Processo Mediatrade, chiesto il rinvio a giudizio per Berlusconi

Foto: AP/LaPresse

Si è svolta oggi a Milano l’udienza preliminare del processo Mediatrade, che vede il premier Berlusconi accusato di frode fiscale e appropriazione indebita: davanti al Gup, Maria Vicidomini, i pubblici ministeri Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del consiglio, e fatto richieste simili per gli altri 11 imputati, tra i quali Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri.
L’ accusa, in particolare, verterebbe su alcune irregolarità nella compravendita dei diritti tv del gruppo Mediaset: per De Pasquale, “Berlusconi agì da socio occulto di Frank Agrama, intermediario dei diritti tv con le major, anche quando era presidente del Consiglio”, e la frode fiscale contestata fino al 2009 “potrebbe essere ancora in corso”. L’accusa di appropriazione indebita si estenderebbe invece fino al 2006. E il pm De Pasquale denuncia: “C’ è stata un’attività di ostruzione sulle rogatorie, aspettiamo risposte ancora da Hong Kong, Usa e Irlanda”.
Il processo Mediatrade, una costola di Mediaset, stando a quanto riferito dal pm, sarebbe nato casualmente dalla segnalazione di un pm svizzero in relazione ai conti Ubs a Lugano, che fanno pensare anche a delle responsabilità del produttore Daniele Lorenzano e di Frank Agrama, già coinvolti nell’ inchiesta principale. De Pasquale ha inoltre criticato la legge Cirielli sulla prescrizione dei reati, che avrebbe ostacolato le indagini, impedendo l’ accorpamento tra il filone principale dell’ inchiesta, quello riguardante Mediaset, e quello su Mediatrade.

Il pm ha anche criticato il cosiddetto “new deal” del gruppo Mediaset, poichè, ha spiegato, “Cambiano i manager che si occupano dei diritti tv, ma non cambia nulla” riguardo ai fondi neri sulla compravendita di diritti tv. Secondo l’ accusa, sarebbero stati usati anche soldi di Publitalia per acquistare diritti in sovraprezzo e creare somme extrabilancio.
L’udienza è continuata nel pomeriggio con l’ intervento di Alessio Lanzi, legale di Fedele Confalonieri, che ne ha chiesto il proscioglimento perchè il fatto non sussiste. Per Lanzi, ” La norma non prevede si possa addebitare reato fiscale alla società controllante”, e ha aggiunto: “E’ la prima volta in Italia che si cerca di portare a giudizio un’accusa del genere”.
L’udienza è stata poi aggiornata al 2 maggio, quando parleranno gli altri difensori, mentre gli avvocati di Berlusconi parleranno il 30 maggio, lo stesso giorno in cui, poi, l’ udienza preliminare potrebbe chiudersi con la decisione del gup.
Il premier, che si era presentato in tribunale lunedì scorso, oggi non era presente, trovandosi in Tunisia.
I processi a carico di Berlusconi, comunque, riprenderanno già da mercoledì prossimo, 6 aprile, con la pima udienza per il “caso Ruby”, che lo vede imputato per concussione e prostituzione minorile. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, intervistato in merito, ha dichiarato: “E’ già stato deciso che sicuramente n0n ci andrà”, trattandosi di “un’udienza tecnica”.

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