Mondiali di calcio 2010 a rischio

Dopo otto competizioni mondiali passate senza problematiche di livello politico, l’edizione che si svolgerà in Sudafrica tra 3 anni (alla quale la nostra nazione, se parteciperà, sarà campione del mondo in carica) potrà riportarci a immagini, che per me sono solo “ricordi televisivi”, di tensione simili a quelle provate durante l’edizione dei mondiali di calcio di Argentina del 1976.

Si sono svolte, infatti, settimana scorsa le elezioni per l’elezione per la presidenza dell’ANC (African National Congress), primo partito del paese. L’ANC oltre ad essere stato famoso in passato per aver permesso a Nelson Mandela di divenire Presidente del Sudafrica, è il partito dell’attuale capo di stato sudafricano Thabo Mbeki.

Mbeki, presidente dal 1999, fautore di una politica moderata (come il suo predecessore Mandela), rischia ora di perdere la presidenza del paese nel 2009, anno in cui si svolgeranno le elezioni, a favore di Jacob Zuma, che mercoledì scorso ha vinto con un plebiscito le elezioni per la presidenza dell’ANC e si è quindi candidato a divenire successore della poltrona di Mbeki.

Tra i due in passato è sempre corso buon sangue, avendo combattuto insieme per la lotta contro il “potere-bianco” in Sudafrica; ma ora si ritrovano ai ferri corti, rivali per una posizione ai quali entrambi ambiscono.

Il “rischio-Mondiali” nasce dalla tipologia di politica che i due sessantacinquenni professano, non dai loro ideali che rimangono comuni in quanto dello stesso schieramento. Mbeki, come già detto in precedenza, è un moderato, molto simile a Mandela, che ha cercato in questi anni di rendere il Sudafrica sempre più indipendente economicamente dai paesi stranieri, per fare in modo che si potesse autosostenere senza l’ausilio dei grandi paesi occidentali.

Jacob Zuma, invece, potremmo definirlo praticamente il contrario. Figlio di contadini, ha costruito la sua ideologia politica dopo i 10 anni passati in carcere insieme a Mandela. Opta per una politica di tipo radicale, facendosi sostenere dai sindacati e dai gruppi radicali giovanili. La sua politica economica, nonostante le sue rassicurazioni a riguardo, rischia di mettere a repentaglio i lavori, e gli investimenti, svolti fino ad oggi a favore del paese ed in specifico per il Mondiale. Segno tangibile di questa “incertezza” economica è il fatto che la Borsa e il Rand, la moneta Sudafricana, in questi giorni hanno avuto vistosi segni di indebolimento.

A sostegno dei timori che sta creando questo avvicendamento in tutto il mondo, vi è anche la fedina penale di Zuma, di certo non uno “stinco di santo”. Attualmente alle prese con un processo in cui è accusato di stupro, ora si ritrova un’altro problema giudiziario a cui far fronte. Gravano su di lui nuove prove per un processo giudiziario di corruzione a suo carico, uno scandalo multi-milionario, che nel 2005 fu poi archiviato per un vizio di forma.

La situazione sembra una polveriera pronta ad esplodere, alla quale Zuma ha cercato di gettare acqua sul fuoco con una dichiarazione che, però, sembra più una sfida:

Sono pronto a collaborare con Mbeki, in quanto lo considero un amico, un compagno, un fratello.

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