Roma, il buco e il grande bluff


E’ incredibile che si proponga come leader politico. Se sono confermate le notizie sulla bancarotta di Roma, dovrebbe ritirarsi
Bruxelles, 19 giugno 2008, Silvio Berlusconi a proposito di Walter Veltroni


Cancelleremo la Notte Bianca e razionalizzeremo le spese per la cultura, atti necessari per garantire i servizi sociali
Roma, 19 giugno 2008, Gianni Alemanno a proposito del bilancio di Roma


Tre giorni dopo gli attacchi del centrodestra, la replica dell’ex sindaco Walter Veltroni, con le dovute precisazioni e dati alla mano.


Quella del buco del buco di Roma, come è stata definita da chi non sa neanche di cosa parla è una delle più grandi bufale mediatiche che siano mai state inventate, costruite, nel corso del tempo“.


E’ ineditamente scuro in volto, Veltroni, nel giorno della smentita alle accuse mosse dal premier e dal neosindacon Alemanno circa il buco che la sua amministrazione avrebbe lasciato in eredità alla nuova. Parla di strumentalizzazioni politiche che infangano il nome della città.


Poi il contrattacco.


Risponde colpo su colpo Veltroni, anche quando si sofferma sul perchè del paventato stop alla Notte Bianca. “La verità – dice – è che è difficile organizzarla. Si dica questo, si dica la verità. E non si tirino fuori problemi di bilancio perchè non ci crede nessuno: la Notte Bianca costa un milione di euro e sono per lo più coperti da sponsor”.


Ma questo è solo l’inizio, perchè stavolta Walter tira davvero fuori le unghie, come – a dire la verità – ancora non gli abbiamo visto fare in Parlamento. Lo fa citando dati e leggendo numeri, quelli della sua amministrazione. Il debito attuale ammonta a 6,874 miliardi di euro, una cifra che non deve tenere conto dei 1277 milioni disposti per nuovi investimenti ma non ancora effettivamente utilizzati.


Senza tenere conto dei tagli imposti alla città dai governi Berlusconi (a causa delle decurtazioni del periodo 2004-06 a Roma sono arrivati 300 milioni in meno). Senza tenere conto dell’impossibilità per la Regione Lazio di erogare in quest’ultimo biennio il miliardo dovuto a causa del dissesto finanziario provocato dal dissesto dei conti della sanità all’epoca del governo Storace. Ma soprattutto, sottolinea l’ex sindaco, senza tenere conto che al momento dell’insediamento della mia giunta il debito ammontava a 6,021 miliardi di euro. Ovvero, tra il 2001 e il 2007 è aumentato di 853 milioni, pari al 14,2%, una crescita inferiore a quella del tasso d’inflazione. Meno, precisa Veltroni, del debito pubblico nazionale nello stesso periodo (governo Berlusconi): +17,6%.


E che dire del paragone con Milano tirato fuori dal leader del PD per sbugiardare definitivamente la vulgata comune dell’efficienza dell’amministrazione meneghina rispetto a quella capitolina? Anche qui, carta canta, dato per abitante e crescita annua sembrano dare ragione a Veltroni che illustra come prendendo come riferimento la popolazione delle due città (Roma 2.705.603 abitanti, Milano 1.303.437) il debito nella Capitale è di 2540 euro per abitante. Trecento euro in meno del capoluogo lombardo dove il disavanzo è pari a 2840 euro per ciascun milanese. Anche considerando la crescita del debito la situazione è simile. Tra il 2001 e il 2007 il “buco” di Roma è aumentato del 14,4% mentre a Milano è salito del 18,2%.


Bravo Walter, ora però non aspettare l’autunno per incazzarti nuovamente.

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