Il coraggio di Salvini ma Napoli non lo accoglie

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Il nuovo corso della Lega Nord è iniziato qualche mese fa con Matteo Salvini e non si può dire che al nuovo segretario non manchi il coraggio. Dopo gli scandali degli affari Belsito, il tesoriere del partito, Bossi senior e Bossi junior, il “trota” al centro di diversi scandali, la Lega torna con l’attacco agli immigrati e agli sbarchi a Lampedusa.

Un ritorno alle origini, ma stavolta non ci sono frasi forti contro i meridionali. La Lega cerca anzi l’appoggio della gente del sud contro gli stranieri visti pure come portatori di malattie. Certo, siamo in campagna elettorale e ognuno usa armi esagerate per cercare consenso. La Lega ha deciso di cavalcare la battaglia dello stop all’immigrazione, facendo spesso leva sulla strategia della paura che è stata accusata di essere razzista e di vecchio stampo. In questo senso si possono leggere le affermazioni sugli immigrati che portano le malattie, qualcosa che hanno vissuto anche gli italiani immigrati all’inizio del novecento negli Stati Uniti per non dire delle affermazioni naziste verso gli ebrei. Il coraggio della nuova-vecchia Lega Nord ha portato il segretario Salvini a pensare di potere partecipare a una manifestazione a Napoli. Il risultato è stato che la manifestazione è stata annullata e che Salvini ha dovuto lasciare il posto. I napoletani hanno accolto il leader della Lega al suo arrivo in Piazza Carlo III con striscioni, bandiere del Regno delle due Sicilie, urla e proteste. I napoletani hanno probabilmente ancora in mente i cori da stadio che qualche anno fa Salvini cantava insieme ai tifosi del Verona. Cori da stadio appunto, razzisti, banali e basati su stereotipi. Lui si scusa per quei cori, ma è tardi e i napoletani non dimenticano.