Volantino Br, firmato “il Giornale”

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Che al Giornale fossero particolarmente bravi, quasi autosufficienti, lo si sospettava ormai da tempo. Ma che arrivassero addirittura a scrivere di proprio pugno (e autoinviarsi di conseguenza) i volantini e le minacce delle Brigate Rosse, andava oltre le più fervide fantasie.

Un prodotto noto: lettera minatoria, redatta a mano. E poi lui, quel simbolo: la stella a cinque punte. La scorsa settimana, chi si è trovato davanti il volantino a Genova deve aver sgranato gli occhi, e non poco. Sotto la porta d’ingresso della redazione.

Per la Digos, a scrivere sarebbe stato proprio il destinatario delle minacce, Francesco Guzzardi: un giornalista collaboratore della sede genovese del Giornale. Il suddetto è stato quindi denunciato: simulazione di reato e procurato allarme. Il suddetto, stamane, scriveva così.

Ballarò, il governo alla prova

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Ci fa molto piacere che Giovanni Floris si sia ripreso dalla suina. Guarito – meglio di Topo Gigio – dall’H1N1, Floris torna al timone del suo Ballarò. Al centro del dibattito temi caldi che spaziano dall’economia alla giustizia e alla sicurezza. Temi che sono al centro di una “lotta intestina” all’interno della maggioranza. No, mai si tratta di uno scontro con l’opposizione: pare che in Italia non si usi più.

Giovanni Floris chiederà ai suoi ospiti (il ministro di giustizia Angelino Alfano, il leader dell’UdC Pierferdinando Casini, il capogruppo dei deputati della Lega Nord Roberto Cota, Luciano Violante del PD, l’imprenditrice Luisa Todini, la direttrice del Tg3 Bianca Berlinguer, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli): La maggioranza resterà unita, e a che prezzo per il Paese?

Vedremo la rrisposta. Intanto attendiamo con ansia la copertina di Maurizio Crozza.

Porta a Porta, ecco il modellino di casa di Brenda

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Porta a Porta, il modellino della casa di Brenda. Naturalmente.

Signore e signori, Bruno Vespa non si smentisce. Temevate di non vedere più cose del genere? Temevate di essere ormai orfani di modellini? Avevate “sognato”, fatto congetture, vi siete anche voi immedesimati in novelli detective de noantri con l’ormai celeberrimo modellino della casa di Cogne dove si consumò il terribile omicidio del povero piccolo Samuele, per il quale Anna Franzoni è stata condannata (e processata mediaticamente)?

Bruno Vespa ha risposto a questa esigenza tutta italiana stasera, stanotte, nell’odierna puntata di Porta a Porta. Eccolo lì: il modellino della casa di Brenda, il trans del caso Marrazzo. Morta. Mentre il suo cellulare è  sparito, il computer finito nell’acqua, e quant’altro.

E la migliore amica di Brenda, China, che parla e racconta, testimone di una storia, un mistero tutto italiano (per l’ennesima volta). Mistero che – naturalmente si spera di sbagliare, sia beninteso – non verrà svelato prima di una quarantina d’anni.

Berlusconi? Rockstar dell’anno

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La Rockstar dell’anno? No, non pensate a nulla che abbia a che vedere la musica. Niente U2, nè Iggy Pop, men che mai Bruce Springsteen.

La rockstar dell’anno è lui, sempre lui: Silvio Berlusconi. Ha uno stile assolutamente rock, assicura Rolling Stone, che come ogni anno a dicembre incorona la rockstar. Una persona che ha un’attitudine alla vitalità, persino eccessiva, spiega Carlo Antonelli, direttore. Eccolo lì, in copertina, con le fattezze di Jocker. Ma che fa con il tricolore?

Secondo Obama, terzo papa Benedetto XVI, che come stanno ricordando tutti i tg che stanno riportando la notizia in questione, in verità un disco l’ha anche fatto.

Silvio rock’n’roll, insomma. C’è chi la riporta come idea trionfale e riconoscimento sommo: chissà se l’elaborazione degli autori ha tutta questa positività. E poi leggere che il premier Silvio Berlusconi fa impallidire il da molti compianto Jackson (“La «Neverland» di Michael Jackson è una mansardina in confronto a Villa Certosa”) ha un sapore un tantino nebuloso.

Foto|La Stampa

Lavorare o mangiare, questo è il dilemma

Rotondi pausa pranzo

Oh. Oggi siete andati al lavoro. Siete rimasti appiccicati al vostro pc per quattro ore, magari dalle nove di mattina. E poi, all’alba delle ore 13 – o giù di lì – avete pensato bene di alzarvi e andare a fare un giro per godervi la vostra ora di pausa pranzo. Avete pensato? E avete pensato sbagliato, si direbbe…. Perché simile “abitudine” non va bene. Proprio non va. La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l’armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità che blocca tutta l’Italia. Parola di Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del programma di governo a KlausCondicio.

