Alfano – Maroni: “Se cade il Governo, si vota”. Lotta alla criminalità organizzata: cifre ufficiali

Nonostante le parole del Presidente della Repubblica auspicassero la rinuncia al voto, sono due Ministri dell’attuale maggioranza di Governo a mostrare differenti vedute. Angelino Alfano, titolare della Giustizia, e Roberto Maroni, Ministro dell’Interno, hanno prontamente replicato a Giorgio Napolitano utilizzando la prevista riunione del comitato di Sicurezza che si è tenuta a Palermo nel giorno di Ferragosto.

In una conferenza stampa congiunta, al termine della stessa, i due referenti dell’Esecutivo hanno ribadito di non essere “disponibili a giochi di palazzo, a ribaltoni, che tolgano al popolo sovrano il diritti di scegliere da chi vuole essere governato. Se la maggioranza viene meno non c’è altro rimedio che le elezioni, che si possono fare in qualunque momento dell’anno“.

Il messaggio è chiaro: dovesse cadere l’attuale compagine di Governo, l’unica strada percorribile è quella delle elezioni anticipate. ALFANO: “Qualsiasi ipotesi secondo cui chi ha vinto le elezione fa l’opposizione e chi le ha perse fa il governo viola l’articolo uno della Costituzione, ovvero che la sovranità appartiene al popolo. Non appena riprenderanno i lavori (il Parlamento torna a essere attivo a settembre, ndr), sottoporremo alla maggioranza alcuni punti programmatici (giustizia, federalismo, fisco e sud, ndr), in base ai quali si verificherà se esiste o meno una maggioranza in grado di governare“.

Giuseppe Falsone, Agrigento-Marsiglia-Ventimiglia: pronto un 41bis per il ragioniere fedele a Bernardo Provenzano

Altra riga da tracciare sul nome di uno dei latitanti inserito nell’ elenco del ministero dell’Interno dei 30 ricercati più pericolosi.

Undici anni di latitanza, roba da un terzo di pensione assicurata. Dallo scorso 25 giugno, giorno in cui venne arrestato a Marsiglia, al secondo mercoledì di agosto. Guarda caso, l’11 del mese. Giorno in cui Giuseppe Falsone, capo della mafia agrigentina, viene trasferito da Aix en Provence al carcere di Ventimiglia: una giornata pasata a negare ogni coinvolgimento, addirittura la stessa identità, poi nella notte le prime ammissioni.

Il video dell’arresto compiuto dai gendarmi francesi:

Anche i boss si evolvono. Giuseppe Falsone, sotto le mentite spoglie di tal Giuseppe Sanfilippo Frittola da Catania, continuava a condurre una vita agiata in quel di Marsiglia e allo stesso tempo comandava i suoi uomini impugnando – macchè pistole e bombe a mano – Skype e i telefonini.Al momento dell’arresto Falsone era un capo in piena attività“, ha affermato il sostituto procuratore della Dda di Palermo Fernando Asaro.

Uno che ragiona, uno che fa di conti (mica solo per definirne la resa, macchè: amministrava in maniera oggettiva come se fosse lì. In Sicilia, ad Agrigento, dentro casa sua): mica per altro, il fedelissimo di Bernardo Provenzano lo chiamavano “il ragioniere”. Sarà un altro caso che lo stesso Provenzano venne arrestato pure lui l’11? (dell’aprile 2006, nel covo di Montagna dei Cavalli furono rinvenute lettere che, per stile e contenuto, sono state chiaramente attribuite a Falsone).

Camorra, Vittorio Pirozzi arrestato a Bruxelles: tra i 100 latitanti più pericolosi

Arrestato a Bruxelles il camorrista Vittorio Pirozzi, tra i 100 latitanti più pericolosi. L’elogio e il ringraziamento del Ministro della Giustizia, Angelino Alfano dichiara: “Nuovo successo dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata”. Camorra, mafia, ‘ndrangheta: chi sono i ricercati.

Badalamenti Vito, nato a Cinisi il 29/04/2007: è ricercato dal 1995, per associazione di tipo mafioso e altro.

Condello Domenico, nato a Archi (RC) il 4/11/1956: è ricercato dal 1993, per omicidio, associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, rapina, armi e altro; deve espiare la pena dell’ ergastolo; il 20/02/1993 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.

Matrone Francesco, nato a Scafati (SA) il 15/07/1947: è ricercato dal 2007 per omicidio e altro.

Non tre nomi a caso, nonostante la comunanza possibile con tanti altri che potrebbero dover subire, per pura coincidenza, l’onta di portarne identico nome e cognome. Non tre nomi a caso: bensì tre esponenti della malavita organizzata che hanno in comune la condizione di latitanza e che differiscono per l’oragnizzazione di riferimento. Sono nella lista dei 30 ricercato più pericolosi: il Badalamenti al soldo di Cosa Nostra; il Condello arruolato nella ‘Ndrangheta; il Matrone esponente della Camorra.
Nel novero dei superlatitanti, ne va oggi depennato un altro.

