Per Ignazio Marino i Cinque Stelle sono come i mafiosi

Ignazio Marino, durante il suo mandato, è stato coinvolto, o meglio travolto, dallo scandalo di Mafia Capitale e con tutte le accuse che gli sono piovute addosso, ha deciso di cercare un capro espiatorio non troppo distante dal entourage e se l’è presa con i colleghi pentastellati del Comune, accomunandoli ai mafiosi. Ecco la sequela di dichiarazioni. 

Il Movimento 5 Stelle ha subito in questi giorni anche l’attacco di Ignazio Marino che ha accomunato i pentastellati ai mafiosi, alludendo chiaramente alle richieste di dimissioni del primo cittadino romano, chieste proprio dai consiglieri a Cinque stelle. Le sue parole risuonano pesanti:

Sono le stesse richieste che facevano il signor Carminati e il signor Buzzi che al momento sono agli arresti per un reato molto grave, quello di associazione mafiosa. Il Movimento 5 Stelle sperando di accogliere in questo modo maggiore consenso fa le stesse richieste della mafia, cioè che gli onesti vadano a casa.

Dopo l’inchiesta di Mafia Capitale, il Movimento 5 Stelle aveva richiesto le dimissioni di Ignazio Marino. Il Sindaco ha approfittato del clamore che ancora c’è per questa inchiesta, spiegando le nuove linee guida per gli appalti e i contratti che dovrebbero rendere adesso impossibili le infiltrazioni mafiose nel Comune di Roma. Le misure in questione sono state studiate con l’assessore alla Legalità e Trasparenza, Alfonso Sabella.

In futuro ci sarà maggiore trasparenza e più controlli per l’affidamento dei servizi e per l’assegnazione delle gare d’appalto. La volontà, dice Ignazio Marino, è quella di dimostrare che il Mondo di mezzo di Mafia Capitale è finito una volta per tutte.