Mondadori? No grazie. Ecco la campagna di Mascia

Avete presente, sì, quel qualcosa che in questi giorni agita le anime del mondo intellettuale italiano? Il dibattito nato dalla lettera di Vito Mancuso (nella foto) su Repubblica. Il teologo colto dalla questione etico-morale a fronte della legge ad aziendam di cui parla Massimo Giannini sullo stesso giornale e grazie alla quale la Mondadori viene “salvata” dal Fisco.

Eugenio Scalfari ha già dato la sua posizione. Ma sono in molti a non starci. A partire da Gianfranco Mascia, uno degli attivisti del Popolo Viola e coordinatore dei comitati BOBI BOicotta il BIscione.

Mascia ha lanciato in questi giorni sul suo blog una campagna di boicottaggio ai prodotti Mondadori Alla campagna si puà aderire a questo link. I tre punti sono “boicottare i libri e i prodotti Mondadori”, “convincere un autore a non pubblicare” e “diffondere la campagna”. Ecco l’idea di Mascia:

Lanciare una campagna di sensibilizzazione e di pressione sulla questione Mondadori, significa prendere in mano le nostre scelte quotidiane – come l’acquisto di un libro – e trasformarle in segnali politici forti: io non comprerò più libri di quella casa editrice e inviterò i miei autori preferiti – che scrivono per Mondadori – a cambiare editore. E’ da questi presupposti che nasce l’iniziativa “Mondadori? No grazie”, promossa dai comitati Boicotta il Biscione, che si sta diffondendo in rete

La domanda che viene posta è: perchè parlare della vicenda Mondadori ora e non prima? La “guerra di Segrate”, dice Mascia, è storia d’Italia. Con quella che è stata chiamata legge ad aziendam la Mondadori pagherà il 5% della somma dovuta (8,6 milioni rispetto ai 350 previsti considerando interessi e dintorni). Ed estinguerà il contenzioso.

E così  ciascun italiano (bambini compresi) si ritrova a pagare una tassa di ben 7 euro per coprire le tasse non versate dalla Arnoldo Mondadori Editore

Scegliere se pubblicare o no con la Mondadori doveva essere considerato sin dall’inizio una scelta politica, dice Mascia. Attraverso un form on line sarà possibile chiedere a Corrado Augias, Diego Cugia, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli, Vito Mancuso, Roberto Saviano, Vittorio Zucconi e a tutti gli altri di non pubblicare più con Mondadori. Che ne pensate? Retorica o legittima reazione della società civile?

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