Conferenza nazionale della famiglia, Giovanardi: “La biotecnologia toglie diritti ai figli” – FOTO

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Si è aperta oggi  a Milano la seconda Conferenza nazionale sulla famiglia, dopo che il premier Berlusconi ha rinunciato a parteciparvi per gli scandali che lo hanno coinvolto. I lavori sono stati così aperti dal sottosegretario Carlo Giovanardi, che ha subito suscitato polemiche, tornando a difendere la legge 40 e criticando quelli che considera attacchi alla famiglia tradizionale: “Scienza e biotecnologie – ha affermato – possono togliere ai figli il diritto di nascere all’ interno d’ una comunità d’ amore con un’ identità certa paterna e materna”.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio per l’ apertura della Conferenza, ha richiamato “tutti i soggetti istituzionali all’ esigenza di affrontare con determinazione e lungimiranza i problemi principali che ostacolano la formazione delle famiglie“, e ha sottolineato come la famiglia sia “una straordinaria risorsa per l’ intera collettività.”

Anche il presidente della Camera Fini ha sollecitato la politica e le istituzioni competenti ad occuparsi delle famiglie “attraverso misure e provvedimenti mirati”, e ha parlato del nucleo familiare che va considerato anche come “risorsa morale”. Il presidente del Senato Schifani si richiama all’ articolo 29 della Costituzione, che riconosce il valore della famiglia, e ha auspicato per essa “politiche sociali moderne e di vero sostegno, oggi sempre più necessarie”.

Berlusconi: “PDL sia coeso, se i finiani aprono la crisi, si vota”. Il saluto con Fini – FOTO

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parla alla direzione nazionale del Pdl, e rivolge un appello all’ unità del partito: “Siamo sotto attacco, restiamo uniti” dice. In precedenza, il premier aveva anche fatto riferimento al “caso Ruby”, bollando le polemiche che lo riguardano come “attacchi infondati e indegni” e “campagne mediatiche fondate sulla menzogna”, che però, aggiunge, “non mi fermeranno”. Quanto ai finiani, ad un mese dal voto di fiducia, dato anche da Futuro e Libertà, Berlusconi dice:” Da allora non è cambiato nulla, per questo chiedo che cessi il logoramento quotidiano del governo. Sono pronto ad un patto di legislatura ma se Fli non vuole andare avanti lo deve dire adesso.Noi siamo pronti al voto” e attacca la sinistra, che chiederebbe a Fli di staccare la spina al governo, ma, afferma, “se vuole archiviarmi non ci riuscirà con una congiura di palazzo. Gli italiani non lo permetterebbero.”

Quindi, il premier, dopo aver attaccato la stampa, la sinistra e “certe Procure” che muoverebbero attacchi contro di lui “basati su invidia e odio”, e ipotizzando persino che contro di lui vi siano manovre organizzate dalla malavita”, ribadisce il buon operato del suo governo, mostrando il libro che ne celebra i  “successi” e che vuol mandare “a tutti gli italiani”. Quanto all’ Università, ad esempio, il governo intende trovare le risorse per la riforma, ,mentre, tramite il federalismo, si potrà ridurre la pressione fiscale, e viene ribadito l’ impegno per la famiglia e nella lotta alla mafia.

Iraq, condanna a morte per Tareq Aziz. Proteste da Unione Europea, Quirinale e Vaticano

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L’ Alta Corte penale di Baghdad ha emesso la sentenza di condanna a morte tramite impiccagione per Tareq Aziz, ex vice-primo ministro iracheno, nell’ ambito del processo riguardante la chiusura dei partiti religiosi in Iraq. La Corte ha condannato alla pena capitale, insieme ad Aziz, anche l’ ex ministro dell’ interno, Saadun Shaker, e l’ ex segretario personale di Saddam Hussein, Abel Hamid Hamud.

