Guerra in Libia? La Francia l’aveva premeditata

Foto: Ap/LaPresse

Da quanto si più leggere su “Canard enchainé”, la guerra in Libia, sarebbe stata premeditata, almeno da parte della Francia. Fin dall’inizio di questa nuova guerra, la Francia è stata la prima a voler mandare i propri aerei sulla Libia, ed è stata anche la prima ad aver iniziato i bombardamenti. La “Canard enchainé”, possiamo definirlo come il DagoSpia italiano, sempre informato e pronto a scuotere il “sistema”.

Già prima della risoluzione ONU 1973, la Francia aveva fornito alle popolazioni Libiche, mortai, mitragliatrici, batterie antiaeree, carri armati, qualche aereo, ma soprattutto aveva fornito degli istruttori militari il tutto camuffato come aiuto umanitario. Secondo quanto si legge su “Canard enchainé”, non è solo la Francia ad aver partecipato a questa premeditazione, si segnala la presenza anche dei servizi britannici e quelli egiziani del dopo-Mubarak.

L’interesse, come è ben ovvio, ricade tutto sui pozzi petroliferi e sugli approvvigionamenti di gas, che molte nazioni, compresa l’Italia, fanno dalla Libia. La contrapposizione che abbiamo notato all’inizio di questa guerra e che continuiamo a notare fra Francia e Italia è ovvia, la Total e l’Eni sono le principale aziende nazionali, una francese e l’altra italiana, che hanno il controllo della maggior parte degli idrocarburi che circolano per il paese.

Secondo Gennaro Maligieri, del PDL “Noi italiani realizziamo circa 244 mila barili all’anno, la francese Total appena 66 mila. Chi ha dunque più interesse a cambiare lo status quo in Libia?”. Il presidente Sarkozy, dietro a questo battaglia umanitaria, nasconde anche il suo secondo mandato, infatti, ergendosi come paladino della popolazioni arabe, sta cercando di guadagnare consenso da parte dei francesi, riuscirà nell’impresa?

3 commenti su “Guerra in Libia? La Francia l’aveva premeditata”

  1. In effetti questa guerra chiamata umanitaria è stata messa in atto da parte di Usa, Francia e Gb per impossessarsi delle risorse libiche (petrolio, gas e uranio), scalzando quindi l’Eni e le altre imprese italiane da una posizione commerciale dominante nel paese.
    Tutto questo avviene, oltre che con la collaborazione del nostro governo (che probabilmente non ha la forza per opporsi a questi paesi) oltre che dell’opposizione, con il generale consenso espresso da parte del mondo televisivo/giornalistico italiano. Ma possibile che questo paese non sia in grado di difendere i propri interessi e debba sempre soffrire di sudditanza atlantica? Dove sono ora tutte quelle autorità che il 17 marzo in tv abbiamo visto celebrare i 150 dell’unità e l’orgoglio di essere italiani?
    Ora stanno difenedendo una guerra che viene fatta contro i nostri interessi!!!

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