World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 19 giugno 2008

Giornatina niente male, quella di ieri.

La lettura del giornale la mattina presto/ E’ una sorta di realistica preghiera mattutina/ Uno orienta il proprio comportamento/ Nei confronti del mondo o secondo Dio/ Oppure secondo ciò che è il mondo / Entrambe danno la stessa sicurezza/ Quella di sapere come ci si possa stare

Dunque orientiamoci stamane. ITALIA. Partendo da Il Corriere della Sera:

Dal governo sì alla manovra Piano triennale da 34 mld

Attenzione dunque alla politica e all’economia interna, senza dimenticare l’approvazione di ieri della norma blocca-processi e la grande attenzione, come tradizione, agli esami di maturità che oggi vedono protagonista la seconda prova.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 18 giugno 2008

Ore 01:11. Preparate le valigie gente, si va a Vienna. Tra l’altro la “fortuna” vuole che se l’Italia dovesse arrivare in finale non ci dovremmo nemmeno spostare. Ma questa è un altra storia. Poca è la politica in prima pagina specie perchè i tre principali stati di cui trattiamo la rassagna stampa, vedasi Italia, Francia e Spagna, sono protagonisti attivi e passivi delle sfide calcistiche di questa sera. Eppure un po’ di politica qua e là compare…

Once upon a time: Bob Kennedy

Robert Francis Kennedy. Lo chiamavano Bob, o Bobby . E’ nato a Brooklyn il 20 novembre 1925. Ed è morto a Los Angeles, il 6 giugno 1968. Tra tre giorni, 40 anni. Figlio di Joseph P. Kennedy e Rose Fitzgerald e fratello di John Fitzgerald Kennedy.
Il nostro benessere, scrive:

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

L’irraggiungibile Pechino

Capita che in momenti di crisi che la popolazione di uno certo stato emigri verso lidi migliori al fine di poter vivere meglio la propria esistenza magari lontano da tutti quegli aspetti negativi che una guerra civile, ad esempio, può causare.
Altri invece sono i casi in cui, dopo una situazione anomala, il paese venga indicizzato quasi fosse colpito da chissà quale piaga, da chissà quale malattia.
La situazione Tibet, al momento attuale, è divenuta come una pesante piaga che sta colpendo il paese giallo e che probabilmente comporterà delle perdite, inizialmente non previste.

Sapienza, la verità non si arresta!

Si riceve e si pubblica comunicazione inoltrata via mail alle maggiori testate da Rete per l’’autoformazione Sapienza, Roma.

Sono ore convulse, dove poco è il tempo per scrivere, ma molto è il tempo che serve per raccontare.
Per raccontare in primo luogo la verità sui fatti accaduti la mattina di ieri (meercoledì 27, ndr), la verità sulla violenza
subita, la verità sociale e politica che continua a tenere lontani neofascisti e squadristi
dall’università la Sapienza

Spagna-Italia: e l’immigrazione cruccia

Continua il botta e risposta tra Italia e Spagna. Anzi, tra Spagna e Italia. Continua il

no ma i toni sono soft, no ma non c’è nessuna polmica

Mentre i contenuti vengono prima veicolati, e poi parzialmente ritrattati.

Nuova puntata, da Madrid. Glien’è scappata un’altra. A un altro ministro dell’esecutivo socialista spagnolo. Tale Celestino Corbacho, ha accusato Roma di voler

criminalizzar

l’immigrazione invece di gestirla. Lo riporta El Mundo online citando l’agenzia di stampa Europa press.

Chi è Corbacho? Ma il ministro del Lavoro e dell’Immigrazione spagnolo. Le parole? Il governo di Berlusconi vuole

criminalizzare quanti sono diversi mentre io mi assumo la responsabilità di gestire il fenomeno

Una lezione alla spoagnola direttamente dalla controparte coinvolta.