Ma no, siamo maligni. Non faccio nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ma sarebbe bello che i lavoratori potessero scegliere se farla o uscire un’ora prima. In ogni caso, ai deputati non serve, specifica il Nostro interrogato sull’utilità sociale della famosa Buvette.

Current TV, so “antiberlusconian”

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Era ora. Nel senso che sembrava strano che non fosse ancora accaduto, e li si attendeva con un certo grado di certezza. Il Giornale attacca Current TV a tutta pagina – dopo che nei mesi scorsi ne aveva riconosciuto la formula.

E Gilioli scrive: attento Tommaso. E comunque, ad una attenta lettura dell’articolo in questione, chi scrive non dice e non può dire che Current fa o manda in onda inchieste errate. Forse in barba a chi scrive, ne riconosce lo spessore e la veridicità. Attendiamo, e sappiamo che arriveranno, inchieste sulla controparte: Red TV, You Dem, cooperative rosse. Buon lavoro, Current.

Report, lotta di poteri

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Report andrà in onda stasera, domenica 22 novembre alle 21.30 su Rai Tre. La puntata si intitola ”Lotta di Poteri” di Michele Buono e Piero Riccardi.

Ecco la sinossi:
Slittamento progressivo del potere legislativo dai rami del parlamento all’esecutivo. E’ quanto sta avvenendo legislatura dopo legislatura dall’inizio della cosiddetta seconda repubblica in poi. Come? Realizzando il programma di governo attraverso decreti legge d’urgenza e disegni di legge di iniziativa governativa combinati alla richiesta di fiducia. Risultato? Tempi contingentati, blocco di emendamenti di qualsiasi tipo in aula e votazione.

Mirabilia all’italiana

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Dunque, facciamo un attimo il punto. Per il caso della povera Meredith (chissà, forse era una smorfiosa, colpa suprema che le avrebbe portato la morte per punizione) è stato chiesto l’ergastolo per Raffaele Sollecito e per Amanda Knox. Nel frattempo Bruno Vespa, che non può più fare modellini sulla casa di Cogne, li fa sulla casa di Garlasco. Che altro?

Ah. Brenda, la trans del caso Marrazzo, è morta, per i pm è omicidio, Massimo D’Alema non è Mister Pesc. Che il profilo del Financial Times abbia fatto effetto? Contemporaneamente Gianfranco Fini rilancia sugli stranieri, proferisce la parola “stronzo”. Anche Calderoli parla, ma non proferisce la stessa parola: ne richiama solo il significato. Il Fini, a prescindere, fa prove implicite di matrimonio con Luca Cordero di Montezemolo. Tante sono le cose che sono state messe a bollire in pentola, in Italia. Tante le faccende già messe in pentola, e già bruciate. Tante finiranno in pentola nel futuro. Ma nulla di tutto questo è per noi. Per noi, perché la nostra vita continua immutata, perché la crisi, per noi, non è passata. Perchè la quotidianità è faccenda dimenticata, lassù. Ci pensavo camminando ieri sera per Lecce.

Annozero, complotti e porcate

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Ecco il contenuto della puntata di oggi, giovedì 19 novembre, di Annozero su Rai Due. Il titolo è: “Complotti e porcate”.

Il Presidente del Senato Schifani, in modo irrituale ha detto: o la maggioranza e’ compatta o si va alle elezioni. Il processo breve, con il rischio della prescrizione di molti processi di grande rilevanza, le riforme istituzionali condivise, il caso Cosentino hanno aperto una frattura tra Fini e Berlusconi.

Il governo rischia effettivamente di cadere o le parole di Schifani sono interpretabili come un richiami rivolto al Presidente della Camera per rientrare nei ranghi della maggioranza? C’e’ davvero il rischio di un ricorso alle urne e di una scissione politica all’interno del Pdl? C’è un complotto per far cadere Berlusconi, come sostiene Il Giornale di Feltri o sono insinuazioni interessate, “porcate” come sono state definite?
Ospiti in studio la neopresidente del Partito Democratico Rosy Bindi, Flavia Perina deputata del Pdl e direttore del Secolo d’Italia, il giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo, il senatore Gaetano Quagliariello del PdL e il magistrato Antonino Ingroia
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Caso Fandango, assolta “Francesca”

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Il film è stato assolto. Ma nel frattempo la polemica si è scatenata. Il giudice del Tribunale Civile di Roma ha rigettato la richiesta d’urgenza ex art. 700 che l’onorevole Alessandra Mussolini aveva presentato per impedire l’uscita del film “Francesca”, del regista romeno Bobby Paunescu. Nel frattempo, è stata anche presentata un’interrogazione palamentare.

Ecco il testo dell’Interrogazione presentata da Aldo Di Biagio, e sottoscritta da un gruppo di altri deputati del PdL, in merito alla questione sollevata dalla proiezione del film “Francesca” della casa di produzione Fandango ed i contenuti “diffamatori” (secondo i deputati) in esso evidenziati.

Dopo il salto.