i “consigli” registrati

berlusconi d'addarioNuova puntata, la terza, delle registrazioni di Patrizia D’Addario durante i suoi incontri con il Premier Silvio Berlusconi.

“Consigli erotici” e tour guidati. A voi i commenti. E la domanda: chi avrà fatto uscire le registrazioni da dove erano custodite?

Iran, semplicemente torturato

Lo arrestarono nel 1981.

Mi arrestarono perché sono iraniano, perché sono un giornalista e perchè appartenevo a un partito di sinistra

L’articolo completo è sul Corriere. Nel 1981, Hoshang Asadi fu rinchiuso in prigione a Teheran. Sotto tortura, disse d’essere una spia. Confessarono pure molti suoi amici, poi giustiziati. Lui fu rilasciato dopo 6 anni. Oggi vive a Parigi con la moglie Nooshabeh Amiri. Scrivono per il sito di informazione iraniano Rooz Online.

E’ stato torturato. Costretto ad abbaiare. Ha dimenticato come si parla. Ha perso sette denti. Ha tentato il suicidio, mangiato i suoi escrementi.

Naked Cowboy for President!

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Finalmente il nuovo in politica! Certo, certo, è una provocazione. Si chiama Naked Cowboy, il cowboy nudo, e negli Stati Uniti è diventato decisamente un protagonista della vita politica. In che senso? In che senso. Ama far parlare di sè, e lo fa da anni. In tanti lo seguono, lo supportano e lo finanziano. Tanto che si dice che i suoi fan gli diano soldi per 1000 dollari al giorno. Cosa fa? Performance live di menestrello in città. Naturalmente, in ossequio al suo nome, (quasi) completamente nudo.

Qui il suo sito e qui il suo MySpace. Al secolo Robert Burck, 38 anni, è ormai da anni una leggenda statunitense. Nelle sue performance indosaa solo la sua chitarra, un cappello a tesa larga e un paio di stivaloni da perfetto cowboy. Non manca, per questioni di naturale necessità, un paio di slip bianchissimi.

E che cosa fa il nostro cowboy? L’arte non basta. La prossima tappa è diventare sindaco della Grande Mela.

Foto|Naked Cowboy Comics

Milano, la mappa dei lavori estivi

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Da oggi è on-line sul portale www.comune.milano.it la mappa interattiva dei cantieri estivi con il programma dei lavori di manutenzione stradale e delle opere che hanno maggiore impatto sulla viabilità cittadina. Un’informazione utile per chi rimane in città in questa calda estate, ma anche per tutti i cittadini che vogliono avere il polso di quello che si sta realizzando nel capoluogo lombardo. La mappa consente di consultare i luoghi interessati dai lavori sia nella modalità ‘carta stradale’ che in quella ‘satellitare’.

Un modo per scoprire anche tipologia e tempi di esecuzione dei lavori in corso. Un’operazione di trasparenza nei confronti dei cittadini che funzionerà anche da stimolo per tutti al rispetto dei tempi previsti, dicono dal Comune.

L’Espresso querela Berlusconi

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MILANO, 22 luglio (Reuters) – Il gruppo Espresso ESPI.MI ha depositato oggi un esposto al tribunale di Milano nei confronti del premier Silvio Berlusconi ipotizzando i reati di diffamazione, abuso d’ufficio e market abuse. L’esposto segue le dichiarazioni con cui il premier aveva invitato gli industriali a non scegliere le testate del gruppo per i loro annunci pubblicitari. Lo si legge in una nota del gruppo editoriale.

“Le ipotesi di reato prospettate dal Gruppo Espresso riguardano la diffamazione, l’abuso d’ufficio e la violazione della disciplina in materia di market abuse”, scrive l’Espresso. In sede civile, l’atto di citazione riguarderà la concorrenza sleale e il boicottaggio. Le azioni legali sono state affidate a Carlo Federico Grosso e a Guido Rossi. Il 13 giugno scorso Berlusconi aveva invitato gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari al gruppo e accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo.

Nel frattempo oggi Silvio Berlusconi fa sapere: Non sono un santo.

Intercettazioni, Berlusconi e la D’Addario su l’Espresso

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Tutto inventato. Tutto registrato, ma tutto inventato. Come le due caratteristiche si sposino, è oscuro ai più, ma chiarissimo a Silvio Berlusconi e ai suoi.

Materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile, e frutto di invenzione

Taglia corto l’avvocato di Silvio Berlusconi, e deputato Pdl, Niccolò Ghedini. Questo il suo commento alle registrazioni dell’Espresso degli incontri fra il Premier e la escort Patrizia D’Addario a Palazzo Grazioli.

Chieste le dovute verifiche alla magistratura, naturalmente vengono preannunciate le azioni legali del caso nei confronti del Gruppo editoriale. Oggi, l’Espresso pubblica quattro nuovi audio.

Foto|l’espresso