Afghanistan, Farnesina confema: italiano morto è Antonio Colazzo

soldati AfghanistanLa Farnesina ha confermato che l’italiano “rimasto vittima questa mattina nell’attacco terroristico a Kabul è Pietro Antonio Colazzo, Consigliere Diplomatico della nostra Ambasciata nella capitale afgana”. Colazzo era originario di Galatina, un comune nel salentino, in cui non viveva più da alcuni anni. Nella sua città natale, invece, vive ancora la sorella, a cui questa mattina sarebbe stata comunicata la notizia della morte del fratello.

Berlusconi: “Sinistra vuole invasione stranieri per cambiare il voto”

berlusconi silvioContinua lo scontro a distanza fra il premier, Silvio Berlusconi, e l’opposizione. Il presidente del Consiglio, alla presentazione dei “promotori di libertà” a Roma, ha attaccato la sinistra per il suo atteggiamento favorevole nei confronti degli stranieri nel nostro paese. “La sinistra vuole spalancare le porte ai cittadini stranieri, vuole un’invasione di stranieri perchè pensa che si possa cambiare il peso del voto che ha visto la vittoria dell’Italia moderata“.

Interpellato a Bruxelles il presidente della Camera, Gianfranco Fini, commenta così le dichirazioni di Berlusconi: “La mia opinione non coincide al 100% con quella del presidente del Consiglio e questo è notorio“.

Regionali, Sky Tg 24: 32% cambia voto dopo scandalo corruzione

Sky tg 24I recenti casi di corruzione in Italia potrebbero modificare l’andamento del voto alle elezioni Regionali. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da Sky Tg 24. Secondo la tv satellitare, infatti, il 32% dei partecipanti sarebbe orientato a modificare il proprio voto. Il restante 68%, invece, non è stato minimamente sfiorato dalle polemiche di questi giorni da quella che i media hanno già ribattezzato “Tangentopoli 2”.

Berlusconi: “Antropologicamente diversi da sinistra”

berlusconi silvioLa sinistra intende ritornare all’Ici. Noi l’abbiamo abolita e non vogliamo che torni in auge”. L’ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso delle presentazione delle candidate donne del Pdl alle prossime elezioni Regionali. Il premier ha delineato le differenze fra il centrodestra e il centrosinistra:

Con la sinistra abbiamo un modo diverso di vedere il rapporto tra Stato e cittadini. Noi garantiamo cose che la sinistra dice di fare ma poi non realizza. La sinistra vuole raddoppiare la tassazione sui bot e accenna all’imposta patrimoniale come unico mezzo per ridurre l’indebitamento del Paese.

Sono arrivato alla conclusione che siamo antropologicamente diversi da questa sinistra. Ancora una volta abbiamo fatto una scelta di campo per una politica del fare di fronte ad una sinistra delle parole, che punta solo alla denigrazione del nostro lavoro.

Processo breve, c’è l’approvazione del Senato

senatoIl Senato approva il ddl sul processo breve con 163 sì, 130 no e 2 astenuti. Pdl e Lega Nord hanno votato a favore, Pd, Idv e Udc contro. Il senatore del Pdl, Enrico Musso e il senatore del Pd, Alberto Maritati, in dissenso con il proprio gruppo di appartenenza non hanno votato, volendo “marcare anche fisicamente la distanza da questo ddl“.

Il provvedimento, che ora passa alla Camera, è stato approvato in prima lettura fra i reclami dell’opposizione, che ha puntato il dito contro l’eccessiva ristrezza della discussione in Aula. La maggioranza, invece, ha accolto con favore il passaggio del testo, il cui approdo a Palazzo Madama è di martedì scorso. Il dibattito, quindi, è durato una settimana.

“No-Craxi-Day”, Di Pietro: “Era un delinquente latitante”. Capezzone: “Era un gigante, Di Pietro gnomo”

Craxi“Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. Spero di avere il modo di contraccambiarti”. È l’inizio di una lettera che Silvio Berlusconi scrisse a Craxi all’indomani del decreto salva-Berlusconi, distribuita dai partecipanti del sit-in indetto per il “No Craxi Day” davanti a Palazzo Madama, mentre nella biblioteca del Senato si stava commemorando il decennale della morte di Bettino Craxi. Tra i manifestanti, rinominati il “popolo in viola” per il colore dei vestiti indossati per l’occasione, sono spiccate le bandiere dell’Italia dei Valori e di alcuni movimenti comunisti. I protestanti hanno anche distribuito un volantino con una doppia faccia;  metà Berlusconi e metà Craxi, con la scritta “Berluscraxi” e hanno urlato: “Siamo contro la riabilitazione della figura di una persona morta in latitanza, così come non vogliamo che assieme alla sua figura politica venga riabilitata anche quella di Berlusconi”.

