Senato: fiducia a Berlusconi con 162 voti a favore

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Il primo step, prevedibilmente, è stato superato: il Governo presieduto da Silvio Berlusconi ha ottenuto la fiducia al Senato con 162 si, 135 no e 11 astenuti in merito alla risoluzione di sostegno a firma Gasparri e Quagliariello. Non è certo nell’emiciclo più “anziano” che si gioca la partita decisiva anche perchè in questo caso i numeri, il PdL, non ha mai smesso di averli nonostante la scissione dei dieci senatori in quota a Futuro e Libertà. Gli stralci più significativi degli interventi dei capigruppo al Senato: il primo riprende le parole di Anna Finocchiaro, referente del Partito democratico, che dichiara:

Mafia, Alfano sottolinea i risultati di governo

Mentre si discute la fiducia-sfiducia a Camera e Senato, il ministro della Giustizia Angelino Alfano dà alle stampele prove del governo del fare. Mentre il mondo politico italiano passa le ore con il pallottoliere in mano, appeso ad un Guzzanti (Paolo, Paolo, che fai, Paolo? Spiegaci Paolo, rivelaci. Il governo Berlusconi appeso all’autore di Mignottocrazia e papà di Sabina e Corrado è l’apoteosi della nemesi storica). Assai più che ad un ormai ito Razzi. il ministero della Gustizia invia urbi et orbi un comuunicato che in pochi avranno letto con attenzione oggi, in altre faccende affaccendati.

Ma ne diamo comunque conto su queste frequenze: il Guardasigilli Angelino Alfano ha commentato oggi con soddisfazione l’esito dell’operazione ‘Addio Pizzo 5’ che ha portato all’arresto di 63 esponenti appartenenti a famiglie mafiose che ricadono nel mandamento mafioso controllato dai Lo Piccolo.

Berlusconi al Senato: “No a ribaltoni, patto con i moderati”. I finiani: “Dimissioni o sfiducia” – FOTO dal Senato

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha oggi parlato al Senato prima del voto di fiducia al governo, previsto per domani, cercando di difendere l’operato del governo e ribadendo che “abbiamo bisogno di tutto tranne che di una crisi al buio”. Inoltre, prosegue il premier, “chi ci vota contro tradisce il mandato ricevuto dagli elettori”. Berlusconi si è però detto disponibile ad eventuali modifiche del programma di governo e ad un allargamento della maggioranza “a tutte le forze politiche che già si riconoscono nel Partito Popolare europeo”, a cominciare dall’UDC, e ha quindi proposto “un patto di legislatura a tutte le forze moderate del Parlamento”.

Berlusconi ha fatto prevalentemente appello alla “coscienza” dei parlamentari “ribelli”, ovverosia di coloro che, nel2008, erano stati eletti tra le file del PDL e che sarebbero pronti a votare la sfiducia, invitandoli a nontradire l’ elettorato” con “un’ alleanza con la sinistra camuffata da governo di transizione”. Inoltre, dal premier è venuto un appello all’ unità “per fare l’ interesse del Paese”, poichè, ha aggiunto, “di tutto abbiamo bisogno fuorchè di una crisi al buio”.

Crisi di governo, crisi di sistema

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Cosa sta succedendo. L’interrogativo è al di là dal porsi. Cosa sta succedendo, provando a mettere un punto di domanda alla fine della frase. In Italia, oggi, sta davvero succedendo qualcosa? Guardare con speranza alle manifestazioni studentesche, ai colori sui monumenti, agli striscioni e all’assalto con uova dei luoghi del potere. Persino alla manifestazione del Pd, a quel Bersani emozionato e purtroppo con alle spalle un partito troppo diviso e in fondo mai nato. Incapace oggi di capire quale sinistra (e soprattutto: la sinistra?) voglia rappresentare e in caduta libera nei sondaggi, come in caduta libera è il governo, ma neanche oggi più libera di quella dell’opposizione.

