Napolitano: “No al voto anticipato, si guardi ai problemi del Paese”

No al voto: lo dichiara Giorgio Napolitano intervenuto sulle pagine de L’Unità per rimarcare la necessità di porre un freno alla campagna dei veleni e di gestire la crisi economica in maniera lungimirante. Ecco: il primo tassello buttato lì dal Presidente della Repubblica, come un sasso dell’incantevole Stromboli lanciato sul mare blu dell’isola siciliana, è proprio questo. “Con la gelata elettorale ci sarebbero rischi per la ripresa“, dichiara la più alta carica istituzionale: una riflessione, quella di Napolitano, che pare un monito e sembra l’ennesimo tentativo per chiamare ciascuno – maggioranza e opposizione, Governo e Parlamento, centro destra e centro sinistra – a responsabilità che svincolino da problemi partitici, personali, faziosi.

Occorre consolidare i segni della ripresa e far fronte alle tante difficoltà e incognite. Ma, chiedo, se invece si va verso un vuoto politico e verso un durissimo scontro elettorale, quali possono essere le conseguenze per il Paese?“: appello? Auspicio? Entrambe le cose ma, ancor più, la volontà di porre un freno all’attacco mediatico – leggasi campagna di delegittimazione istituzionale – nei confronti del Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il solito equilibrio, la proverbiale aplombe, evidente equidistanza: nessuna volontà di entrare nel merito dei problemi in quota alla maggioranza, ma l’enunciazione di una preoccupazione evidente.

Quella che neppure Stromboli (Napolitano è di ritorno a Roma oggi, ndr), “luogo di straordinario incanto e distacco” gli ha cancellato: “Mi sento molto inquieto per le vicende politiche dii queste due settimane e per le loro implicazioni istituzionali. Constato, ancora una volta, che è scattato un clima di polemiche e contrapposizioni esasperate e che si sta diffondendo in generale un clima di precarietà e incertezza per quel che può accadere“.

Un contesto delicato che chiede una funzione di controllo attivo da parte del Presidente della Repubblica: “Sarebbe bene che esponenti politici di qualsiasi parte non dessero indicazioni in proposito senza averne titolo e in modo sbrigativo e strumentale. Non entro nel merito del conflitto in essere nella maggioranza, se si aprisse una crisi compirò tutti i passi dettati da Costituzione e prassi ma ora è il momento di abbassare i toni, compiere uno sforzo per coniugare chiarezza politica e continuità della vita istituzionale guardando al Paese che ha bisogno di risposte ai propri problemi“.

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