Buon Natale!



Buon Natale.


Per cominciare bene la giornata godereccia di abboffamenti famigliari (o meglio, proseguire da ieri sera) , ho aperto Spinoza.


Come la Sveglia del mattino – ammesso che oggi ci si riesca a svegliare.


Con le Jingle Balls si sono superati.

Non riesco neppure a scegliere. Perché in esse c’è il sunto di un anno, e certo il bilancio di un Natale all’italiana.

Terremoto nel nord Italia: si indaga la pista islamica.

(Nessun pericolo. Pare fosse un semplice assestamento dell’ego di D’Alema)


E ve lo ricordate Bossi preoccupato per le sorti scolastiche del figlio, vittima dell’ignoranza di docenti di chiara provenienza sudista?

Il figlio di Di Pietro, consigliere provinciale a Campobasso, in odore di tangenti. Bossi: “Ecco cosa succede, quando un figlio si diploma”


Non manca la sintesi di quella che è la rovina della Sinistra. Pardon: per esserci una rovina ci sarebbe dovuto essere un materiale di partenza – e non c’è mai stato, alla faccia di coloro che hanno votato Partito Democratico alla ricerca di un progetto riformista. E anche parlare di Sinistra risulta arduo: impreciso, inattuale, irreale. Centrocentrocentrosinistra, piuttosto? Anche solo Centrocentrocentro funziona. E la Sinistra – o quel che ne rimaneva – alle ultime elezioni è stata gentilmente sfrattata dal Parlamento dall’elettorato.

Cadono le accuse al sindaco di Pescara D’Alfonso: non ci fu corruzione, ma solo contributi illeciti alla Margherita. Che, oggettivamente, non si può considerare un partito


Non manca una strizzatina d’occhio al nostro Ministro più bello, chiaccherato, sempre sulla bocca di tutti, in contemporanea al grande caso di cronaca sul quale, nel 2008, l’Italia si è divisa in due e difficilmente troverà composizione – figurarsi una legge del Parlamento che metta, quantomeno, chiarezza: Eluana.

Nuove rivelazioni: Eluana può ancora deglutire. “È una cosa fondamentale” ha dichiarato il ministro Carfagna.


Sono cinici, lo so. Ad alcuni possono non piacere. Ma ditemi se non sono reali…


Buon Natale, insomma. Qualunque sia il significato che date a questo giorno. C’è anche il regalo…


Ho aperto il giornale – dopo Spinoza – e mi è cascato l’occhio sul dono di Natale: Tettamanzi, un fondo per la crisi. “La diocesi dona 1 milione di euro”. L’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, costituisce personalmente un Fondo famiglia-lavoro di quella cifra. Perché? Per aiutare chi, con la crisi finanziaria ed economica attuale, sta perdendo l’occupazione. Da dove prende i soldi? Finalmente

dall’otto per mille destinato per opere di carità, da offerte pervenute in questi giorni da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali

Le specifiche della distribuzione mirata del gettito arriveranno a breve. Detta così, suona meglio della social card, e quanto meno dà un senso comune al famoso otto per mille. Poi, staremo a vedere anche qui.


Buon Natale!


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