Governo: Berlusconi IV. Our time is running out. La carica dei 21

Ore 19.50. Mara Carfagna – all’anagrafe Maria Rosaria Carfagna – (Salerno, 18 dicembre 1975) diventa Ministro della Repubblica Italiana. Chi è Mara Carfagna? Una politica e showgirl italiana, parlamentare di Forza Italia e attuale titolare del Ministero senza portofoglio per le Pari Opportunità. Il sito del suddetto ministero non è ancora, giustamente, stato modificato. Quindi possiamo leggere della sua predecessora, Barbara Pollastrini.

Ho sempre vissuto a Milano, a parte brevi parentesi di studio trascorse a Parigi e un lungo pendolarismo con Roma, città che da qualche anno ospita buona parte del mio impegno politico e parlamentare. Come tanti della mia generazione ho scoperto la politica nel ’68, soprattutto all’università. Nel mio caso la Bocconi dove mi sono laureata con una tesi su Charles Fourier. Era quella la stagione del movimento studentesco, e da lì a poco del movimento delle donne. Ne scaturì una miscela particolare di studio, passione politica e civile che ho sempre conservato tra i ricordi più cari e che è rimasta parte della mia identità

Eccetera eccetera, scrive l’uscita Pollastrini. Leggetevelo – sperando che il link si conservi – e guardatevi la foto. Ma torniamo a Mara.

Agenzia delle Entrate. Redditi per tutti, dall’alto della colonna infame

colonna infame
La colonna infame. Così l’ha definita Beppe Grillo. L’agenzia delle entrate ha messo on line tutti i redditi dichiarati dai cittadini italiani nel 2005. E’ notizia vecchia, già, con strascichi sempre nuovi.
Perchè la colonna infame. Alessandro Manzoni descrisse la storia dell’intentato processo a Milano, nel corso della terribile peste del 1630 contro due presunti untori. Presunti ritenuti responsabili del contagio pestilenziale, effettuato attraveerso misteriose sostanze. Il tutto partì da un’accusa, non fondata, di una donnicciola del popolo, tale Caterina Rosa.
La Storia colloca il processo nell’estate del 1630. L’epilogo è stato la condanna capitale di due innocenti, Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, e la distruzione della casa di quest’ultimo. Proprio al posto dell’abitazione, a monito eterno, venne eretta la colonna infame.

Alcune considerazioni sulla terza Repubblica

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Il risultato del voto politico di domenica e lunedì non ha semplicemente, come segnalato da più parti, sancito il ritorno al potere dell’immarcescibile Cavaliere. L’esito del voto ha scatenato un vero e proprio cataclisma politico.
Innanzitutto ha segnato il definitivo superamento della II Repubblica e del suo bipolarismo di cartapesta, inaugurato quindici anni fa e raramente dimostratosi all’altezza della situazione. Una situazione anomala, a cui si era tentato di rimediare con il referendum maggioritario del ’93, per ridurre la frammentazione di partiti, e che ha invece prodotto l’effetto contrario, trasformando le due coalizioni in veri e propri cartelli elettorali.
Contenitori di consenso incapaci di trovare una sintesi programmatica al loro interno, incapaci di fare “reggere” i governi degli ultimi anni, incapaci di rispondere alle esigenze dell’elettorato che li ha sistematicamente bocciati. In una parola, incapaci.

Legge 459 del 27 dicembre 2001, ovvero Legge Tremaglia

Tremaglia
Legge 27 dicembre 2001, n. 459. Norme per l’ esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’ estero . La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2002. Legge contraddittoria, per i suoi effetti, per l’attuale ricezione delle forze politiche – trasversalmente, è unanime la consapevolezza che, quantomeno tecnicamente, vada cambiata. L’opinione pubblica italiana si è accorta della sua esistenza solo nel 2006, primo anno in cui ha avuto modo di essere posta in essere.
Anno 2006: gli italiani scoprono che a decidere la vittoria del centro sinistra al senato sono stati i senatori eletti all’estero. Ed è quanto meno anomalo, bisogna ammetterlo. Per quanto la causa principale del fenomeno sia da rinvenire nel Porcellum, e non nella Tremaglia di per sè.
La 459/2001 ha però portato al paradosso di vedere il centro destra delegittimare in ogni modo la suddetta vittoria di due anni fa. Rosicchiata, risicata dal centro sinistra, che forse neppure se l’aspettava. Il centrodestra ha cominciato a criticare, mettere in dubbio, appunto delegittimare il voto all’estero degli italiani, per l’effetto avuto. Peccato che la legge abbia un chiaro stampo e un’ispirazione chiaramente di destra, e il suo creatore sia proprio Mirko Tremaglia.

