Allarme bomba all’Euroma 2

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Momenti di panico in un normale pomeriggio di shopping, è stato appena evacuato il centro commerciale Euroma 2, per un allarme bomba. La notizia a cui non siamo assolutamente abituati non viene dalle zone calde del Medio Oriente, ma da Roma. Il pubblico presente come gli operatori del centro commerciale Euroma 2, in maniera ordinata si sono mossi in pochi minuti verso le uscite di sicurezza. Il centro commerciale in questione è l’ultimo tra le cattedrali dello shopping della capitale. Dopo l’intervento delle Forze di Pubblica Sicurezza, l’allarme è finalmente rientrato e l’attività all’interno del centro commerciale Euroma 2 è tornata nella normalità. Photo credit: Daniele Cametti Aspri

Le iene, i quotidiani e i parlamentari

Il servizio risale alla prima puntata delle Iene nel 2006. Ma vale sempre la pena. Da Wikipedia

Nelson Mandela (Qunu, 18 luglio 1918) è un politico sudafricano, primo Presidente del Sudafrica dopo la fine dell’apartheid, e Premio Nobel per la Pace.

L’apartheid (“Separazione” in lingua afrikaans) era la politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca del Sudafrica nel dopoguerra e rimasta in vigore fino al 1994. L’apartheid fu applicato dal governo sudafricano anche alla Namibia, fino al 1990 amministrata dal Sudafrica.

La telefonata di Alberto Stasi al 118 il giorno del delitto di Garlasco

Ecco l’audio integrale della telefonata che la sera del Alberto Stasi ha fatto al centralino del 118. Alberto Stasi ha appena ritrovato il corpo della fidanzata Chiara Poggi, lungo le scale della casa della villetta di Garlasco (Pavia). erano le 13 e 49 del 13 Agosto 2007.

Proprio questa chiamata al 118 secondo la Procura di
Vigevano
(da sempre convinta della colpevolezza di Stasi) si convince dell’ennesima anomalia contenuta nel racconto fatto quel giorno ai carabinieri a pochi minuti dall’accaduto.

Lasciamo giudicare ai lettori, ma anche chi vi scrive, in effetti, rileva nella voce di un ragazzo a cui hanno appena massacrato la fidanzata un atteggiamento appena confuso, ma insolitamente distaccato e impersonale. Lo Stasi nomina un paio di particolari fondamentali – il fatto che a persona uccisa sia la sua ragazza e che mentre si parla lei potrebbe essere ancora viva –  solo quando incalzato dalla centralinista. Rileviamo anche che durante la conversazione la centralinista fa ripetere il civico dell’abitazione, leggendolo sbagliato, forse per sincerarsi che non ci siano contraddizioni nella segnalazione. Di seguito la traslitterazione dell’audio. In fondo il link al file audio del Corriere.it.

Centralino del 118: Pronto…

Alberto Stasi: SI, mi serve un ambulanza in Via Giovanni Pascoli a Garlasco.

118: A Garlasco?

Stasi: Si.

118: Via Giovani Pascoli al numero?

Stasi: Al 29…una via senza uscita la trova subito

118: Come?

Stasi: E’ una via senza uscita, mi sembra il 29, non ne sono sicuro…

118: Mh. Ma cosa succede?

Stasi: Eh, credo che abbiano ucciso una persona…non ne sono sicuro, forse è viva…

118: Ma in che sens…cioè cos’è successo? Lei cosa vede?

Stasi: Adesso sono andato dai carabinieri…c’è…c’è…c’è tanto sangue dappertutto e lei è sdraiata per terra

118: In strada o in casa?

Stasi: In casa

118: Si, ma è una sua parente?

Stasi: No, è la mia fidanzata

118: Quanti anni ha questa persona?

Stasi: 27

118: Va bene, adesso arriviam…mh..eh..le sembra il civico 29?

Stasi: Comunque è una via senza uscita, sicuramente trover…

118: Ma lei è in casa adesso?

