Video Maria Stella Gelmini interviene a Che Tempo che Fa?

Foto: Ap/LaPresse

Nella puntata di Domenica scorsa di “Che Tempo che Fa?” di Fabio Fazio su Rai TRE, come ospite principale della serata era presente Maria Stella Gelmini, il Ministro dell’Istruzione che ultimamente, grazie alle dichiarazione fatte durante l’intervista di Fazio, ha creato parecchie discussioni in merito a queste dichiarazioni. Il Ministro Gelmini, ha dichiarato, primo luogo, che ci sono troppi assistenti di sostegno rispetto alle effettive esigenze della scuola italiana, e che troppo facilmente si assegna un maestro di sostegno a chi effettivamente non ne ha il reale bisogno.

Questo è vero, da un indagine di Tuttoscuola: “a Salerno e a Bari il rapporto è di 1,67 disabili per ogni docente di sostegno; a Nuoro si arriva addirittura a 1,59; all’estremo opposto, Pescara e Latina hanno un rapporto di 2,58”; quello che il ministro Gelmini non ha specificato è cosa sta facendo, materialmente, il suo ministero per contrastare quello che ormai è diventata un  routine nazionale.

Il Ministro Gelmini ha affermato che la spesa pubblica relativa alla scuola è aumentata, ma cosa intende di preciso? Beh, andiamo a vedere quali figure sono state sedute sulla poltrona oggi occupata dal ministro Gelmini. Per un annetto Berlinguer, poi De Mauro (entrambi di centrosinistra), poi per cinque anni Letizia Moratti (centrodestra) e per due Fioroni (centrosinistra).

Tetto degli alunni stranieri nelle classi, scoppia la polemica

bambini-scuolaTetto di alunni stranieri nelle classi italiane e diritto di cittadinanza. Secondo il presidente dei deputati della Lega, Roberto Cota, la sinistra ha l’obiettivo di introdurre la cittadinanza a breve. Cota, in un’intervista a La Stampa, ribadisce che la Lega:

Non prende in considerazione proposte di riforma della cittadinanza, in cui si venga meno al principio che è necessario attendere 10 anni e poi la verifica del fatto che chi vuole diventare italiano conosca davvero la storia, la lingua, le tradizioni del nostro Paese.

Sulla misura introdotta dal ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, che definisce a partire dal prossimo anno scolastico un tetto del 30 per cento agli alunni stranieri nelle classi, Cota spiega che è lontana dall’idea del partito del Carroccio: “per ora ci basta affermare il principio. In seguito vedremo”.

Mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, riguardo la misura studiata dalla Gelmini ha detto: “riteniamo fondamentale che non ci sia una discrezionalità”. “Ci preoccupa che un dirigente scolastico possa aumentare o diminuire la percentuale”, ma – aggiunge Perego – “riteniamo importante lo sforzo che sta facendo il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini” di garantire il diritto all’istruzione.

Gelmini dall’Annunziata

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Oggi a In 1/2 ora ospite di Lucia Annunziata il ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Stella Gelmini. Si parte da Rosarno, collegando il dramma di questi giorni al provvedimento annunciato del tetto al 30% di studenti stranieri delle classi.

LA. Quali sono le domande che la politica di deve porre al merito?

MSG. Il perché di questa situazione. La magistratura sta indagando e quello è un territorio dove c’è molta criminalità. Ma c’è stata anche una sottovalutazione del problema dell’immigrazione. C’è stato un eccesso di buonismo, e le vittime di questo buonismo sono proprio gli immigrati.

LA. Di chi è la responsabilità di questo buonismo? Del governo?

MSG. Non solo dello Stato, ma anche degli enti locali. E di una parte della sinistra che ritiene che l’accoglienza a un numero indefinito di immigrati porti integrazione. Non è con la demagogia che si aiutano gli immigrati.

LA. La sinistra sarà anche buonista, ma l’attuale governo, negli ultii dieci anni, ha governato per otto. Dove fissa lei le responsabilità?

MSG. Attribuire al govero, in carica da 20 mesi, è ingeneroso Rispetto al governo precedente il governo Berlusconi e il ministro Maroni hanno affrontato senza demagogia il problema dell’immigrazione.