Di fronte all’indignazione per le uova lanciate contro palazzo Madama alle manifestazioni contro la riforma Gelmini ho storto il naso. Non so perché venga in mente ora, forse semplicemente per queste giornate di veglia, questi due giorni che mancano all’Apocalisse. Che non sarà tale. Forse perché questo paese sembra destinato a non cambiare mai. Ma insomma, è logica: la logica della contestazione. Nessuno si augura la violenza. Ma se una generazione (anche troppo incosciente) arriva a lanciare tuorlo e albume contro il palazzo del potere, qualcosa vorrà pur dire.

La Procura indaga sulla “compravendita” di deputati. Protesta il PDL

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La Procura di Roma ha aperto un’ inchiesta sul presunto “mercato” di deputati avviato dal premier in vista del voto di fiducia alla Camera del 14 dicembre. Si tratta di un doppio fascicolo riguardante sia l’ esposto presentato oggi dal leader dell’ ‘ Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sia un atto già avviato dalla magistratura in seguito alle indiscrezioni giornalistiche. Di Pietro ha sporto denuncia in seguito all’ uscita dall’ Italia dei Valori dei deputati Razzi e Scilipotti. L’ indagine, che sarà condotta dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, non sarà però semplice, anche perchè, avvertono dalla procura, provare da un punto di vista giudiziario la compravendita è difficile, dal momento che i parlamentari non hanno vincoli di mandato, e sono così liberi di “cambiare casacca”.

L’ iniziativa della magistratura ha provocato l’ immediata irritazione del PDl, con Fabrizio Cicchitto che dice:” L’ intromissione della magistratura è gravissima. Bersani, Violante, Di Pietro alzano la voce e la Procura di Roma subito interviene”. Parole a cui ha replivcato il PD, con la capogruppo nella Commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, per la quale “Cicchitto si confonde, il suo partito non è ancora riuscito ad eliminare l’ obbligatorietà dell’ azione penale nè adimpedire alle procure di avviare autonomamente le indagini”.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in visita al liceo “Majorana” di Isernia, aveva replicato stamattina agli auguri di due insegnanti per il voto del 14 dicembre, affermando che “Da oggi inizia il calciomercato”. A lui ha replicato il portavoce PDl, Daniele Capezzone, secondo cui Fini “offende i deputati che, invece, da presidente della Camera, dovrebbe rappresentare”.

Appello per il sostegno alla Società Dante Alighieri


Usciamo per un attimo dalla tarantella della crisi, e riceviamo e pubblichiamo questo appello dell’onorevole Franco Narducci, presidente dell’Unaie, Unione Nazionale delle Associazioni di Immigrazione ed Emigrazione, per il sostegno alla Società Dante Alighieri. Forse anche perché ci viene il terrore che, dati i tempi che corrono, potremmo a un certo punto tutti decidere di espatriare. Forse.

“Mentre ci apprestiamo a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Governo taglia i fondi alla cultura, colpendo anche la benemerita Società Dante Alighieri, che ha subito un taglio del 53,5% in corso d’opera, vale a dire su quanto già speso nel 2010, senza che vi sia stato messo riparo con la legge di stabilità (ex legge finanziaria) appena approvata dalla camera dei Deputati e ora in discussione al Senato. Anche nel 2011 la “Dante Alighieri” riceverà il modico contributo di 600 mila euro, una sproporzione abissale rispetto a quanto dispongono in bilancio il British Council (220 milioni di euro) o lo spagnolo Cervantes (90 milioni di euro), tanto per fare qualche nome. Un colpo durissimo per la sopravvivenza dell’Ente fondato nel 1889 da Giosuè Carducci che con i tagli consistenti subiti in questi ultimi anni vede sempre più compromesso il proprio funzionamento. Un atteggiamento ingiustificato e miope del Governo, visto anche l’indiscusso riconoscimento di cui gode l’Istituto e la sua straordinaria funzione di promozione della lingua e della cultura italiana”.