Stasi: No sono in caserma, sono appena arrivato, adesso gli dico che cosa è successo

118: Mh, vabè, coi carabinieri adesso mando a vedere un’ambulanza, va bene.

L’audio originale è stato distribuito dal Corriere della Sera online in giornata. Potrete farvi la vostra idea del delitto di Garlasco ascoltandolo. Basta collegarsi al loro indirizzo Web.

ASCOLTA LA TELEFONATA DI ALBERTO STASI AL 188: L’AUDIO ORIGINALE ad alta qualità

La telefonata dura in tutto 57 secondi. 57 secondi per chiedere l’intervento dell’ambulanza per una ragazza che “forse è viva” mentre Alberto percorre con la sua Golf la strada che lo separa dalla caserma dei Carabinieri. Tante contraddizioni nel suo racconto.
E una telefonata di richiesta d’auto veramente anomala. Che oggi ciascuno di noi ha la possibilità di ascoltare.

Con un audio leggermente peggiore è disponibile anche in questa versione che riportiamo qui di seguito. Prontamente disponibile su Youtube pochi attimi dopo la diffusione nei Tg nazionali.

Renata Kyll Petrucci e un necrologio stranissimo su Il Messaggero di Roma

Uno strano necrologio in cui una signora, tale Maria Kyll Petrucci viene salutata con una frase piuttosto singolare “Non abbiamo fatto in tempo a nasconderti la borsa“, in un paese normale forse passerebbe (quasi) inosservato. Ma l’Italia è il paese di tanti misteri, di stragi irrisolte, di logge dimenticate e crocevia della moderna criminalità, organizzata e malorganizzata. E allora quando ci si imbatte in un’anomalia, in una curiosità, in un particolare apparentemente senso senso, il sospetto viene fuori ed è automatico pensare che dietro questa distonia si nasconda qualcosa di più grande, forse di poco lecito.

Veniamo ai fatti: 4 giorni fa, il 14 Novembre, sul quotidiano  “Il messaggero” di Roma, in mezzo alla pagina dei necrologi, ne troviamo uno davvero anomalo. Lo riportiamo in foto, il testo recita più o meno così:

Renata Kyll Petrucci

Non abbiamo fatto in tempo a nasconderti la borsa. Assia e Lavinia.

Roma, 12 Novembre 2008

Certo, un’espressione dal tono un po’ diverso dai necrologi che siamo soliti leggere sui quotidiani nazionali: “si è spento il compianto…ne danno il triste annuncio…le esequie si svolgeranno” e così via. In effetti le stranezze sono molte: se l’annuncio avesse semplicemente riportato una frase strampalata ma ad esso fosse seguito un più comprensibile appuntamento in questa o quella chiesa per le esequie forse non ci saremmo soffermati a lungo. Forse. Quel nome poi, “KYLL”, suona piuttosto oscuro e ad una ricerca su internet risulta addirittura assente. Già, internet.

Possibile che nella rete non ci sia traccia di tale Renata Petrucci? Beh, in un certo senso si. Abbiamo trovato un profilo di Facebook e uno su LinkedIn (per i pochissimi che ancora non li conoscessero, si traccia di social network, ovvero di pagine personali), ma si tratta con tutta probabilità di giovani omonimi tra l’altro privi di quel middle name “KYLL” che alegga quasi spettralmente.

La calda estate dei sindaci sceriffi

In principio furono gli zoccoli a Capri. O meglio furono vietati. Troppo rumore si disse.
E’ stato pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale (GU n. 186 del 9-8-2008 ), diventando dunque norma effettiva, il decreto che precisa e definisce gli ambiti di applicazione dei poteri speciali conferiti ai sindaci in materia di sicurezza urbana e incolumità pubblica. Il decreto, firmato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni lo scorso 5 agosto, ha scatenato la fantasia dei “primi cittadini” del belpaese.
Forse scontenti per la scarsa attenzione dei media in genere sull’ordinaria amministrazione dei consigli e delle giunte comunali, alcuni sindaci della penisola guadagnano, in questi primi giorni dalla firma del ministro Maroni, la ribalta mediatica. O forse si tratta semplicemente della tradizionale virata al pittoresco che quotidiani e tiggì adottano nelle calde settimane d’agosto.