Ballarò, ospiti Gelmini, Castelli, Letta e Vendola

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Stasera a Ballarò: il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini (che non sembra aver gradito la copertina di Crozza), il vicesegretario del PD Enrico Letta, il viceministro alle infrastrutture Roberto Castelli, il presidente della Regione Puglia Niki Vendola, leader di Sinistra e Libertà, il direttore di “Libero” Maurizio Belpietro, il giurista Stefano Rodotà, la direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli sono tra gli ospiti di Giovanni Floris nella puntata in onda questa sera su Raitre.

Si parla dell’Italia turbata dall’aggressione a Silvio Berlusconi. E relative polemiche, naturalmente, tra e per i politici. Si parla anche di attualità e problematiche all’italiana.

Apertura, come al solito e come si diceva, alla copertina satirica di Maurizio Crozza.

L’Avvocato su Annozero

Dalla newsletter di Annozero:


Cari amici, qui sotto vi alleghiamo l’intervento dell’Avvocato Domenico D’Amati
sulla volontà di di intervenire contro Annozero manifestata dal ministro Claudio Scajola e dal sottosegretario Paolo Romani. L’intervento è stato pubblicato anche da Articolo21. Scrive la Redazione di Annozero (e/o Michele Santoro): le intenzioni del Governo non solo si collocano al di fuori di ogni prassi istituzionale, ma sono in aperta violazione dei dettami costituzionali, così come già stabilito dalla Consulta. Vi chiediamo quindi, come già in passato abbiamo fatto, di amplificare questo messaggio in modo che più gente possibile conosca la verità su questa storia. Grazie a tutti La redazione di Annozero. Dopo il salto l’intervento dell’Avvocato.

Annozero, libertà di stampa e dubbi

annozero

E Franceschini disse: Qui è un altro pesso (leggi: pezzo) della strategia di intimidazione della stampa libera. Continuano le polemiche dopo la prima puntata di Annozero. Ottimo share, certo: il 23% . Ma il ministro Scajola definisce la puntata “spazzatura”. Convoca i vertici Rai. E il governo apre un’istruttoria.

Come spiega Paolo Romani, viceministro alle Comunicazioni (dipartimento del ministero dello Sviluppo):

Sarà avviata ai sensi dell’articolo 39 del contratto di servizio, che prevede per il ministero l’obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso. Si valuterà poi se richiedere l’intervento dell’Autorità garante nelle Comunicazioni per l’applicazione delle sanzioni

Spazzatura per Scajola. Il presidente del Senato, Renato Schifani, si appella a sua vola “al buon gusto”.

Dignità precaria, la lettera pubblicata da Repubblica

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La scuola? E’ vicina, e l’autunno già caldo. Claudia Maga è una docente di Lettere. Ha insegnato alla Scuola media Plana di Voghera (Pv) e alla Scuola media Giulietti di Santa Giuletta (Pv). E Repubblica pubblica la sua lettera.

Eccola.

Siamo liberi, finalmente qualcuno di noi può attingere all’eclatanza: sfilare in mutande, fare etimologicamente la fame, mettersi la catena addosso, bloccarsi come una bicicletta dimenticata davanti al proprio provveditorato. Io per nostalgia professionale mi appello ancora alla parola. E ce sono molte che mi vengono in mente, tipo quelle dei miei studenti: “Ciao! -scusi prof.- Buon giorno!” Così era la confidenza accogliente di uno o più alunni che non vedevano in te, donna sulla trentina, un ostacolo, ma forse, una complice della vita scolastica.

Università, la pagella agli atenei

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L’aveva detto e l’ha fatto: soldi solo a chi fa istruzione di qualità. E allora ecco le pagelle agli atenei italiani, con un risultato alla pari: 27 università promosse e 27 bocciate.

E via libera all’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, che comprende il Cnvsu, Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario e il Civr, Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca. Gli atenei che hanno fatto i bravi, e che hanno contenuto costi e soprattutto sprechi – gli atenei virtuosi, insomma – già quest’anno riceveranno un finanziamento più consistente. Gli altri, i non virtuosi, riceveranno minori risorse.

