Vaticano-Stato italiano: è la fine del segreto bancario

Il segreto bancario interdiceva all’Agenzia delle Entrate e alle autorità del nostro Paese di entrare in possesso delle informazioni su contribuenti e risparmiatori che hanno portato i loro capitali all’estero nella Città del Vaticano. Adesso questo segreto è venuto meno dal primo aprile. Il primo aprile del 2015 presso la Segreteria di Stato vaticana è stato sottoscritto un accordo sullo scambio di informazioni fiscali e sulla trasparenza finanziaria. Sono presenti per la firma della convenzione ancora da ratificare, in rappresentanza della Santa Sede l’arcivescovo Paul Richard Gallagher e per il governo italiano il ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan.

I termini dell’accordo sono contenuti nel comunicato stampa n. 75 del primo aprile 2015 del MEF:

Il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Paul Richard Gallagher, e il Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, hanno firmato oggi una Convenzione in materia fiscale tra la Santa Sede e l’Italia.

Le riforme introdotte a partire dal 2010 e la creazione presso la Santa Sede di Istituzioni con specifiche competenze in materia economica e finanziaria, consentono oggi la piena cooperazione amministrativa anche ai fini fiscali. Nel quadro della speciale rilevanza dei rapporti bilaterali, l’ Italia è il primo Paese con cui la Santa Sede sottoscrive un accordo che disciplina lo scambio di informazioni.

In linea con il processo in atto verso l’affermazione a livello globale della trasparenza nel campo delle relazioni finanziarie, la Convenzione recepisce il più aggiornato standard internazionale in materia di scambio di informazioni (articolo 26 del Modello OCSE) per disciplinare la cooperazione tra le autorità competenti delle due Parti contraenti. Lo scambio di informazioni riguarderà i periodi d’imposta a partire dal 1° gennaio 2009.

La Convenzione, a partire dalla data di entrata in vigore, consentirà il pieno adempimento, con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia. Gli stessi soggetti potranno accedere ad una procedura di regolarizzazione delle stesse attività, con i medesimi effetti stabiliti dalla legge n. 186/2014.

La Convenzione attua, inoltre, quanto previsto dal Trattato del Laterano relativamente all’esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa Sede indicati nello stesso Trattato.

Infine, è integrato nella Convenzione lo Scambio di note del luglio 2007 tra il Ministero degli Affari Esteri e la Segreteria di Stato, che prevede la notifica per via diplomatica degli atti tributari ad enti della Santa Sede.