Morti sul lavoro. Annegati in una vasca

Ogni quanto accade? Anzi, la domanda non è appropriata. Ogni quanto tempo, con che scadenza lo stanco, sfatto e assopito mondo italiano ne ha percezione?

Con il termine Caduti del lavoro sono chiamati i morti per incidenti sul lavoro. Questi lavoratori vengono spesso ricordati con questo termine anche nelle strade e nelle piazze d’Italia a loro dedicate

Si trova su Wikipedia. Che se ne fanno, loro cadaveri e le familglie scomposte?

Ne sono morti sei, questa volta. Forse, per una intossicazione da esalazioni venefiche: stavano puleendo una vasca di depurazione. I sei operai lavoravano nella struttura consortile di Mineo, a 35 km da Catania. Quattro erano dipendenti comunali (uno era un precario dei Lsu) e gli altri due di un azienda privata.
Non sono passati neeanche tre mesi da Molfetta: cinque operai morirono intossicati dentro una cisterna. Dall’inizio dell’anno ad ora, per lavoro, ci sono: 443 morti, 443.240 infortuni, 11.081 invalidi.

Santa Margherita saluta Silvio

La due giorni dei giovani imprenditori che si svolge a Santa Margherita Ligure ha visto, nella giornata di sabato, la presenza dello “sposo” Silvio Berlusconi. Sposo perchè, dai sondaggi a sua disposizione, si sente in luna di miele con l’Italia visto il 65% di gradimento di cui attualmente può sostenere.

Con il solito piglio ironico, Berlusconi ha trattato gli argomenti che in questo momento il nostro paese sente maggiormente. Tasse, centrali nucleari, intercettazioni e rifiuti al centro dell’attenzione del discorso del premier.

Problemi che stanno flagellando l’Italia soprattutto a causa degli evasori fiscali e a causa del aumento del costo dell’oro nero.

Per pagare tutti meno tasse, bisogna che tutti le paghino e quindi dobbiamo continuare la lotta all’evasione fiscale. Dobbiamo continuare la lotta all’evasione se è vero che ci sono 100 miliardi di euro in meno nelle casse dello Stato.

E voi?Che ne dite?

Italia: paese di santi, poeti e navigatori…e clandestini(?)

Il tema della sicurezza e quindi dell’immigrazione e della clandestinità è l’argomento che ha accompagnato la vita politica del nostro governo durante quest’ultima settimana e sarà anche ciò di cui si tratterà in futuro.

L’attuale situazione nazionale è veramente critica. Ci ritroviamo troppo spesso ad avere paura, fortunatamente solo in alcune condizioni particolari, addirittura ad uscire di casa. Una situazione che è a mio modo di vedere inaccettabile e improponibile per un paese sviluppato quale è l’Italia.

Una problematica, quella sulla clandestinità, che non colpisce la sola Italia, ma i maggiori paesi europei e che ha costretto la UE ad attivare delle misure preventive più rigide affinchè ogni cittadino possa sentirsi più sicuro in casa propria, ovvero il paese in cui vive.

Roma, 30 anni dopo

Nuove tensioni politiche in quel di Roma. Il Pigneto è già quasi storia. Mentre stamane Roma è ripiombata in racconti e parole di tanti anni fa.
Scontri in via Cesare De Lollis, davanti all’Università La Sapienza. Scontri? Dati da, ebbene sì, così si è detto e così sono convinti gli stessi protagonisti, tensioni politiche.

Stavamo attaccando i nostri manifesti dopo che per tutta la notte Forza Nuova ha attacco i suoi davanti all’università, e all’improvviso sono arrivati i fascisti. Un nostro compagno è stato accoltellato e altri si sono ritrovati con la testa spaccata

Questa la versione dei Collettivi di sinistra. La rissa, durata una decina di minuti, ha coinvolto una ventina di militanti antifascisti e un gruppo di ragazzi di estrema destra.