La sentenza giunge al termine di uno dei sette processi che vedono Aziz imputato: quello riguardante la campagna avviata negli anni Ottanta contro i partiti politici sciiti filo-iraniani e culminata in quegli anni in una serie di arresti e condanne a morte dei leader sciiti. L’ avvocato dell’ ex vice-premier iracheno riferisce che Aziz è “sotto schock per la sentenza subita”, e  ha affermato: “Da un punto di vista strettamente giudiziario, la sentenza è ingiusta ed estremamente esagerata. Non avremmo mai creduto che il nostro assistito potesse essere condannato a morte”.

Già nel marzo del 2009, Tareq Aziz era stato condannato a 15 anni di reclusione, che sta scontando in un carcere di Bagdad, e a gennaio di quest’ anno era stato colto da un infarto.

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.

Partito Democratico, ovvero: una squadra compatta



Parlare del Pd è come sparare sulla Croce Rossa. E fa male, in fondo. Per la grande delusione che c’è nel leggere quello che accade. Per la grande delusione di aver sperato in qualcosa di nuovo, in qualcosa di decisivo, in qualcosa di SOCIALE E RIFORMATORE. E poi.


Scrive oggi Enzo Di Frenna, riepilogando lo stato dell’arte del Partito Democratico:

• due assessori Pd arrestati a Napoli.
• stessa inchiesta a Napoli: parlamentari Pd coinvolti.
• Del Turco (Pd) arrestato in Abruzzo, si candida nel Pdl.
• Bassolino (Pd) sotto processo, non si dimette.
• D’Alema (caso Unipol) sega le gambe a Veltroni
• La Torre (caso Unipol) lascia pizzini anti-Di Pietro
• Villari (Pd) cacciato dal partito, non lascia la Vigilanza
• Napolitano presidente (Pd) firma il lodo Alfano
Alla faccia del nuovo partito…


E poi. Il Sindaco di Pescara, D’Alfonso, ai domiciliari.


Don’t touch my Costituzione



[Foto | Quirinale] Costituzione sì, Costituzione no, Costituzione forse. Fa pure 60 anni, non scordiamolo. Interviene Napolitano:

Non modificabili
le fondamenta della Costituzione


Il Presidente della Repubblica interviene così. La questione è annosa e recentemente fomentata anche da Nostro. Il lodo Alfano potrebbe essere incostituzionale? Nessun problema, cambiamo la Costituzione. Perchè lo scontro, il punto, ciò attorno cui tutto ruota, è proprio la Giustizia.


Nel mentre, gli stadi confusionari del Premier non deludono mai: attacca Murdoch, e nel frattempo ci entra in società, acquistando il 3,1% di Premiere la Pay Tv tedesca.


Continuo a sognare un bel giornalista che vada lì, magari in una pomatata conferenza stampa, a fare la lecita domanda del come concilia i vari, contrastanti aspetti della vicenda? Certo, la risposta sarebbe edificante per tutti. Ma tanto, quel giornalista non si vede all’orizzonte.


La Conferenza (vacanza) dei giovani italiani nel mondo

We are young, we are free… Per una volta, quoto Libero.

Quattrocento e rotti ragazzi italiani che normalmente vivono all’estero sono in “gita” in Italia, gentilmente ospitati da tutti noi

Quella di cui Libero parla è la Conferenza dei giovani italiani nel mondo, aperta ieri dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha già visto passare molte celebrities: Gianfranco Fini, la Meloni, Frattini.

Siate buoni cittadini nei Paesi che vi ospitano perchè anche così fate onore all’Italia e siate buoni italiani seguendo l’evoluzione del nostro Paese, i suoi progressi e le sue difficoltà

Ha detto loro Napolitano. E qui si apre la questione della lobby italica.