Alfano: “Niente Berlusconi bis”. I finiani uniti sulla sfiducia

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Il ministro della Giustizia Alfano, parlando con i giornalisti, ha oggi bocciato l’ ipotesi, avanzata ieri dal finiano Italo Bocchino, di un reincarico lampo a Berlusconi se questi si fosse dimesso prima del 14. Per il Guardasigilli, “L’ ipotesi di  dimissioni di Berlusconi non è tra quelle contemplate nè immaginate  e conseguentemente l’ ipotesi di un Berlusconi bis non esiste”. Della stessa opinione anche il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, per il quale “gli incarichi li dà il presidente della Repubblica, non un parlamentare”.
La sicurezza ostentata dal PDL è data, probabilmente, anche dal calcolo dei parlamentari disposti a votare la sfiducia al governo, che, quindi, non sarebbero sufficienti a far passare la mozione dell’ opposizione. Per il ministro La Russa, “che Berlusconi avrà la fiducia è sicuro”.

Ma oggi si è tenuta anche una riunione dei vertici e dei coordinatori di Futuro e Libertà, convocati da Fini per fare il punto in vista del 14 dicembre. Al termine dell’ incontro, il partito ha diramato una nota nella quale si dichiarava che  “se Berlusconi non prenderà atto della  necessità di aprire, attraverso le sue dimissioni, una nuova fase politica, FLI voterà la sfiducia“. Sarebbe stato lo stesso Fini a stroncare ogni possibile apertura verso il PDL, dopo le parole  di ieri di Bocchino, che oggi ha dichiarato:” al momento non mi sembra ci sia una trattativa in stato avanzato, nelle prossime ore, comunque, potremo dire di più”.
Per il presidente della Camera, trattare con Berlusconi sarebbe  “tempo perso”, perchè il premier si sarebbe mostrato, al solito, “inaffidabile”.

Milano, incidenti e feriti all’ apertura della “Scala” – FOTO

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Si sono vissuti momenti di tensione, a Milano, davanti al teatro della Scala, che oggi apre la sua stagione con “Die Walkirie” di Richard Wagner, per le proteste dei collettivi studenteschi contro la riforma Gelmini e dei lavoratori dello spettacolo contro i tagli alla cultura previsti dalla Finanziaria. Gli studenti, contestando il fatto di essere stati divisi in diverse zone della piazza, hanno cercato di forzare un cordone della polizia, e gli agenti hanno poi risposto con una carica di allegerimento. Verso le 16, si sono sentiti due scoppi, e poco dopo un terzo, probabilmente delle bombe carta. Ci sarebbero stati 3 carabinieri feriti e un funzionario della questura colpito alla testa.

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Il sovrintendente della Scala, Stephane Lissner, ha commentato gli incidenti, dicendo:”E’ così in tutta Europa, è triste”. Quanto all’ assenza del ministro della Cultura, Sandro Bondi, alla Prima di oggi, il sovrintendente ha affermato: “Avrà altro da fare”, aggiungendo poi : Non commento mi dispiace”. Il ministro ha poi replicato, dicendo: “Sentivo come un mio dovere  essere con i miei colleghi senatori a votare la legge finanziaria. Le polemiche su di me ormai sono il pane quotidiano”.

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Fini: “No a ribaltoni ma qualcuno ha pensato agli affari suoi”. Bersani: “No a un Berlusconi-bis”

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Il presidente della Camera, Gianfranco  Fini, è intervenuto stamattina ad una lezione al liceo Orazio di Roma, e, rispondendo ad una domanda di una studentessa, ha escluso la possibilità di eventuali “ribaltoni”, e ha però replicato: ” Ma cosa ne pensa lei di tante promesse non mantenute e di impegni disattesi da chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si è occupato solo degli affari suoi?” “La politica è onestà intellettuale”, ha aggiunto. E, rispondendo  ad una domanda sulle leggi “ad personam”:C’ è un limite oltre il quale non si può andare pena la dignità”.