Riguardo l’ipotesi di intitolare una strada a Craxi, il popolo viola commenta: “Ci sono tanti altri personaggi cui si potrebbe intitolare”. Ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera alla vedova Craxi. Interrogato sull’argomento il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha detto: “In questo momento non si sta dando una lettura più serena di quegli anni, ma più falsa e più distorta“. “Per questo – ha continuato Di Pietro – questa mattina siamo andati a portare dei fiori sulla tomba del padre di Sonia Alfano, ucciso per far arrestare i delinquenti mentre qui osanniamo un delinquente latitante“. L’ex magistrato ha risposto così a chi gli chiedeva se nei confronti di Craxi ci sia stato un atteggiamento senza eguali: “Certo, nel senso che ci fu un atteggiamento senza eguali da parte del crimine che ha commesso e che ha lasciato commettere, e che nella prima Repubblica molte persone commettevano. La colpa non è dei magistrati che hanno fatto il loro dovere, ma di coloro che senza eguali hanno commesso dei crimini senza fine“.

 A rispondere a Di Pietro ci ha pensato il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: “Se non parlassimo di Di Pietro e dei suoi militi, ma di altri, potremmo definire empi i loro insulti e il loro odio contro un leader scomparso e contro una persona che non c’è più. Ma non è il caso di scomodare l’empietà per Di Pietro. È sufficiente dire che Craxi fu un gigante, e così sarà ricordato, mentre Di Pietro è e resta uno gnomo“.

Il ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, in una nota ha smorzato i toni: “Le parole di Di Pietro e le monetine davanti all’Hotel Raphael contro un uomo morto sono la negazione della carità cristiana” .

Riabilitazione Craxi, De Mita: “Era parte di un sistema”

CraxiBettino Craxi. Uomo politico molto discusso della Prima Repubblica. Uomo molto discusso anche nella Seconda, perché a dieci anni dalla morte la vicenda umana e politica dell’ex presidente del Consiglio socialista è ancora al centro del dibattito. Ciriaco De Mita, in un’intervista al Corriere della Sera, si dice favorevole alla proposta di intitolare una strada a Craxi, con cui ha avuto “momenti conflittuali” e definisce “una brava persona”:

È sbagliato leggere l’esperienza dell’uomo politico Craxi come quella di un criminale latitante. Deve essere riconosciuto come un protagonista della nostra storia politica. Non è stato una comparsa, aveva in testa un progetto. La lettura giustizialista è sbagliata. Se uno sottrae risorse è reato, invece il sistema, se è sistema, non si condanna.

2009, un anno in Politica Live – Dodicesimo tempo

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Dodicesima e ultima puntata di questo viaggio attraverso il 2009, appena chiuso e già storia. Dicembre è il mese della ferita, l’attacco, il viso insanguinato, la violenza su Silvio Berlusconi. Un’aggressione, il 13 dicembre, per la quale è naturalmente partita anche l’ipotesi della bufala. Il premier Silvio Berlusconi viene colpito al viso da un uomo, subito dopo il suo comizio in piazza Duomo, a Milano.

L’aggressore si chiama Massimo Tartaglia, ha problemi psichiatrici, e gli ha tirato una statuetta del Duomo in volto. L’aggressore è stato perdonato, nei giorni successivi, dal Cavaliere.

Il gesto di Tartaglia ha dato il via al valzer delle polemiche, alle accuse reciproche su chi potesse creare quel clima di odio che aveva portato a tanto. Clima d’odio cui si è risposto col neonato partito dell’amore. Partito che preoccupa alcuni. Certo è che il volto sangunante di Silvio Berlusconi ha portato, nella storia di questo paese, la consapevolezza di una banalità. I politici hanno un corpo, una fisicità che tutto lo Stato, simpatizzante o meno, ha sentito in quel momento e in quel sangue sul viso.

2009, un anno in Politica Live – Undicesimo tempo

Brenda transessuale Marrazzo 1

Il 20 novembre 2009 muore misteriosamente un personaggio diventato, in pochi giorni, famoso: Brenda, una delle trans coinvolte nel caso Marrazzo. Muore soffocata in un incendio nel suo appartamento a Roma. Morto anche – ma se ne parla meno – Rino Cafasso, per una dose letale di eroina purissima. Era un altro personaggio implicato in questa storia, con una vita tra cocaina e transessuali.

“Mi chiamo Wendell Mendes Paes, sono nato a Belem Para il 28 novembre 1977. Vivo in Italia da cinque anni, sono un clandestino. Il mio nome d’arte è Brenda, o meglio Blenda”.

