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Riforma della Giustizia, i punti principali

Il consiglio dei ministri ha approvato ieri all’ unanimità la riforma della giustizia, salutandola con un applauso al ministro Angelino Alfano. Adesso, toccherà al Parlamento pronunciarsi, e, trattandosi di una riforma costituzionale, per essere approvata, deve essere sottoposta a doppia votazione per ogni camera, e approvata con una maggioranza dei due terzi, altrimenti sarà necessario ricorrere a un referendum confermativo. Quest’ ultima circo è la più probabile, in quanto le opposizioni si sono dette per lo più contrarie alla riforma. Vediamo, quindi, i punti salienti del disegno di legge varato dal governo.
Il nodo centrale, sui cui si basano gli altri aspetti della riforma, è quello della separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri, per la quale le toghe, all’ inizio della carriera, dovranno decidere se diventare pubblici ministeri, che hanno il ruolo dell’ accusa e sarebbero così quasi equiparati agli avvocati della difesa, o svolgere la funzione di giudice, Da ciò discenderebbe la divisione del CSM (Consiglio superiore della magistratura) in due CSM, uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri.
Il CSM dei giudici sarà presieduto dal presidente della Repubblica, e sarà composto per metà da membri “togati” (scelti dai giudici) e per metà da membri “laici” (eletti dal Parlamento), e anche il vicepresidente sarà scelto fra i membri”laici”.
Anche il CSM dei pubblici ministeri sarà presieduto dal presidente della Repubblica e composto per metà da membri “togati” (eletti dai pubblici ministeri) e per metà da membri “laici”, fra cui anche il vicepresidente.
Ai due CSM andrebbero compiti sostanzialmente simili a quelli del CSM attuale, anche se verrebbe esplicitamente previsto che “non possono adottare atti di indirizzo politico, nè esercitare funzioni diverse da quelle previste nella Costituzione”. I magistrati sarebbero poi giudicati non più, come è adesso, dalla sezione disciplinare del CSM, bensì da un altro organo, l’ “alta corte di giustizia”, anch’ essa divisa in due. Verrebbe inoltre introdotta la responsabilità civile per i giudici.
Terremoto Giappone video
Dopo lo Tsunami e il terremoto che ha colpito il Giappone, nel paese asiatico si è formato un gigantesco gorgo. Ecco il video del sito Psitrend.com:
Detenute madri. E in carcere aumenteranno i bambini
Famiglie dentro. Garantismo a targhe alterne.
Detenute madri. E in carcere aumenteranno i bambini
Da Il Riformista dell’11 marzo 2011, pagine 2-3
di Angela Gennaro
“Non ci saranno più bambini in carcere”, aveva promesso Alfano. “Così deve essere”, gli fa eco Maria Alessandra Gallone, relatrice del disegno di legge sulle detenute-madri al Senato. Ma l’impostazione garantista della maggioranza viene smentita dalle associazioni che si occupano di madri, carceri e bambini, per le quali il testo è un “contenitore vuoto”, le cui “poche novità” costituirebbero invece un vero “giro di vite”. L’innalzamento dell’età dei figli che possono stare con le detenute (da tre a sei anni), porterà, infatti, ad un aumento del numero dei bambini negli istituti penitenziari. Lo conferma la stessa senatrice Pdl: “Strappare un figlio di tre anni a una madre è atroce, sia per la donna che per il bambino”.
Video Terremoto Giappone
Ecco i primi video relativi al Terremoto in Giappone di questa mattina.
Foto terremoto Giappone

Ecco le prime foto del potente Tsunami che ha colpito il Giappone questa mattina.
Chi ha ucciso Yara? Due armi ed una Donna

Come vi annunciavamo già ieri in un nostro articolo, sembra sia stato ritrovato del DNA estraneo sul luogo del ritrovamento di Yara Gambirasio. Secondo le prime analisi della giornata di ieri, il DNA non è di una persona, bensì di due, un uomo e una donna, la seconda molto più probabile della prima, dove ancora si stanno eseguendo gli accertamenti del caso. Un’altra importante notizia emerge da queste prime analisi sul corpo di Yara.
La ragazza di Brembate di Sopra, sarebbe stata uccisa da due colpi alla schiena, sferrati da un’arma contundente si pensa un coltello adesso, ma nessun certezza vi è sull’arma ancora. Le indagini che si stanno svolgendo sul corpo della ragazza, stanno portando gli investigatori ad affermare che il corpo sarebbe stato sempre sul luogo del ritrovamento, fin dal giorno della scomparsa della ragazza ma la neve, che l’ha coperto per circa venticinque giorni, ha ostacolato il ritrovamento.
Bordighera, sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni della ‘ndragheta