L’emergenza sicurezza, quella vera

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ANSA – 24 maggio 2008 – Un gruppo di venti ragazzi, guidati da un uomo, tutti con i volti coperti, ha fatto irruzione a Roma verso le 17:30 in un alcuni negozi nel quartiere Pigneto, in via Ascoli Piceno e in via Macerata gestiti da extracomunitari bengalesi e senegalesi, distruggendo le vetrine. Il gruppo che, a quanto raccontano alcuni testimoni presenti al momento dell’aggressione, prendeva ordini in italiano dall’uomo che li guidava, era armato di bastoni con i quali ha distrutto le vetrine e danneggiato gli interni di tre negozi, un bar, un call center e un negozio di generi alimentari. Gli aggressori dopo aver compiuto il raid sono scappati. Sul posto e’ intervenuta la polizia. Il Pigneto, un piccolo quartiere popolare, una sorta di paese, incastonato tra la via Prenestina e la via Casilina, nella prima periferia a sud est di Roma, da anni e’ uno dei quartieri piu’ multietnici della citta’.

Schede elettorali. Tutto sbagliato, niente da rifare

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Problemi.
Con la lettera inviata oggi a La Repubblica, il ministro dell’interno Giuliano Amato sembra aver chiuso definitivamente la polemica legata alle schede elettorali, contestate in questi giorni un pò da tutti. Il voto, per chi non se ne fosse accorto, è già iniziato: questa in estrema sintesi la lettera del ministro. Già, in tutta la cosiddetta circoscrizione estero stanno già votando da quel dì, così come tutti i residenti temporaneamente all’estero, come docenti universitari, dipendenti di amministrazioni statali e militari.
Proprio in quest’ultimo caso si erano già avuti i primi problemi qualche giorno fa. I contingenti italiani in missione hanno infatti dovuto ritardare le operazioni di voto per il ritiro delle schede inviate a causa di un non meglio precisato errore di stampa. Si era nei Pizza days, ma pare non se ne fosse accorto nessuno al Viminale, perchè le nuove schede mandate al fronte lasciavano comunque i nostri militi a bocca asciutta, senza Pizza. Problemi tecnici.

Il caos delle schede e lo scaricabarile. Parola di Santo, parola di Silvio

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Oggi ci possiamo tranquillzzare tutti. Per la guerra delle schede esplosa ieri per mano di… Indovinate? E insomma, oggi possiamo stare tutti più tranquilli.

Santo potrei esserlo, subito preferisco di no

Così oggi il nostro Silvio nazionale, collocato alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. Perchè un cartello portato lì da alcuni supporter recitava:

Silvio, Santo subito

Solo ieri, il Santo Silvio nazionale aveva scritto:

Rivolgo un appello al Capo dello Stato perchè intervenga immediatamente a difesa della credibilità delle istituzioni democratiche e del diritto degli italiani a un regolare svolgimento delle elezioni

Schede irregolari. Citofonare Calderoli

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Il Dottor Sottile stavolta non ci sta. Sotto il fuoco incrociato di avversari ed alleati – leggasi lo stesso Berlusconi e Di Pietro – il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, chiarisce le idee a chi dimostra di averne poche e confuse.

Non sono a capo di una banda di furfanti e non abbiamo bisogno di essere messi sotto tutela, così come l’Italia non ha bisogno di essere dipinta come un Paese di brogli quotidiani

Il Viminale, per bocca del suo primo inquilino, risponde così all’ennesima boutade del Cavaliere sul rischio brogli alle prossime elezioni. Francamente non riusciamo a capire con quale logica, il candidato premier nonchè padrone assoluto del Popolo delle libertà, scelga gli argomenti da trattare in questa strana campagna elettorale. A volte sembra davvero che faccia di tutto per perderle queste elezioni. O quantomeno la credibilità.
I fatti.