
Vorrei dare un avviso ai naviganti…
Certo che pure lui… Dovrebbe saperlo che certe cose non vanno dette così. Non esplicitamente, non con quello stile. Ma insomma. Quasi fosse un novellino…
Nell’Italia in crisi, il premier va forte
In sole 24 ore dall’incoronazione anglofona, però, Nostro Signore di Arcore si fa scappare frasette poco democratiche in reazione alla protesta dilagante per la Scuola e contro la Riforma Gelmini.
La popolarità di un leader nazionale spesso sale e scende con l’economia. Non sembra essere questo il caso del Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi
Così considera, (mal celando stupore?) il NYT.
Ora controlla miliardi di dollari di denaro pubblico da elargire per salvare le aziende private, qualora ne avessero bisogno. E probabilmente ne avranno bisogno
Love, Love, Love. Senza scalfire le aziende, però, il Berlusca fa lo scivolone – chiamiamolo così – sulla scuola. L’avviso ai naviganti. Una minaccia, con l’intenzione della minaccia, con tanto di richiesta di arruolamento volontario nella missione primaria: preserviamo lo status quo.
Un altro tassello nell’applicazione del programma della P2. Un discorso che spacca l’Italia: da una parte coloro che condividono e accettano la riforma Gelmini, dall’altra quelli che sono già potenzialmente fuori legge, e che sono tutti coloro che in democrazia protestano e vanno subito fermati dalle forze dell’ordine. E’ chiaro che quella che ha in mente è una polizia tipo G8 di Genova, una polizia delle manganellate senza misericordia
Così commenta Furio Colombo. La P2.
Il dissenso ha avuto finora modo di svilupparsi in circa 300 manifestazioni tenute nell’intera penisola dal primo al 23 ottobre, con 150 scuole e 20 facoltà universitarie occupate
Protestano, protestano, protestano. Cortei, manifesti, mobilitazioni, raggruppamenti. Per strada, nelle piazze. E davanti al Senato. E’ che proprio non vogliono stare zitti.
Tooby 24 Ottobre 2008 il 20:27
Il problema è che abbiamo un presidente del consiglio senza alcuna credibilità. Le sue affermazioni su certe aziende quotate avrebbero dovuto generare una fortissima reazione, ma il mercato, conoscendo la credibilità di questo tizio, se n’è abbondantemente fregato.
Se non ché, in questa presa di posizione, si tratta di tastare il polso ad un ipotetico “passo in avanti” verso la dittatura strisciante, ovvero: “come si sentirebbero gli italiani se annunciassi l’olio di ricino e le manganellate?” (si veda Gomez su voglioscendere). Un po’ come la guerra chirurgica in Iraq, che era tanto bella poiché i media mostravano solo i morti dei cattivi iracheni e non i buoni (quelli li tenevano ben nascosti).
Così la repressione del movimento di protesta, con bambini e mamme annessi, rischia di degenerare nell’indifferenza di chi, per qualche motivo, in questo movimento non si sente coinvolto.