Tra USA e Pakistan scende il silenzio

Per risalire all’inizio della tanto agognata contesa che vede protagonisti gli Stati Uniti d’America guidati da George Bush e il Pakistan, oggi guidato dal generale Kayani, bisogna risalire inesorabilmente ad una data che tutti noi ricordiamo nel cuore, perchè per la prima volta ci ha sconvolto e ci ha impauriti su ciò che potremmo definire “La nuova Guerra Santa”. Quell’ 11 settembre 2001, di cui ricordiamo oggi l’anniversario, ha rivelato scenari che mai ci saremmo aspettati e che, ancora oggi, rimangono aperti seppur solo sussurrati dai media.

Clusters Bombs, svolta a Dublino?

Stati Uniti, Cina e Russia sono, naturalmente, contrari. Non pervenuti nemmeno Israele e Pakistan. Ma. Clustere bombs finalmente al bando?.

Il Pakistan oscura YouTube

YouTube
YouTube, domenica, per due ore è crollato completamente. Giù. Del tutto. Bizzarro, non capita mai. Niente UGC, UGA, P2P etcetera etcetera. Non c’era nulla, non c’era YouTube, il popolarissimo sito per la condivisione di materiale video shared. Più niente broadcast yourself. Il bello è che You Tube non c’era più praticamente in nessun angolo del globo.
Attacco informatico in grande stile? Yahoo in vendetta trasversale su Google? Naturalmente no. Nessun hacker e nessun competitor adirato.
Il black out è stato generato dall’azione e dall’intervento di un governo di Stato di questo mondo. Le autorità pachistane avevano deciso di bloccare l’accesso al portale nel Paese. Nel tentativo di, hanno erroneamente mandando in tilt la pagina web a livello globale.

Pakistan: Ricominciamo!

C’è un tempo per piangere. Uno per ridere. Uno per sorridere. Uno per perdonare. E naturalmente uno per ricominiciare. Un periodo dove bisogna avere il coraggio di chiudere gli occhi sul passato per quanto questo possa essere triste. E avere il coraggio di continuare.

La morte di un leader, anzi di una leader, quale fu Benazir Bhutto, è un duro colpo da mandare giù, ma come anche lei avrebbe voluto è giunto il tempo di ripartire per donare al proprio paese, il Pakistan, quella democrazia che tanto lei desiderava. E che molti in Pakistan ancora desiderano.

Per loro, per lei, per tutti. Insomma per il Partito Popolare del Pakistan è giunta l’ora di rimboccarsi le maniche dopo 40 giorni di lutto, giustissimo sia chiaro, e ripartire nel viaggio che porterà il PPP verso le elezioni del 18 febbraio.

Musharraf: sull’assassinio di Benazir Bhutto, no alla supervisione dell’Onu

Scotland Yard game
Marcia indietro. No all’inchiesta internazionale. Dopo aver mostrato cooperazione e voglia teorica di scoprire la verità, dopo che la Francia si è offerta di dare una mano nelle indagini, sopo che addirittura Scotland Yard era stato assoldato per il nobile fine, il Presidente Pakistano Pervez Musharraf corregge, decisamente, il tiro. In tutt’altra direzione.
Raggiunto dal quotidiano francese Le Figaro, in un’intervista esclusiva, Musharraf ha definito assolutamente impossibile qualsiasi ipotesi di un’inchiesta internazionale indipendente sull’omicidio di Benazir Bhutto.
Il vedovo della donna, Asif Ali Zardari, e ill figlio, Bilawal, successo all’ex premier nella leadership del Partito del Popolo Pakistano, avevano, infatti, chiesto che alle Nazioni Unite venisse affidata un’indagine indipendente. Benazir Bhutto è stata assassinata il 27 dicembre scorso, al termine di un comizio. Il Ppp costituisce la principale forza di opposizione nel paese.

E Musharraf disse: la Bhutto è responsabile della sua morte

Elezioni rinviate in Pakistan

Continua la ricerca della verità nella dinamica dell’attentato che ha portato alla morte dell’ex Premier pakistano, e leader dell’opposizione, Benazir Bhutto. Tra Scotland Yard e affermazioni ufficiali. Il Presidente pachistano, Pervez Musharraf, è stato intervistato dalla televisione Usa Cbs. L’intervista verrà mandata in onda domani, ma il suo contenuto è già pubblico a grandi linee.

Il Presidente ricostruisce l’attentato, ammettendo – a differenza di quanto fatto subito dopo l’assassinio – che probabilmente è stato un uomo armato di pistola a uccidere la leader del Partito del Popolo Pakistano, dopo un comizio, il 27 dicembre scorso a Rawalpindi. E ha poi anche considerato che è stata la stessa Benazir Bhutto ad esporsi per sua volontà a un rischio eccessivo.