2009, un anno in Politica Live – Decimo tempo

barack obama

Ottobre, il mese del Nobel. E’ Barack Obama il premio Nobel per la pace 2009. Un Nobel assegnato all’unanimità, dicono dalla Commissione di Oslo. Un Nobel sulla fiducia, viene da dire a tutti (premiato compreso, con ogni probabilità).

Raramente qualcuno ha dato come lui speranza per un futuro migliore

Hope, diceva Obama in campagna elettorale. E il mondo ci ha creduto. Qui le motivazioni del premio al presidente degli Stati Uniti. Nobel per la pace, per un uomo e un paese che – inutile usare eufemismi – è in guerra. Nessuno, in fondo, è d’accordo con questo Nobel. Anche Obama dice di non meritarlo (salvo poi, naturalmente, andare a ritirarlo).

2009, un anno in Politica Live – Nono tempo

mike_bongiorno

Settembre 2009: inizia un autunno caldo, con al centro, tra l’altro, le critiche al presidente della Camera, Gianfranco Fini, da parte del senatur Umberto Bossi. Parole sue: “Vuol dare il voto agli immigrati? Gianfranco è matto”. Il 15 settembre il presidente della Camera querela Feltri: dopo il caso Boffo, Vittorio Feltri calca nuovamente le scene. La querela viene in seguito all’editoriale: Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento. Ultima chiamata per Fini: O Cambia rotta o lascia il Pdl.

L’8 un grande lutto colpisce l’Italia: muore Mike Bongiorno. Un addio sofferto, per l’Italia. Voleva diventare Senatore a vita e Silvio Berlusconi si era attivato per realizzare questo suo sogno. Un infarto lo coglie a 85 anni nella sua casa a Montecarlo. E’ lui l’uomo dell’indimenticabile Allegria. Con Fiorello aveva conosciuto una seconda giovinezza televisiva. Stava per sbarcare sulla tv digitale, su Sky, dopo aver “fatto nascere” l’analogica sin dal 1954. Ha condotto 11 Sanremo. E tutti gli italiani, con più o meno simpatia, gli dicono addio a settembre.

2009, un anno in Politica Live – Ottavo tempo

2009 agosto superenalotto

E’ agosto, e la nazione sonnecchia sotto l’ombrellone, oppure altrove, lontana per poco dai problemi della vita quotidiana e dallo stress. Dall’ansia di ogni giorno ma soprattutto da una crisi che sta schiacciando i paesi “avanzati”.

E’ agosto, insomma, l’agosto del 2009. In Italia arrivano dalla Svizzera, dalla Germania. Vengono qui, attraversano il confine per cercare la fortuna: per giocare al Superenalotto nostrano. Per diventare ricchi. Un vero e proprio sogno di una notte di mezza estate, con un montepremi che sale sempre più vertiginosamente e che fa giocare tutti, ma proprio tutti. Anche chi non ci ha mai creduto, anche chi non lo fa affatto per abitudine ed è anzi, in condizioni normali, scettico o moralmente contrario, ha giocato in questo periodo almeno una puntata minima al Superenalotto.

2009, un anno in Politica Live – Settimo tempo

2009 luglio neda_soltan iran

La parola d’ordine è social network. Ma anche blog, riprese con i telefonini. Quindi YouTube, Twitter, Facebook. E’ così che al mondo tranquillo, al mondo chiuso nella sua paventata serenità e in pace presunta, si affaccia l’Iran. Informazione in tempo reale, ma soprattutto informazione: perché passare attraverso il vaglio della censura è difficile, pericoloso, vitale per i riformisti iraniani.

E’ Neda Soltan, il suo volto sanguinante, gli ultimi istanti della sua storia, la sua morte. Per il Times è il personaggio dell’anno. Lei non lo saprà mai. E’ morta, morta con gli occhi aperti sulla vita.

2009, un anno in Politica Live – Sesto tempo

2009 giugno Jackson

Giugno 2009 è il mese in cui il mondo si ferma, bloccato e sospeso per la morte del re del pop, Michael Jackson. Tanti già lo amavano, tanti hanno cominciato ad amarlo solo dopo la sua morte. Il decesso ha fatto improvvisamente (come sempre accade), a torto o a ragione, dimenticare il controverso passato del cantante, tacciato di pedofilia e certo dalle vicende non sempre nitide.

Passato ma anche presente. Jackson non ha smesso di far palare di sè, ma ha portato con sè, nella sua bara d’oro, polemiche sull‘eredità, sulla custodia dei figli, major alla riscossa sui diritti, debiti. Qui si tirano le somme della sua vita e, soprattutto, della sua morte.