Pd. Ovvero: c’era una volta la piazza

C’è un’Italia delusa. Un’Italia divisa. Un’Italia opposta. Poi c’è anche chi dice che ci sia una sinistra divisa, ma tant’è. (La Sinistra italiana – in senso ampio – è indifendibile da troppo).
Ieri, finalmente, il grande appuntamento delle piazze con Veltroni. O forse, meglio, di Veltroni con le piazze. Ascoltare e vedere i Tg nazionali ieri sera è stato educativo. Mi ha ricordato l’ottima ragione per la quale sopravvivo dignitosamente senza televisore in casa.
Dopo una manifestazione, c’è la guerra dei numeri. Qui, la proporzione è imbarazzante: 2 milioni e mezzo per gli organizzatori, 200.000 per Emilio Fede, 300.000 per il Pdl.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Il Caimano

Ogni volta che Berlusconi ha conquistato Palazzo Chigi ha provato a forzare l’assetto costituzionale e per prima cosa ha attaccato con violenza la magistratura. Lo ha fatto nel 1994 con il decreto Biondi, primo atto di governo; nel 2001, quando i decreti d’urgenza sulla giustizia furono presentati prima ancora di ricevere la fiducia; e oggi. Con una escalation di violenza nei toni e, ancor di più, nei contenuti dei provvedimenti

Vediamo cosa succede telegiornalisticamente oggi. Con un occhio particolare. La lente si chiama: Berlusconi+calcio.

Napolitano non ci sta

Se quelle norme fossero state contenute nel decreto fin dall’inizio, non l’avrei firmato

Il Presidente della Repubblica Italiana, riporta correttamente Wikipedia, è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale, come stabilito dalla Costituzione italiana. Viene eletto dal Parlamento e dura in carica sette anni.

Giorgio Napolitano è stato eletto il 10 maggio 2006. Dicendo queste parole:

Non sarò in alcun momento il Presidente solo della maggioranza che mi ha eletto; avrò attenzione e rispetto per tutti voi, per tutte le posizioni ideali e politiche che esprimete; dedicherò senza risparmio le mie energie all’interesse generale per poter contare sulla fiducia dei rappresentanti del popolo e dei cittadini italiani senza distinzione di parte

Oggi il Presidente della Repubblica si è adirato. Con qualcuno in particolare.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì (ma prima di Bush)

Arriva Giorgio Passeggiatore Bush, quindi. Ma come sta vivendo l’Italia l’ultimo viaggio da Presidente e da uomo più potente del mondo (per quanto, attualmente, probabilmente anche il più impopolare) di George W. Bush?
I Tg nazionali sono pro o contro il suddetto? Posto che non dovrebbero essere nè l’uno nè l’altro. Posto che dovrebbero riportare i fatti e non altro, e aiutare l’utente, anzi, il telespettatore, che rispetto all’utente web è per alcuni versi meno smaliziato, a comprendere le storie.
Cominciamo con l’odierna edizione del Tg1. Ecco i titoli.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì

L’agenda del Tg5 di ieri? Aumenti dei prezzi, costo del denaro, contrasti tra i vertici al Fao, la minimizzazione della centrale nucleare in Slovenia, Berlusconi e la Chiesa, la riapertura del giallo dll’Olgiata.
C’è la Cesara Buonamici, in splendida e immutata negli anni – miracoli berlusconiani, dopotutto siamo su Canale 5, a condurre il Tg5 dell’edizione delle 20 di ieri. La Banca Centrale Europea, l’inflazione, la debolezza dei prezzi aprono il tg. C’è la Confcommercio, con i suoi moniti.
Aumentano i prezzi al negozio, non aumentano, però, alla produzione: e scatta la protesta degli allevatori del latte, in provincia di Cremona come in tutta Europa. Rincaro del pesce e protesta anche dei pescatori.

Quale relazione?

Ma il cielo è sempre più blu. E non se ne capisce la relazione. Come faccia a resistere.
A quell’ex comunista di Giorgio Napolitano, che non è tra i migliori presidenti della nostra Repubblica, ma per ruolo istituzionale e non solo, di cose serie parla, in occasione della Festa della Repubblica in effetti… parla e dice: in Italia c’è il rischio di una

regressione civile