Omicidio Bhutto: Scotland Yard sulle tracce dell’assassino

E’passata ormai una settimana dall’omicidio a Benazir Bhutto, avvenuto il 27 dicembre scorso, a Rawalpindi. Molti sono i fatti che si sono susseguiti, sia politici, come la salita a leader del PPP del figlio di Benazir, Bilawal, sia di costume, con lo stesso figlio definito dai media un politico “very cool”.

Ma non è questo che il Pakistan sta cercando di scoprire. E lo si evince dalle parole del presidente del paese, Pervez Musharraf che con un sintetico

Non sono del tutto soddisfatto

Pakistan, lento ritorno alla normalità?

Pervez Musharraf

La situazione sembra più tranquilla, in Pakistan. Dopo l’annuncio della decisione ufficiale e finale di rimandare le elezioni, previste per l’8 gennaio, al 18 febbraio prossimo, la crisi politica sembra lentamente stabilizzarsi. I principali partiti si stanno preparando alla data delle votazioni, e l’opposizione, dopo l’assassinio di Benazir Bhutto e sulla scia della tragedia del 27 dicembre a Rawalpindi, sembra destinata ad ottenere ampi consensi.

Pakistan, elezioni rinviate e Musharraf in odor di santità

Musharraf tv

Alla fine, le elezioni sono state rinviate davvero. “Motivi tecnici”, spiegano le fonti ufficiali. E la Commissione Elettorale Pakistana rimanda il momento della verità al prossimo 18 febbraio. Il Partito del Popolo Pakistano, fu di Benazir Bhutto e ora del marito e del figlio, avrebbe, lo si è detto, evitato il rinvio delle legislative. O, se proprio, una data un po’ più vicina. “Dopo quanto accaduto, andare al voto è complicato. Il Paese è nel caos, alcuni seggi sono stati incendiati, le schede sono sparite, dobbiamo rimettere tutto in piedi. La prima data utile è quella“, ha spiegato Qazi Muhammad Farooq, responsabile della commissione.

Elezioni rinviate in Pakistan

Bhutto

E’ quasi ufficiale: il Governo del Pakistan ha deciso di rimandare di “almeno quattro settimane” le elezioni previste per l’8 gennaio. Una decisione presa in conseguenza dell’omicidio della leader dell’opposizione, Benazir Bhutto, a Rawalpindi giovedì scorso, e dagli scontri scoppiati su tutto il territorio. Ma l’opposizione, ora passata sotto la guida di Bilawal, 19enne figlio della Bhutto, non è d’accordo con il rinvio. “Non vogliamo alcun rinvio“, ha dichiarato il portavoce del Partito, Farzana Raja, perchè, spiega, sarebbe solo vantaggioso per le forze di governo.

Bilawal, il successore di Benazir Bhutto

Zardari

 

 

Ha solo 19 anni, Bilawal Zardari. Ha pianto dietro al feretro di sua madre. Travolto dagli eventi. Ne ha letto le volontà. E ora, il figlio di Benazir Bhutto è stato nominato Presidente del Partito del Popolo del Pakistan dai dirigenti del Partito stesso. Suo padre, Asif Ali Zerdari, vedovo della leader dell’opposizione assassinata giovedì scorso a Rawalpindi, sarà co-presidente.

Pakistan, sospesa la campagna elettorale

Bhutto e marito

Il destino delle elezioni in Pakistan si decide in queste ore. Il Presidente Musharraf ha ufficialmente sospeso la campagna elettorale. Il Partito del Popolo Pakistano deve scegliere ora chi succederà a Benazir Bhutto. E le elezioni, previste per il prossimo 8 gennaio, verranno probabilmente slittate a marzo.

Pakistan, Musharraf duro contro la rivolta

 Pakistan

Pugno di ferro: queste le parole d’ordine del Presidente Perez Musharraf per stroncare la rivolta che in queste ore sta incendiando il Pakistan. Manifestazioni a Lahore e nelle principali città. Il bilancio dei disordini è di 38 morti. A Karachi, uomini mascherati hanno teso un agguato a un giovane sostenitore della leader assassinata, uccidendolo, e ferendone un altro. Le elezioni previste per l’8 gennaio sono sempre più incerte, e nelle prossime ore il partito di Benazir Bhutto deciderà se boicottarle o meno. I misteri irrisolti dell’assassinio dell’ex premier e della sua dinamica sono, intanto, ancora tanti.

E Al Quaeda smentisce di aver ucciso Benazir

 Bhutto

Al Quaeda smentisce di aver ucciso, giovedì scorso, Benazir Bhutto. Il leader taleban Baitullah Mehsud, luogotenente dell’organizzazione terroristica in Pakistan, nega fermamente ogni coinvolgimento nell’assassinio della ex premier. L’uomo è ritenuto dal governo pakistano l’artefice dell’attentato che ha ucciso la leader a Rawalpindi.