Bossi, chiamata alle armi contro Roma canaglia

Uncle sam
Finalmente. Era da tanto che ci privava di sparate. Da troppo, ormai. Finalmente è tornato. Pallido preludio c’era stato qualche tempo fa. Ma oggi è completa e diretta la sparata.
Umberto Bossi, il Senetùr, colui che, come tutta la Lega, state pur certi che ce l’ha duro, minaccia di

imbracciare i fucili

Perchè? Come reazione, nel caso in cui si decidesse di non ristampare le schede elettorali. E Roma, indovinate un po’? Roma è canaglia, come la nostalgia.

Aiutateci, disse il Dalai Lama

dalai lama
Più che una richiesta, è una vera e propria implorazione, a questo punto. Una Per favore, aiutate il mio popolo a risolvere la crisi del Tibet.

Per favore, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutto il mondo

Il Dalai Lama è in ginocchio. Teso, sembra disperato. E in ginocchio. Le mani giunte sopra la testa. L’appello, implorante, è rivolto a tutta la comunità internazionale. Toccante, drammatico, un culmine. Le mani giunte.

Spesso, il leader spirituale del Tibet compare con le mani giunte. E’ un leader spirituale. Spesso appare con un cipiglio particolare e caratteristico. Che è assolutamente suo, e che nell’immaginario rimane indelebile. Un sorriso, un guizzo. Oggi, a New Dehlik, c’è solo disperazione.
Tragedia, disperazione di fronte a migliaia di persone. persone della provenienza più disparata. Di vari credi.

Serbia: Europa aspettami!

Povera Ex-Jugoslavia. Passano gli anni, gli stati si separano e conquistano l’indipendenza. Eppure i problemi restano. Ultimo di questi, solo in termini di tempo e non di importanza, è sicuramente quello che vede protagonista la Serbia. Questione del problema la situazione combinata Unione Europea e Kosovo.

Proviamo a fare un piccolo riassunto riguardo ciò che è accaduto e proviamo a capire quale situazione si sta alimentando nel paese. Come tutti ben ricorderete, e come già scrissi in passato qui su politicalive, la Serbia poco meno di un mese fa, si ritrovò a dover affrontare le elezioni politiche, per eleggere appunto il proprio presidente. Poteva scegliere fra una politica “europeista” e una politica “nazionalista”. I voti parlarono chiaro, e la scelta di voler divenire parte dell’Europa vinse.

Boris Tadic, sostenitore dell’idea che voleva la Serbia entrare nell’Unione Europea, divenne il simbolo della rinascita di questo piccolo stato, che sembrava avviato a percorrere la strada che porta verso il paradiso. Sembrava infatti, in realtà senza saperlo stava correndo verso l’inferno.

Afghanistan: Ritorno al futuro

Sono passati già 7 anni da quel famoso 11 settembre, una giornata in cui tutti i nostri occhi erano incollati allo schermo pronti a carpire qualsiasi minima notizia su uno degli attentati terroristici di più grandi intensità (se non il più grande) che la storia abbia mai visto. Da quella soleggiata, almeno a Milano, giornata di settembre sono successe molte cose.

Innanzitutto la crociata indetta da George Bush contro Osama Bin Laden, lo sceicco del terrore. I leader dei talebani, secondo i servizi segreti americani, era nascosto sui monti dell’Afghanistan. Da quella notizia inizio la guerra che portò alla liberazione dal potere talebano nel paese, stabilendo quindi la democrazia.

Una democrazia che in Afghanistan ha permesso alle donne di circolare liberamente anche senza il burka, ha permesso la riapertura delle sale cinematografiche e riconcesso una minima libertà di stampa che precedentemente erano state sopite.