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’ Interno Roberto Maroni, ha sciolto il consiglio comunale di Bordighera, nella riviera ligure, per infiltrazioni mafiose. Già nove mesi fa, i carabinieri del nucleo operativo di Imperia si erano occupati della questione, con una relazione dettagliata,in seguito anche ad alcune (presunte) minaccie rivolte ai due ex assessori Marco Sferrazza e Ugo Ingenito, ed era stata nominata una commissione ispettiva che aveva consegnato, dopo quattro mesi, una relazione al prefetto di Imperia, Francescopaolo Di Menna. L’ attenzione degli investigatori si è concentrata sopratutto su alcuni appalti sospetti, legati al rifacimento delle spiagge e alle opere successive all’ alluvione che ha colpito la Liguria nel 2006, gestiti direttamente e indirettamente da una ditta facente capo alla famiglia calabrese dei Pellegrino, sotto processo per una faccenda di estorsioni, e su un night gestito dalla stessa famiglia. Secondo l’ inchiesta, il clan avrebbe anche garantito l’ elezione di alcuni collaboratori del sindaco.
Le infiltrazioni di mafia e ‘ndrangheta nella riviera dei fiori avrebbero origini lontane, risalenti addirittura agli anni Sessanta, quando alcuni esponenti della ‘ndrangheta furono mandati “al confino” in queste zone. All’ inizio dell’ anno erano stati arrestati i calabresi Michele e Alessandro Macrì, trovati in possesso di una pistola con matricola abrasa, che in un’ intercettazione dicevano: “Quelli devono morire”, intendendo per “quelli” i carabinieri che avevano redatto la relazione in cui chiedevano lo scioglimento del Comune. In estate erano stati arrestati otto imprenditori, alcuni dei quali considerati “contigui” alla ‘ndrangheta, e in autunno erano state arrestate altre otto persone.
Nuova toponomastica in tempi di crisi
Nuova toponomastica in tempi di crisi: Piazza un altro. Via le mani dalla Costituzione. Via Berlusconi. Tutti in piazza.
Creatività al potere per Nessun Dorma, un gruppo spontaneo di studenti, professionisti e precari. Stamane la toponomastica delle principali vie e piazze di Roma, Firenze, Milano e di altre città non era più la stessa. Un blitz creativo per comunicare la propria indignazione nei confronti del potere, Silvio Berlusconi in testa.
Proteste Marocco: i provvedimenti di re Mohammed IV
Le agitazioni in Egitto prima, che hanno portato alle dimissioni di Mubarak, e quelle in Libia poi hanno fatto proseliti, arrivando in un altro paese del Nordafrica: il Marocco.
Il re Mohammed IV ha annunciato maggior democrazia e più riforme, che dovrebbero garantire un radicale cambiamento costituzionale e fermare i focolai di protesta (una su tutte quella del 20 febbraio scorso).
Episodio che ha spinto il regnante marocchino a nominare una commissione che avrà il compito di esaminare il testo costituzionale e proporre le modifiche. Modifiche che poi saranno sottoposte al volere popolare attraverso un referendum.
Proteste Yemen: Saleh annuncia una riforma costituzionale

Mentre tutte le attenzioni dei media si stanno concentrano sulla crisi in Libia e sugli sviluppi del nuovo corso dell’Egitto, in altro paese è stato fatto un importante annuncio riguardo le riforme costituzionali.
Nello Yemen il presidente Ali Abdullah Saleh ha fatto sapere che presto ci sarà nuova costituzione e una transizione del sistema politico verso una forma parlamentare. Saleh l’ha comunicato questa mattina nella Capitale Sana’a, mentre migliaia di cittadini si erano riversati nelle piazze per protestare contro il governo.
Quote rosa, ok del Governo a un terzo di donne nei Cda delle società. Sei d’accordo?

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Chi ha ucciso Yara? Trovato del DNA estraneo

Secondo quanto trapelato di recente dalle indagini della procura e secondo quanto dichiarato dal giornalista di NewsMediaset, Enrico Fedocci, sarebbe stato trovato del DNA estraneo nel luogo di ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio. E’ ancora prematuro definire se il DNA sia maschile o femminile, attualmente, nessun conferma e neanche smentite, sono arrivate degli uffici della procura.
Nella giornata di ieri, i genitori di Yara sono stati a colloquio con il procuratore per circa un’ora e mezza. Il procuratore di Bergamo Massimo Meroni riguardo le indiscrezione del giornalista Mediaset ha dichiarato “Non mi risulta: stiamo lavorando, tutto è possibile“.
Giustizia, Alfano: seguite le indicazioni del Quirinale. Ma le opposizioni non ci stanno.
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano si è recato oggi al Quirinale per presentare la bozza di riforma della giustizia che il Consiglio dei ministri si appresta a discutere già da domani. Al termine del colloquio, di un paio d’ ore, il Guardasigilli si è mostrato ottimista e si è detto “soddisfatto dell’ incontro”, mentre Napolitano si sarebbe limitato a “prendere atto” in maniera “formale” della volontà del governo, ascoltando quanto illustrato da Alfano, e auspicando, comunque, che per la riforma della giustizia si possa arrivare a “larghe intese” con l’ opposizione.
Secondo le indiscrezioni, l’ ultima bozza presentata dal ministro della Giustizia prevederebbe, fra l’ altro, che “I magistrati sono direttamente responsabili degli atti compiuti in violazione dei diritti”, e quindi il cittadino potrà citare direttamente loro in giudizio, anzichè lo Stato, come è previsto ora. Verrebbe poi aggiunto, all’ articolo 113 della Costituzione, l’ art. 113 bis, sulla “responsabilità civile dei magistrati” per i “casi di ingiusta detenzione o di altra indebita limitazione della libertà personale”.
Si introdurrebbero quindi due CSM, che sarebbero entrambi presieduti dal Capo dello Stato (diversamente dall’ ipotesi che prevedeva a capo del CSM dei magistrati requirenti il Procuratore generale della Cassazione eletto dal Parlamento in seduta comune su indicazione del CSM). Cambierebbe poi l’ obbligatorietà dell’ azione penale, che andrebbe esercitata “secondo i criteri stabiliti dalla legge”.