Dopo il disegno di legge con piano straordinario di contrasto alle mafie e la delega al Governo in materia di normativa antimafia approvato al Senato lo scorso 3 agosto, l’Italia porta a casa un nuovo successo nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata: nella serata di ieri infatti, in pieno centro storico a Bruxelles (passeggiava per le strade del Belgio) gli agenti della Sezione catturandi della Questura di Napoli e dell’Interpol, hanno arrestato il latitante Vittorio Pirozzi, di 58 anni, trafficante internazionale di droga, inserito nell’elenco del ministero dell’Interno tra i 100 ricercati italiani più pericolosi. Deve scontare una pena definitiva di 15 anni di carcere.

Giorno Memoria: scritte antisemite e razziste a Roma

AuschwitzGiorno della Memoria. Tutto il mondo politico ha ricordato la barbarie nazista durante la Seconda Guerra mondiale. In questo clima di consenso attorno alle atrocità della Shoah ci sono state, però, due note stonate. La prima a Roma. Nella Capitale, infatti, sono apparse delle scritte antisemite e razziste sui muri di via Cavour e dintorni.

Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, ha così commentato l’accaduto: “Una grande debolezza da parte di questi ragazzotti…”. “Debolezza perché – ha sottolineato Pacifici –  il paese è cambiato, come testimonia la grande mobilitazione in Italia per il Giorno della memoria e che vede il nostro paese all’avanguardia”.

Feltri a Rossi: “Cambi mestiere lui”

vittorio-feltriContinuano le polemiche nel mondo politico e nel mondo del giornalismo. Si sono spenti quasi subito i buoni propositi di una comunicazione più equilibrata dopo l’aggressione subita da Silvio Berlusconi a piazza del Duomo. Oggi è andata in scena un’altra diatriba piuttosto accesa fra Vittorio Feltri e Filippo Rossi. “Faccio il giornalista da oltre 45 anni e me la sono sempre cavata senza i consigli di Rossi e penso di poterne fare a meno ancora”, è la risposta all’ANSA del direttore de Il Giornale Vittorio Feltri a Filippo Rossi, il quale su Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo, ha scritto che Feltri è l’uomo giusto per capeggiare una destra “xenofoba, populista, stracciona, sempre incazzata, con la bava alla bocca”. “Visti i risultati – aggiunge Feltri – forse converrebbe a lui e non a me cambiare mestiere. Ce ne sono tanti che non richiedono di scrivere articoli”.

In Italia è allarme terrorismo

Italia

Allarme terrorismo in Italia. Nell’anno appena iniziato, si fa sempre più serio il rischio di attacchi nel nostro paese. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parla di “segnali preoccupanti“. Secondo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, non bisogna scivolare nella psicosi, anche se è un pericolo con il quale “dobbiamo abituare a convivere“.  Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno, ha toccato il tema, definendolo una “minaccia inquietante“. Maroni ha detto:

Ci sono segnali molto seri di una ripresa dell’attività terroristica in tutto il mondo e ci sono segnali preoccupanti anche in Italia. Per questo abbiamo innalzato i livelli di sicurezza, abbiamo intensificato le attività di indagine ed abbiamo predisposto tutti i mezzi e gli strumenti per prevenire o impedire situazioni di questo tipo.

La Cassazione oscura i siti che violano il diritto d’autore

InternetLa Corte di Cassazione ha stabilito che i giudici si possono imporre agli Internet provider di oscurare i siti che infrangono le leggi sul diritto d’autore. Il coordinatore del Centro Studi per la protezione dei diritti degli autori e della libertà di informazione, Tullio Camiglieri, commenta così la sentenza depositata il 24 dicembre scorso:

Anche la nostra magistratura, con una sentenza che farà giurisprudenza, si allinea a quella di altri Paesi Europei nel perseguire i siti che favoriscono la pirateria on line. La sentenza, depositata la Vigilia di Natale, è un altro passo del nostro paese verso la legalità. Da oggi i magistrati potranno imporre agli Internet Provider italiani di impedire l’accesso a tutti quei siti, italiani o stranieri, che violano le leggi sulla proprietà intellettuale e il diritto di autore. Oltre ai siti di gioco on line e pedopornografici, già resi inaccessibili, una nuova lunga lista di siti sta per essere oscurata.

Confidiamo che sia finalmente iniziata una stagione nuova di tutela della nostra industria culturale, dal cinema ai giornali, dalla televisione alla musica e ai libri. È in gioco il futuro di un milione di lavoratori e la stessa libertà di informazione. Senza i ricavi, infatti, non ci saranno più investimenti e non avrà più senso destinare risorse economiche alla realizzazione di un film, di un documentario, di un nuovo giornale o di una produzione musicale.

