Annullamento trascrizioni nozze gay, chi può farlo

L’annullamento delle trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero può arrivare solo dal tribunale civile. È stata questa la decisione del Tar del Lazio che ha accettato il ricorso di alcune coppie che avevano protestato contro l’annullamento che il prefetto aveva disposto delle loro unioni civili. 

Lettera 43 fa un riepilogo accurato di quel che è successo.

SENTENZA CONTRO DECRETO OTTOBRE 2014. La sentenza si riferisce, nello specifico, al decreto del prefetto del 31 ottobre 2014 con cui Giuseppe Pecoraro aveva annullato le trascrizioni nel registro dello stato civile presso il Comune di Roma di matrimoni contratti da persone dello stesso sesso, celebrati all’estero, e alla circolare del ministro dell’Interno del 7 ottobre 2014.

MARINO: «VUOTO LEGISLATIVO DA COLMARE». «Avevo sempre affermato che sulla base delle normative nazionali e comunitarie fosse un dovere del sindaco trascrivere un documento di un’unione avvenuta all’estero di due cittadini della mia città», ha commentato Ignazio Marino. «Per me non è assolutamente una sorpresa».
«Tutto questo deve ancora di più essere interpretato come uno stimolo al parlamento, ma lì sono certo che il presidente del Consiglio Renzi, come ha detto in diverse occasioni, provvederà a sollecitare egli stesso un percorso legislativo», ha detto il sindaco di Roma, «che colmi il vuoto che in Europa esiste soltanto in Grecia e in Italia».

«MINISTERO DELL’INTERNO E PREFETTURE NON HANNO POTERE». Il ministero dell’Interno ha fatto sapere di aver sempre coerentemente garantito il quadro normativo attuale in materia di stato civile, che non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso, né di trascrivere quelli celebrati all’estero. Il Tar ha precisato che «l’annullamento di trascrizioni di matrimoni di questo genere celebrati all’estero può essere disposto solo dall’Autorità giudiziaria ordinaria».