Dura la replica del PDL, con il coordinatore Sandro Bondi che dice: “Fini è sconcertante e sfibra la democrazia”. E intanto, la maggioranza si prepara al 14, il giorno della votazione delle mozioni di sfiducia, e lo fa cercando lo scontro frontale con il cosiddetto “terzo polo”.

Per il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, “sarebbe da 118 sovvertire il risultato elettorale e cioè mandare al governo chi ha perso le elezioni e all’ opposizione chi le ha vinte”. e quindi, in caso di crisi, si deve tornare al voto, poichè “il popolo sovrano ha deciso che a governarlo fosse Silvio Berlusconi e non credo che una qualsiasi operazione di palazzo possa sovvertire questo volere”. Il finiano Adolfo Urso, invece, spiega: ” Non vogliamo fare il terzo polo, ma un nuovo polo che aspiri a diventare il primo polo del Paese”.

La giornata nazionale degli Stati vegetativi

Il dibattito pro-life è, si sa, riesploso in Italia. Prima con la puntata del programma di Fazio-Saviano, Vieni via con me, e il meraviglioso elenco letto, con una delicatezza inimmaginabile, da Mina Welby delle cose che il suo Piergiorgio gli ha detto prima di morire. Poi la morte di Mario Monicelli, quel volo dal quinto piano del reparto di urologia del Gemelli di Roma. Quel volo che ha scatenato pensieri in chiunque potesse pensare. Una notizia letta su internet un’ora dopo la morte. Ho visto sbiancare, per quella notizia. “Si è ammazzato”, e mani tra i lunghi capelli. Ho visto me stessa semplicemente pensare – prima di sentire, mi sono permessa, una lacrima calda – che non ero affatto stupita. Nessuno stupore. “Si è suicidato proprio perché è Mario Monicelli. A chi altri può venire la forza, la vivacità, l’idea, l’elaborazione di gettarsi da una finestra a 95 anni perché malato? A chi può venire un simile coraggio a 95 anni?”. Questo l’immediato pensiero. E l’impressione per il coraggio. Nessuno sa cosa passasse per la testa a Monicelli. Nessuno può permettersi di pensare di saperlo.

Oggi parlano tutti. Gente di Chiesa, laici, profani, credenti, miscredenti, pro e contro. Ognuno fa e sente, non c’è dubbio. Ognuno pensa (forse) a come la propria vita dovrebbe finire se si dovesse trovare nelle condizioni di Eluana Englaro.

Salta la trattativa su Mirafiori, Fiat: “Intesa non possibile”

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Si è bloccata nuovamente, senza il raggiungimento di un accordo, la trattativa tra la  FIAT ed i sindacati sul futuro di Mirafiori. L’ azienda stamattina aveva avanzato una nuova proposta, considerata però “peggiorativa” dai sindacati, che avevano chiesto tempo per una valutazione, ma a quel punto è arrivata la rottura, e non si sa se e quando riprenderanno i negoziati. Alle 13.15, la delegazione FIAT ha dichiarato: ” Non esistono le condizioni per raggiungere un’ intesa sull’  investimento.”

Già in mattinata, il Lingotto  aveva  respinto le richieste “migliorative” avanzate ieri dai tre sindacati dei metalmeccanici, Fim, Uilm e Fiom, escludendo anche ogni collegamento tra il contratto dei dipendenti della Nuova Mirafiori ed il contratto nazionale dei metalmeccanici. Per il segretario nazionale della FIOM-CGIl, Maurizio Landini, si “punta a superare il contratto nazionale” e “a cancellare i diritti dei lavoratori”,e si vuole seguire il “modello Pomigliano”.