Strage di Natale, Napolitano: “Non dimenticare”

Giorgio-Napolitano“La strage di Natale”, così è ricordato il tragico evento del Treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984. In occasione del 25esimo anniversario dell’attentato, il presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano ha scritto una lettera al Presidente dell’”Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage sul Treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984”:

Il mio commosso pensiero va alle vittime innocenti e al dolore dei loro familiari. L’iniziativa di rievocazione dei significativi momenti del tragico viaggio rende ancor più intenso il ricordo di un attentato che colpì profondamente il Paese, creando angoscia e sgomento.

Aggressione Berlusconi: pro e contro su Facebook

berlusconi_silvioBerlusconi contro Tartaglia. 381.629 contro 48.000, sono i fan di Berlusconi e di Tartaglia su Facebook. Slogan contro il capo del governo impazzano sul social network. “Sposami ti prego”, “O mia bela madunina, che te tiro de luntan”, “amico che hai aggredito il duce sei nel cuore di ogni italiano!”, “Santo subito”, “Io sto dalla parte di Tartaglia” o “Siamo tutti Tartaglia”, i più gettonati. In difesa del Cavaliere in questa particolare sfida postmoderna ci sono diversi gruppi, fra i quali: “Sosteniamo SILVIO BERLUSONI contro i fan di Tartaglia” aperto dalle foto di Giorgia Meloni, Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo e Mariastella Gelmini. Ieri, a 30 minuti dall’aggressione in Piazza del Duomo, su Facebook, Massimo Tartaglia era già diventato un eroe dei giorni nostri.

Finanziaria: Camera dà l’ok, vota solo la maggioranza

cameraLa commisione bilancio della Camera ha dato via libera alla finanziaria e al bilancio, dopo aver approvato il maxi emendamento del relatore. Al voto hanno erano presenti solo i rappresentati della maggioranza che in poco meno di un quarto d’ora hanno bocciato circa 150 emendamenti dell’opposizione.

Bondi: “Fini vuole legitimarsi a sinistra”

Sandro_Bondi-10Il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, ha scritto in una lettera pubblicata sul Giornale: “Purtroppo in Italia bisogna essere amici della sinistra per essere considerati degli uomini di cultura e per essere credibili politicamente. Non vorrei che anche Fini venisse attratto da queste sirene che offrono una legittimità politica al prezzo di inginocchiarsi alle immagini sacre della sinistra”. “Sono sorpreso e amareggiato – aggiunge Bondi – nel sentirmi rimproverare da Gianfranco Fini la mia militanza nel Pci. Al di là del confronto di idee che è in atto all’interno del partito, che Gianfranco Fini ha contribuito ad arricchire e al quale continuerò a offrire anch’io il mio contributo, ciò che mi colpisce in questo momento è la particolare durezza di una polemica che anzichè riguardare le idee preferisce mettere in cattiva luce le persone”.

Censis: “Il 30% delle famiglie arriva a stento a fine mese”

family 2Il 30% delle famiglie arriva con difficoltà alla fine del mese. A rivelarlo è il rapporto 2009 del Censis, secondo il quale solamente il 2,2% dei contribuenti dichiara redditi superiori i 70 mila euro. Un contribuente su due, invece, dichiara redditi sotto i 15 mila. Queste famiglie sono costrette ad attingere ai risparmi di una vita per far fronte alle necessità di tutti i giorni, rimandando i pagamenti o chiedendo un prestito.

Voli di Stato, I don’t fly commercial

voli di stato

E’ scoppiata la polemica per i voli di Stato. Come funzionano gli aerei blu? A regolarli c’è una direttiva del presidente del Consiglio, emanata il 25 luglio del 2008. Il documento abolisce tre precedenti direttive, emanate da Romano Prodi tra settembre 2007 e gennaio 2008. Direttive “prodiane”, che restringevano la gestione libera dei passeggeri sui voli di Stato.

Nella nuova direttiva, il trasporto aereo è ad appannaggio delle più alte cariche: il presidente della Repubblica, i presidenti di Camera e Senato, il presidente del Consiglio, il presidente della Corte Costituzionale e gli ex presidenti della Repubblica.

Euroma 2, falso allarme

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Era un tranquillo pomeriggio di shopping come tanti altri. Fino all’esplosione del panico: Evacuazione immediata, pericolo. Famigliole, coppie, bambini. Un sabato pomeriggio classico: e l’ Euroma 2, uno dei più grandi e nuovi centri commerciali della Capitale, all’Eur, ha sentito quelle parole tutte insieme. All’interno del centro commerciale, più di cinquemila persone.

Un allarme che si è poi rivelato essere falso. Poca collaborazione da parte della vigilanza presente, ma le forze dell’ordine sono accorse immediatamente. C’è chi, naturalmente – gli sciacalli sono una delle poche certezze della vita – ha approfittato del oanico creato da quelle parole che venivano ripetute dall’altoparlante per proseguire nel fare la spesa. Gratis.