Forza nuova, Roma e Current. Sui muri della città (e non)

Roma e la sfida della libertà di espressione. E’ bello, perché è vero, l’intro di questo articolo de l’Unità. Quelli descritti sono davvero i muri della Capitale, quotidianamente teatri e campo di battaglia delle schermaglie tra partiti e associazioni di ogni estrazione politica. Il mezzo è ovviamente il manifesto, quasi sempre abusivo e soprattutto portatore di slogan vuoti, retorici, offensivi, a volte surreali al limite dell’ilarità. Le autorità da anni non fanno nulla – se fanno, fanno poco: la città è irresolubilmente tappezzata di manifesti di ogni sorta, come se si trovasse sospesa in una campagna elettorale eterna.

L’articolo è scritto per segnalare quello che da giorni tutti i romani vedono semplicemente camminando. Si tratta del manifesto nell’immagine, che Forza Nuova ha affisso per la città per segnalare la manifestazione del 21 febbraio scorso: “Stupri e violenze su donne e anziani. Il Governo fallisce sull’immigrazione”. Manifestazione che viene spiegata così sul sito: per contrastare la piaga che sta colpendo gli Italiani ledendone la dignità e l’ onore:le violenze contro le donne perpetrate da stranieri e rom. Se però la manifestazione è denuncia di stupri e violenze, cavalcare il binomio immigrazione – nei termini qui proposti – ha la sua criticabilità. Fate una manifestazione contro l’immigrazione, e dite perchè. Non il contrario.

Sono di oggi – lo si riporta per dovere di cronaca – i dati del Viminale, per il quali gli autori delle violenze sessuali sono italiani in più di sei casi su dieci. E nessuno vuole o può negare il problema della gestione di flussi migratori e tasso di criminalità. In più, la polemica è scoppiata sugli stessi manifesti affissi da Forza Nuova. Dal blog Androkos: la foto ritrae le gambe di una donna, distesa su delle foglie secche, mezze coperte da una gonna bianca macchiata di sangue. Un’immagine cruda e crudele, che mi costringe a girare lo sguardo altrove, a guardare la strada e a evitare i muri per la paura di guardarlo, e che non può far che altro male a una persona che ha subìto una violenza. Sul post potete seguire anche il botta e risposta con Forza nuova Roma che difende il suo operato.

Una polemica che scoppia nei giorni in cui, invece, i muri di Roma non hanno ospitato altri manifesti. Quelli della campagna di lancio della nuova stagione di Current viene censurata, per le immagini che potete vedere qui, dall’Atac e da Roma – mentre a Milano sarà on air da domani. C’è chi fa notare che Roma non è Milano, ma “la culla della cristianità”. Roma, però, è anche la Capitale di uno Stato Laico. C’è chi dice che, “come cattolico”, si sarebbe sentito “molto insultato” da questa pubblicità. Perché? La domanda rimane aperta.

A voi un’opinione sulla polemica, se vi va. Non sulla contraposizione delle posizioni – peraltro non collegate. Ma per uno spunto sulla never ending story: tra libertà di espressione e libertà di sensibilità.

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