Che ne pensate? Una spinta al miglioramento, o un colpo al sistema? Gestione imprenditoriale, comunque.

Report, come tu m’insegni

Report. Oggi, cari ragazzi, si parla di scuola. La puntata di stasera, infatti, porta il titolo: “Come tu m’insegni” e il servizio è firmato da Stefania Rimini. Protagonista: la scuola. Un mondo dove sopravvivere, in termini di strutture e di fabbisogni economici, non è sempre agevole. Soprattutto di questi tempi. Un mondo dove molto si è sprecato, certo, soprattutto in Italia.

La riforma Gelmini torna in scena. Risparmio e merito sono stati dichiarati il grande target della famosa riforma, ma, scrive Report, per il momento i lavativi e gli incapaci non corrono grandi rischi, basta che siano di ruolo. Invece 18 mila precari, anche i più bravi, rischiano di rimanere a casa.

Taglia-enti? Non esattamente

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1337-1340, Palazzo Pubblico, Siena. La battaglia è lunga e secolare. E’ tutt’altro che una novità, insomma.

Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province

Così titolava il Corriere il 4 dicembre.

Che è quasi un eufemismo, rispetto all’analisi impetosa odierna del Sole 24 Ore (quindi faziosa anche questa?), che il Governo ha dovuto mettere sulla sua rassegna stampa on line.
Insomma, nella prima fase di riordino della Pubblica Amministrazione sopravvivono tutti gli enti messi sotto osservazione dal Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella famosa Legge 6 agosto 2008, n. 133 – la stessa della Riforma Gelmini.

Brunetta sbarca su Facebook

Renato Brunetta, Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione, ha 16.391 sostenitori alle 14.22 di oggi su Facebook. Scivola sul social network perché è giovane, scrive l’Unità. Ecco il testo del suo primo intervento video, dal Corriere:

Amici di Facebook, buongiorno. So che siete in tanti. Questa è la prima volta che mi rivolgo a voi. Grazie, intanto, di esserci. Io finora non ho fatto niente per colloquiare con voi. Da adesso, se vorrete, potremo parlare un po’ insieme. Vi racconterò le cose che faccio. E magari, se voi mi date qualche suggerimento, qualche reazione, lavorerò anche meglio. Tutto qua. Grazie ancora, vediamo se funziona. A vostra disposizione

Vediamo se funziona

Morire a scuola



[photo | Flickr] Poteva esserci uno dei miei figli sotto quelle macerie! Deve essere venuto in mente a tutti. Ieri, un migliaio di persone ha illuminato Rivoli con una fiaccolata in ricordo di Vito Scafidi, morto nel crollo al liceo Darwin.


Una scuola su due, potenzialmente è a rischio: a dirlo non è la Sinistra in un tentativo estremo di fare politica, ma i tecnici della Protezione civile: 22.800 scuole pubbliche, su un totale di 42.000, non sono a norma.


E’ stata una tragica fatalità

dice Silvio.


Fatalità che casca nel momento sbagliato, gettando, tra l’altro – almeno da parte dell’opinione pubblica – tutt’altra luce, nel dramma estremo di un ragazzo di soli 17 anni, su Gelmini e dintorni.


Questo, forse, Silvio non l’aveva previsto.


Decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137 ovvero Decreto Gelmini

Ci stiamo scannando, stiamo forse facendo anche il loro gioco – loro: non sappiamo neppure di chi. Non lo sappiamo, non lo enucleiamo, non ce lo raccontiamo di certo.
L’unica, vera cosa che possiamo fare è provare a capire, e avere voglia di farlo. Andate con un microfono in mezzo alle folle di studenti. Non vi sapranno dire perché sono lì. Per i tagli e la scuola pubblica. Sì ma. Quali tagli? Cosa succederà alla scuola pubblica?
L’unica cosa che possiamo fare, è provare a capire. Per combattere il nemico, bisogna conoscerlo. Proviamo allora a ricostruire la cronistoria e il contenuto di STO BENEDETTO DECRETO GELMINI. Che già non è più decreto, ma è stato convertito in legge. Almeno ognuno poi, per sè, deciderà e individuerà i nemici, e come eventualmente combatterli.