Wikileaks: Berlusconi rovinato dai party, ha un “legame speciale” con Putin

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Nuove rivelazioni  da Wikileaks  sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: in un cable riservato inviato dall’ ambasciata Usa di Roma al Dipartimento di Stato nel 2009, il presidente della Commissione difesa del Senato italiano, Giampiero Cantoni, aveva confidato a un funzionario americano la sua preoccupazione per la salute del premier, “provato” per i festini e le notti insonni, per i quali “non si riposa abbastanza”. Cantoni smentisce di aver mai parlato di queste cose con funzionari americani,ma i documenti lo citano: egli avrebbe anche confidato che gli esami medici del premier “sono risultati disastrosi”, aggiungendo: “siamo tutti preoccupati per la sua salute”.

Altre indiscrezioni verrebbero dall’ ambasciatore americano David Thorne, che avrebbe riferito di quando avrebbe chiamato Berlusconi dopo essersi insediato, e questi si sarebbe assopito per un attimo. Inoltre, anche il sottosegretario Letta avrebbe confidato all’ ambasciatore di ritenere che la serie di scandali avrebbero lasciato Berlusconi “fisicamente e politicamente debole”.

Wikileaks, Assange ricercato. Hillary Clinton: “Berlusconi nostro migliore amico”

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Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è stato inserito nella lista dei “most wanted”, i più ricercati, dall’ Interpol, facendo scattare così un mandato d’ arresto nei suoi confronti in 188 paesi. Assange è ricercato dalla Svezia per un caso di stupro ed aggressione sessuale, dopo la denuncia di due donne, che risalirebbe ad agosto. Il fondatore di Wikileaks voleva chiedere un permesso di residenza in Svezia per usufruire delle leggi sulla libertà di stampa per il suo sito . Egli ha respinto le accuse, facendo capire che tali denunce sarebbero riconducibili ad una campagna degli Usa contro la sua organizzazione.

Ieri, intanto, Assange, intervistato da “Time Magazine” via skype, da una località segreta, ha attaccato duramente il segretario di Stato americano Hillary Clinton: “Deve fare un passo indietro se si può dimostrare che è stata responsabile dell’ aver ordinato alla diplomazia  americana di spiare le Nazioni Unite violando le convenzioni internazionali firmate dagli Stati Uniti” ha dichiarato. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha oggi replicato a tale richiesta, definendola “ridicola” eassurda”, e ribadendo che “il presidente ha piena fiducia nel lavoro svolto dal Segretario di Stato e da tutto il Dipartimento di Stato”.

Università, ancora proteste e disordini. Alla Camera governo battuto due volte

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Continua la protesta degli studenti e dei ricercatori dell’ università, che, nel giorno della mobilitazione nazionale, chiedono al governo di fermarsi e ritirare il disegno di riforma Gelmini. Cortei e manifestazioni si sono svolte in tutte le principali città italiane, creando anche disagi al traffico e alla mobilità.

A Roma,vi era l’ autorizzazione per un sit-in di un centinaio di studenti  a piazza Montecitorio, ma questi l’ hanno trovata blindata e presidiata dalle forze dell’ ordine. Un corteo di migliaia di studenti è partito da Piazzale Aldo Moro, antistante l’ Università La Sapienza, con numerosi striscioni, recitanti vari slogan.  Un altro corteo ha imboccato via Cavour e alcuni manifestanti hanno imboccato la scalinata del Campidoglio, dove è stato lanciato un fumogeno contro i poliziotti, tra slogan contro il sindaco Alemanno.

Nel primo pomeriggio, la tensione aumenta. quanndo alcuni studenti cercano di ribaltare un blindato della polizia, nei pressi di via del Corso, e questa risponde prima lanciando lacrimogeni, poi con alcune cariche. Ci sarebbe un fermato, e alcuni feriti tra le forze dell’ ordine, che sta facendo allontanare i passanti dalla zona. Alcuni manifestanti avrebbero detto:” E’ come Genova, violeremo la zona rossa”, mentre il corteo ha raggiunto viale del Muro Torto.